TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Karin Knapp, ultima italiana rimasta in gara nel singolare femminile, ha sfiorato l’impresa contro la numero 4 del mondo Petra Kvitova al secondo turno degli Internazionali BNL. La ceca, reduce dal titolo di Madrid, si è imposta con il punteggio di 63 46 76, dopo aver recuperato da 2-5 nel terzo set.
È mancato solo l’ultimo affondo. O gli ultimi due, visto che tanti sono stati i punti che le sono mancati per vincere. Una straordinaria Karin Knapp è andata vicina a quella che sarebbe stata, con ogni probabilità, la più importante vittoria della carriera. Nell’ultimo incontro della serata sul centrale del Foro Italico, la 27enne altoatesina ha messo lungamente alle corde Petra Kvitova, arrivando a condurre per 5-2 servizio nel terzo set. Poi il recupero della numero 4 del mondo, che si è imposta per 63 46 76(1), lasciando un’infinità di rimpianti all’azzurra.
Un vero peccato per un match sulla carta difficilissimo, che all’improvviso era sembrato ampiamente alla portata. Eppure la Kvitova veniva dal freschissimo trionfo nel Premier Mandatory di Madrid, dove aveva dominato, tra le altre, una tal Serena Williams. Ovvio che l’altoatesina partisse ampiamente sfavorita, specie considerate le smaglianti condizioni di forma della mancina ceca.
Fin dall’inizio, Karin, ha provato a mettere in difficoltà la due volte campionessa di Wimbledon, senza mai dare l’impressione di poter essere soverchiata dall’avversaria. Nel primo set, però, ha stentato a impensierirla sul suo servizio, e questo fatalmente ha fatto la differenza, perché nei propri turni di battuta la 27enne di Brunico ha dovuto fare fronte all’enorme pressione di non poter sbagliare alcunché. Sono giunti due break, al terzo e al nono game, e il parziale è scivolato via.
Nel secondo Karin si è ritrovata subito sotto 3-0, al che si è pensato a un agile successo in vista per la tennista più blasonata. Invece, ecco il prolungato passaggio a vuoto della 24enne di Bilovec abbinato, al contempo, alla fantastica reazione dell’azzurra. La Knapp ha conquistato la bellezza di cinque giochi di fila, portandosi sul 5-3 e sigillando il 64 con un servizio tenuto a zero.
Non solo Karin era bravissima a controbattere i fendenti della rivale, che finiva per andare fuori giri commettendo un’enorme quantità di errori gratuiti, ma si permetteva il lusso anche di prendere l’iniziativa con l’autorità di una top player, disegnando il campo e trovando la giusta profondità con entrambi i fondamentali.
Il gran momento dell’altoatesina è proseguito nel terzo, con un break immediato e un altro al settimo game, che l’hanno mandata a servire per il match sul 5-2. Ma ecco il temuto ribaltone. Giunta a due punti dalla vittoria, l’italiana si è bloccata proprio sul più bello, facendosi attanagliare dalla tensione per il traguardo sempre più vicino. Così una Kvitova più continua ma comunque non irresistibile si è aggiudicata quattro giochi consecutivi, operando il sorpasso sul 6-5.
Dopo il cambio di campo, nel quale era stata assistita dal coach, Karin è parsa riprendersi e ha trascinato senza difficoltà la sfida al tie-break. Qui, però, Petra ha immediatamente allungato sul 5-0, chiudendo 7-1 senza concedere alcuna chance all’azzurra, che è uscita dal campo con la delusione stampata in volto, appena stemperata dai tanti applausi ricevuti.
E così anche l’ultima tennista italiana presente nel tabellone di singolare, di gran lunga la migliore nell’occasione, ha salutato gli Internazionali BNL d’Italia. A deludere sono state le altre: la “punta” Sara Errani, che si è fatta sorprendere dalla statunitense Christina McHale; Flavia Pennetta, quasi mai in partita ieri con l’ucraina Elina Svitolina; Camila Giorgi, al solito bella e sciupona contro Jelena Jankovic; Roberta Vinci, travolta dalla britannica Heather Watson, che oggi ha racimolato due game con Carla Suarez Navarro. Quanto alla Kvitova, la “miracolata” ceca se la vedrà negli ottavi di finale proprio con la Jankovic, che poco dopo la mezzanotte ha concluso vittoriosamente il suo match con la slovacca Magdalena Rybarikova, battuta per 64 76(2).
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