Us Open: Federer incanta l'Arthur Ashe Stadium

TENNIS – Dal nostro inviato a Flushing Meadows Andrea Scodeggio

Roger Federer passeggia sull’Arthur Ashe Stadium battendo il belga Steve Darcis con il punteggio di 6-1, 6-2, 6-1 in un’ora e ventuno minuti di gioco. Nel prossimo turno affronterà Philip Kohlschreiber per un posto agli ottavi di finale.

 

Roger è oramai entrato in uno stato di perfezione e conoscenza del suo gioco che pare difficile eguagliare. Padroneggia a memoria i suoi limiti, padroneggia a memoria il suo sconfinato talento e repertorio, non può fare a meno di esibirlo ogni volta che scende in campo. Si scomodano spesso paragoni divini, che non si intende qui riproporre, ma è indubbio come sia un piacere vederlo giocare sul campo e goderselo finché se ne avrà l’opportunità.

Anche questa sera lo spettacolo è stato totalmente suo ed il povero belga Steve Darcis non ha potuto far altro che arrendersi di fronte all’inevitabile sconfitta. Molti ricorderanno la clamorosa vittoria di Darcis colta a Wimbledon 2013 nel primo turno contro Rafael Nadal, ma oggi non c’era spazio per le sorprese. C’è solo spazio per osservare un campione che ci sta regalando tennis e della migliore fattura che si possa mai vedere.

Impressiona la facilità con la quale mantiene i propri turni di battuta, mentre Darcis arranca per mantenersi a contatto con l’avversario. Roger è una furia di dritto e di rovescio, sotto rete è destabilizzante ed inoltre continua a materializzarsi fin dentro al campo già sul turno di risposta del servizio. Una consuetudine oramai diffusa nei suoi match ma che spaventa sempre più l’avversario, impietrito dall’avvicinarsi della racchetta di Roger che colpisce quella palla con un tempo d’anticipo davvero unico. Nei tre set vinti da Roger, Darcis ha fatto quattro game in totale e su anche questi Federer ha avuto la possibilità di brekkare il suo avversario. Quasi si direbbe che lo volesse schernire, non per offesa personale ma per determinare la perfezione del suo gioco che solo un triplo 6-0 avrebbe potuto suggellare

Non sarebbe stato giusto, non lo sminuirebbe comunque.

Darcis ha potuto poco ma non ha giocato male, essendo anche lui un habitué della rete e capace di sfoderare un buon servizio ed un gioco da fondo efficace, ma semplicemente Roger non poteva essere contrastato questa sera. Il punteggio finale è solo una fotografia di quello che, ogni volta che scende in campo, questo giocatore ci regala: l’essenza di come deve essere il tennis e di come ci si può ancora divertire ed impressionare a 34 anni.

Una delizia per gli occhi.

 

Dalla stessa categoria