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13 Ago 2015 16:46 - La parola del Direttore
Kyrgios, come in un blog senza moderatore
di Daniele Azzolini
TENNIS – Di Daniele Azzolini
La frase è perfida. Talmente sleale e infida che sarebbe difficile, qui, elencare le possibili ripercussioni. La prima (banale) è come tradurre in linguaggio mediatico il termine scopare.
Vedo che in molti si stanno affannando, tfra un morbido “‘andare a letto” e un edulcorato “è stato con”. Ma a noi, ops, quel termine è già sfuggito, e dunque la frase è questa, verace al cento per cento… «La tua ragazza si è fatta scopare da Kokkinakis, mi dispiace dirtelo, amico».
Nick Kyrgios ha modi da australiano di frontiera, ed è il meno che si possa commentare. Da noi – il secolo scorso – si sarebbe detto che utilizza un lessico da angiporto, insomma, buono per le bettole frequentate da marinai, che, com’è noto, con le loro giubbe bianche, sono sempre in cerca di una rissa o di un bazar (oltre che di una bimba da baciar). Ed è vero, ci mancherebbe. Sulle maniere di Nick (mano fredda e lingua tagliente) se n’è scritto e ho l’impressione che se ne continuerà a scrivere. Il tipo sembra fatto apposta per disorientare e fare incazzare tutti i perbenisti del mondo, l’antica nuotatrice Dawn Fraser (che ai suoi tempi ne faceva di cotte e di crude) in testa.
A riceverla sul muso, la perfida sortita, è stato Stan Wawrinka. Non l’ha nemmeno sentita, lì per lì, o forse non l’ha capita, e al momento del ritiro ha stretto la mano a Kyrgios con un mezzo sorriso. Ma gliel’hanno spiegata dopo, e subito si è rivolto alle autorità chiedendo il massimo della pena. La quale, però, non esiste, nella sua accezione più compiuta. Squalificato per “abuso di altarino”… Si vede che Kyrgios è a suo modo un innovatore. Avevamo sentito Jeff Tarango dare del venduto all’arbitro (un classico), e visto la moglie di Tarango prenderlo a ceffoni (l’arbitro, non il marito), ascoltato McEnroe sproloquiare sul colore di pelle di un giudice di linea troppo simile, a suo dire, a quello del suo avversario, e Agassi becerare – la testa avvolta in un asciugamano, per non farsi “cogliere sul fatto” – contro l’arbitro, dandogli del bastardo. Avevamo sentito Ivanisevic (indimenticabile) prendere per il culo i coach e Fognini urlare a Nadal di smettere di rompere le palle. Ma uno come Kyrgios, mai. Lui è andato oltre, e su due piedi ha dato forma a una delazione che ricorda, per la perfidia, quella di certe mogli incazzate che sono andate svelare all’altrui marito le bravate commesse dalla consorte con il loro stesso marito. Il quadrilatero, insomma.
E infatti gli altri lati della rivelazione di Kyrgios riguardano Donna Vekic, 19 anni, croata, tennista di seconda fila, fidanzata di Wawrinka e causa della sua recente separazione dalla moglie. E infine Kokkinakis, “l’utilizzatore iniziale” per dirla con certi avvocati. Compagni di doppio misto agli ultimi Open di Melbourne.
Sommerso dai video che stanno vorticosamente girando su you tube, Kyrgios si è ben guardato dallo smentire la sua sortita, e prima di pentirsi (su Twitter) ha spiegato di aver reagito ai comportamenti poco riguardosi di Wawrinka. E anche questo, se permettete, ci sta. Anzi, ci Stan. “The Man” non è tipo meno rissaiolo di Kyrgios. Magari non usa modi espliciti, ma dai e dai ne ha fatti infuriare parecchi. A cominciare da Flavio Cipolla, agli Us Open di qualche anno fa, quando imitò la sua zoppia (e Flavietto stava male davvero), per finire con la signora Federer, all’ultima Masters Cup.
Questo il quadro. La domanda, invece, è la seguente: e ora, che cosa succede? Al di là della questione disciplinare (una multa, al momento), la frase fa cadere quel po’ di regalità che era rimasta al tennis. Fa sorridere il “quiet please…” rivolto agli spettatori, quando in campo ci si infilza con parole intinte nel peggiore dei veleni. Immaginate per un attimo se tutti facessero come Kyrgios. Un brivido attraverserebbe gli spogliatoi, dato che di storie, più o meno, o molto, o moltissimo hot, ne girano a sfare.
Ma non basta. Nick è giovane, ha vent’anni appena, e usa la sua gioventù nei modi che ha sotto gli occhi. E su questo, forse, conviene ragionare un attimo di più, dato che Kyrgios, in tutta evidenza, interpreta le relazioni umane come in un blog, dove il dileggio è libero, gratuito, e nessuno paga pegno. Possiamo trasecolare, adontarci, avvilirci di simile andazzo, ma il problema non è da poco. Perché se i ragazzi vivono come in un blog, chi glielo fornisce il moderatore?