Pillole da Stoccarda: il noioso week-end delle qualificazioni malgrado Sharapova e Wozniacki

Il fine settimana delle qualificazioni a Stoccarda, è sempre molto quieto, quasi sonnolento. In una parola: noioso. Ma la colpa è della Fed Cup. Infatti, da quando si gioca negli stessi giorni qui a Stoccarda, a parte i match per qualificarsi al tabellone principale, per i fan non c’è molto altro in giro. Niente star a cui chiedere autografi o selfie. Ma questo non scoraggia i più piccoli. Corrono felici verso chiunque possa vagamente essere una tennista, preferibilmente se è in tuta e con il borsone in spalla. E dopo avere avuto il loro piccolo trofeo, con tutto il loro candore chiedono «Come ti chiami?». Ora, questa può sembra una domanda innocente, in realtà salva i genitori da arrampicate sugli specchi e sbirciate agli accrediti, per cercare di capire con chi diamine, i loro pargoletti, hanno fatto la foto.

Per fortuna domenica è arrivata Carolina Wozniacki, direttamente dal Montenegro dove la Danimarca si è qualificata per i playoff  Zona Europe/Africa Zone Grouppo II.

Carolina è scesa subito in campo ma in veste di coach. Nella giornata dedicata ai bambini, la danese ha giocato con i ragazzini di una scuola tennis locale, dando consigli e incoraggiamenti. Alcuni campioncini erano più piccoli della racchetta che tenevano in mano. L’impegno è stato totale sia da parte da Carolina che dei suoi allievi, soprattutto nel cercare di farle il punto E proprio alla fine, un ‘nanetto’ si è tolto la soddisfazione di un passante in corsa, fra le risate e gli applausi. Soprattutto dei genitori orgogliosi del momento di gloria del figlio.  Oh, e so’ soddisfazioni.

A seguire con un certo divertimento tutta la clinic della Wozniacki, anche Mona Barthel. La tedesca è la salvatrice della prima giornata di primo turno del torneo. Infatti, proprio per la concomitanza della Fed Cup e del sorteggio beffardo, l’unico match possibile che può essere messo in campo è Barthel contro … la wild card tedesca Carina Witthoeft. Che quindi avrà l’onore di essere il match serale. Inoltre per giustificare il prezzo dei 30 euro per un biglietto, gli spettatori tedeschi godranno di una esibizione del Balletto di Stoccarda, della sfida- esibizione Berenberg Classic”  fra Agassi e Muster, e della presentazione i campo, di tutte le giocatrici. Tanto per ricordare che si tratta di un torneo Wta. Chi non ci sarà, con gran sollievo della Supervisor, è Dominika Cibulkova (a causa del suo lungo infortunio).

Ma non fraintendetemi, la Supervisor non ha nulla contro la giocatrice slovacca. Più semplicemente il tutto è legato a questa tradizionale Cerimonia di Apertura del torneo, dove ogni tennista viene accompagnata in campo da uno bambino o bambina. Ora, non si sa per quale perfida congiunzione astrale e malgrado le richieste incessanti della Supervisor di mettere accanto alla Cibulkova il bambino più piccolo, a Dominika capitava sempre, ma sempre, quello con un futuro da campione di basket. Quest’anno, per il posto della Cibulkova, si scommette sui cm. di Carla Suarez Navarro. 

Anche Maria Sharapova è già arrivata a Stoccarda e appena il Centrale si è svuotato, è entrata in campo per il suo allenamento. Nei primi quindici minuti si è allenata…il braccio. O meglio, il suo fisioterapista ha massaggiato e ri-massaggiato con grande impegno i muscoli della russa. Si sa, quel braccio vale oro, bisogna curarlo con attenzione. Si è poi passati ad una sessione di esercizi di scivolamento sulla terra. E mentre lei si riscaldava sotto la visione del preparatore atletico, una tizio seduto fuori con gli occhi puntati sullo smartphone aggiornava Maria del punteggio del doppio fra Russia e Germania.Alla notizia della qualificazione per la finale della squadra russa non c’è stata grande reazione, tutti troppo concentrati nell’allenamento, solo un piccolo gesto di soddisfazione da parte di Maria.

 In ogni caso, sul campo centrale, la star non è però Maria Sharapova ma la Porsche bianca che andrà alla vincitrice del torneo. L‘attenzione con cui vengono verificata le posizioni delle luci, per far risaltare il gioiello automobilistico è scrupolosa al limite del maniacale. Sposta il fascio di luce un po’di qua, no aspetta, un poco più di là, poco a destra, appena a sinistra, ecco così va bene. Sono in sei a giudicare l’effetto luce. Da Tiffany, in confronto, sono dilettanti, banali venditori di bigiotteria.

 Chissà però se la russa è contenta del colore dell’auto, una delle tre Porsche nel suo garage è infatti già bianca. Ma quella era il regalo per Dimitrov. Che poi non si dica che la russa non è generosa. Un diamante sarà per sempre, ma ad un uomo meglio regalare una automobile, no?  

 

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