F. Fognini b. [28] F. Lopez 7-5 6-3 7-5 (Salvatore De Simone)
Non era un esordio facile quello di Fabio Fognini contro Feliciano Lopez, anche se lo spagnolo ultimamente sta avendo dei problemi alla schiena che lo hanno costretto al ritiro dal torneo di Auckland pochi giorni fa e di cui ha sofferto anche oggi. L’italiano comunque, a parte aver sprecato qualche match point di troppo, ha mostrato una buona forma e si spera riesca a mantenerla anche nel proseguo del torneo australiano già nel secondo turno di fronte Benoit Paire in un match che potrebbe regalare spettacolo.
Nel primo parziale, dopo un break e contro break in apertura, entrambi hanno tenuto il servizio fino al 5 pari: Lopez con molta più fatica annullando molte palle break soprattutto grazie al servizio con ace e battute vincenti. Ma all’undicesimo gioco il ligure si è procurato una palla break con un gran diritto lungolinea vincente e subito dopo ha stavolta sfruttato l’occasione per andare a servire per il set; l’azzurro ha saputo mantenere il controllo della situazione e senza problemi ha incamerato il parziale.
Fognini ha poi immediatamente realizzato un break all’inizio del secondo: il giocatore di Toledo a causa della schiena si è mosso sempre con più fatica e ha tentato di accorciare gli scambi cercando il punto a rete ma quasi sempre è stato punito dai passanti dell’italiano, il quale ha tenuto tranquillamente la battuta per il resto del set e al nono game ha strappato nuovamente il servizio all’avversario con un rovescio vincente (con aiuto del nastro) che gli ha consegnato la seconda frazione.
Nel terzo parziale non c’è stato nessuno scossone fino al 5-4 per Fognini, il quale non è riuscito a sfruttare tre match point procuratesi con due splendidi pallonetti ed un rovescio incrociato. Nella successiva battuta dell’iberico il ligure non è stato in grado di dare il colpo finale per altre quattro volte ma finalmente all’ottavo match point ha portato a casa il risultato.
[12] T. Bacsinszky b. C. Giorgi 6-4 3-6 7-5 (Aris Alpi)
L’esordio di Camila Giorgi a Melbourne ci ha raccontato ancora una volta quel copione già messo in scena nelle precedenti settimane, all’esordio della stagione 2017, con l’italiana in grado di cambiare le sorti del match con le proprie armi.
Non si contano ormai più tutte le volte in cui la giocatrice di Macerata è stata costretta a perdere il servizio in apertura di set. Anche questa volta infatti, è incappata in un 0-2 iniziale, subendo complessivamente 6 break da parte di Timea Bacsinszky, due ogni set a parte l’unico vinto, nel quale comunque perderà ugualmente un turno di battuta.
L’azzurra è stata costantemente costretta nella rincorsa dell’avversaria, senza mai avere l’opportunità di poter condurre, a parte il secondo set in suo favore.
Nonostante Timea Bacsinszky non stesse proprio benissimo per via di un problema all’addome l’italo-argentina ha faticato non poco prima di potersi giocare l’incontro nel decisivo parziale, perso in maniera beffarda e rocambolesca, ma non certo al di fuori della sua portata.
Anche se l’elvetica non ha mai dimostrato di poter dominare completamente l’azzurra, e nonostante Camila sembrasse stare nettamente più in forma dell’avversaria, alla Bacsinszky è bastato sfruttare il jolly a disposizione nel momento clou dell’incontro.
La giocatrice di origini ungherese, che qualche anno fa si era ritirata provvisoriamente dal circuito (in favore di una carriera in un Hotel), si guadagnerà il primo match point grazie ad una rocambolesca quanto spettacolare giocata. Camila ha lottato e ha avuto anceh l’opportunità per portarsi sul 6 pari ma al quarto match point ha dovuto cedere il passo all’avversaria.
Purtroppo si sono manifestate ancora una volta tutte le fragilità e le insicurezze di Camila, alle quali si è aggiunta una notevole paura di perdere. Il 2017 si presenta ancora una votla pieno di dubbi per la giocatrice di Macerata.
S. Errani b. R. Ozaki 7-5 6-1 (Giancarlo Di Leva)
Sara Errani sta attraversando un periodo delicatissimo della carriera. Da agosto scorso, quando al nel torneo Olimpico a Rio De Janeiro fu sconfitta al terzo turno dalla russa Kasaktina, ha vinto un solo match, a settembre, nel torneo di Guangzhou contro la cinese Han (numero 119 del mondo), inanellando in compenso sei sconfitte, compresa quella molto netta incassata nell’unico incontro disputato quest’anno, a Brisbane, contro l’americana McHale. Ne consegue che l’esordio nel primo Slam della stagione riveste una particolare importanza.
Il sorteggio è stato benevolo mettendole di fronte la numero 93 del mondo, la giapponese Riza Ozaki che però ha iniziato positivamente la stagione approdando ai quarti di finale a Hobart dove ha battuto di seguito la connazionale Kurumi Nara e soprattutto la ceca Lucie Safarova, prima di cedere nei quarti alla rumena Monica Niculescu, giunta poi in finale. È la prima volta che le due tenniste incrociano le racchette.
Ebbene è arrivata la sospirata vittoria, sudata ma meritata. È stata una partita non entusiasmante ma molto combattuta in particolare nel primo set, caratterizzato da una partenza molto contratta della Ozaki che in 9 minuti si è trovata sotto 0-3 e di due break. Due games ai vantaggi hanno rimesso in partita la giapponese che è risalita fino al 5-4 in suo favore, complice anche un piccolo malore che ha costretto Sara a chiamare il medical time-out nel sesto game. L’italiana ha stretto i denti e con un finale volitivo ha ribaltato il punteggio a suo favore, ottenendo il break decisivo all’undicesimo gioco e chiudendo nel game successivo dopo aver annullato 2 palle break.
Nel secondo set la Errani, in fiducia dopo l’esito del primo parziale, ha messo maggior pressione all’avversaria che è apparsa da subito in difficoltà. Splendida la volèe di dritto con cui si è conquistata la palla break decisiva nel quinto game che le ha poi consentito di salire 4-1 prima di chiudere la partita durata quasi due ore.
Vittoria salutare per Errani che al secondo turno incontrerà la russa Ekaterina Makarova, che ha sconfitto in tre set la connazionale Ekaterina Alexandrova, con la quale ha un bilancio di 3 vittorie e 4 sconfitte.
Molto sorridente, Sara in conferenza stampa ha dichiarato: “La voglia sta tornando, mi sento molto bene ora. Sto cambiando diverse cose compreso il modo di allenarmi e mi sento di nuovo bene”. All’Australian Open 2012 raggiunse il primo grande risultato, ma ha confessato di non concentrarsi troppo anche se l’Australia le è rimasta nel cuore. “Mi sentivo carica fisicamente, poi sul 3-0 mi girava la testa e poco dopo stavo per vomitare, alla fine ho chiesto il fisioterapista per questo. Per fortuna sono riuscita a rimanere lì”. Al prossimo turno, Ekaterina Makarova: “Una giocatrice non nel suo momento migliore di forma, ma rimane molto pericolosa per tanti motivi”. Sugli obiettivi che si è data col nuovo team: “Prima cosa che vorrei: ritrovare la voglia di giocare che lo scorso anno avevo un po’ perso. Ho ricaricato le pile ed ho voglia, sto lavorando molto più che negli anni passati. Ho voglia di riprovare a tornare ai miei massimi livelli. Non ho obiettivi di classifica, voglio rimettermi in gioco e vedere fino a dove posso riarrivare”.
S. Hsieh b. K. Knapp 6-3 2-0 rit. (Raffaello Esposito)
Si assottiglia la pattuglia italiana in terra d’Australia. Ancora niente da fare per l’altoatesina Karin Knapp contro la cinese di Taipei Su Wei Hsie. Ma se nell’unico precedente dello scorso anno Hsieh aveva prevalso solo dopo una dura lotta sulla terra di Istanbul, oggi purtroppo non è stato così. Karin partiva certo sfavorita dalla classifica WTA (144 contro 91) ma al meglio della forma il suo tennis potente avrebbe avuto buone possibilità contro il gioco fastidioso ma leggero della sua avversaria. Invece già nel primo parziale l’italiana ha palesato problemi sia alla battuta che nel tenere alto il ritmo dei suoi scambi. I molti errori hanno consentito alla trentunenne tennista di Taipei di avvantaggiarsi subito sul 2-0 e, raggiunta, di scattare ancora con un doppio break che l’ha portata sul 5-2 prima del 6-3 definitivo ottenuto con l’ennesimo strappo sul servizio avversario . Knapp ha giocato fin dal principio con un grande cerotto sul ginocchio destro e certamente non era al massimo dal punto di vista fisico. Spesso la si è vista traballante sugli appoggi e il numero oggettivamente elevato di errori nello scambio ha confermato i sospetti di una non perfetta condizione. Hsieh non doveva fare altro che attendere e tenere la palla in gioco perché l’errore di Karin arrivava matematico. Poi, subito ad inizio secondo set, la tennista italiana ha abbandonato la contesa sullo 0-2, dopo il quinto turno di battuta perso sui sei giocati, quando ha capito di non farcela più. In conferenza stampa Knapp non ha nascosto lo sconforto che le deriva dal dover giocare in queste condizioni.
D. Young b. [Q] T. Fabbiano 6-4 7-6(1) 6-4 (Aris Alpi)
L’incontro odierno ha significato l’esordio assoluto nel main draw da parte di Thomas Fabbiano agli Australian Open, evidenziando sostanzialmente il sottile ma decisivo divario che lo separa dal suo avversario. La partita, se letta sotto l’ottica del punteggio, può però offrire diversi motivi di spunto; Young non era certamente un avversario impossibile, ma Fabbiano ha ceduto ogni set di misura dimostrando tenacia e voglia di combattere. È mancato “solo” quel cinismo e quell’esperienza in grado di poter dare i punti che pesavano.
È stato un incontro equilibrato in tutte le sue 2 ore e 30 minuti, anche se purtroppo, nei momenti cruciali, quando c’era da mettere sul piatto tutta la freddezza, l’azzurro ha tremato giocando un ruolo troppo passivo nei confronti di Young, che ha sfruttato ogni angolo del campo, a differenza dell’italiano, troppo ristretto negli spazi a lui più confortevoli. Nel primo parziale Fabbiano, al servizio per stare nel set, ha commesso doppio fallo nel momento topico, consegnando il primo parziale a Young.
Nonostante i due giocatori siano coetanei, quel lustro in più trascorso dallo statunitense nei palcoscenici dello Slam ha pesato moltissimo sul pugliese, specialmente nel tie-break del secondo set, agguantato in rimonta da Fabbiano, nel quale il tarantino consegnerà il parziale al numero 85 del ranking ottenendo un solo punto, dilatando quel divario che fino a poco prima sembrava molto più risicato.
Il match di fatto si è concluso qui per il giocatore di San Giorgio Jonico, che perderà il cruciale turno di battuta nel game di apertura del terzo set, quando ancora stava pensando agli errori del tie-break.
“Sono entrato in campo pensando di poter vincere la partita” ha detto poi Fabbiano in conferenza stampa. “Avevo un giocatore più avanti di me e con più esperienza di me qui, da tanti anni nei 100. Sulla carta era favorito, però sapevo e so che con questi giocatori posso giocarmela e pensare di vincere: ne ho battuti diversi, dei primi 100, qui negli Slam però ho poche partite 3 su 5 negli Slam”. Qualcosa non è andato: “Ho avuto 14 palle break, ne ho concretizzate troppo poche, perlopiù quando avevo margine. Lui ha sempre giocato bene, prima esterna e poi giocava il punto con il dritto, per cui complimenti a lui”.
I rimpianti sono per il tie-break del secondo dove ancora ripensa a quei due punti col mal di testa: “Mi ha fatto fare il tergicristallo ed ho dato tutto, finendo con la testa che mi girava. Non mi è mai capitato, però oggi era molto caldo”.
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