Wta Indian Wells – in campo c'è la sua brutta copia: Camila Giorgi eliminata da Heather Watson

TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani

Che dire? Partiamo dall’esito finale: Camila Giorgi ha perso 7-5 7-5 al suo esordio nel torneo Wta di Indian Wells contro Heather Watson in un match vissuto ancora una volta in una forte altalena di rendimento.

Accreditata della testa di serie n.29 la marchigiana è uscita di scena dopo una partita alla “Giorgi”, con un’unica tattica di gioco anche quando i gratuiti ed i doppi falli continuavano a lievitare fino a raggiungere il numero conclusivo di 18 errori al servizio e 54 errori gratuiti, praticamente due set (e qualcosa in più) regalati. Sia quando riesce ad esprimere tutto il suo talento sia quando le capitano giornate simili, ormai è chiaro, Camila rimane la stessa persona. Per quanto da più lati le venga chiesto di giocare con più margine lei ha sempre risposto in maniera ferma e decisa che questo è il suo gioco. Ci sta, è come se si compra una macchina sportiva per utilizzarla al minimo delle sue possibilità.

Qualche aggiunta tecnica nel suo gioco c’è, non sempre viene messo in risalto. Rispetto a qualche tempo fa i passi in avanti, soprattutto in fase difensiva sono abbastanza evidenti, come il lavoro costante che sta facendo sul movimento dei piedi per mantenersi attiva e pronta a cambiare da attacco a difesa. Oggi però è scesa in campo la sua brutta copia, costretta prima a cedere il primo set per 7-5 ed a scivolare indietro 0-5 nel secondo. Di colpo è diventata un’altra giocatrice: un vincente dietro l’altro e da un passo alla sconfitta si è riportata su fino al 5-5. Poteva essere l’inizio di una nuova partita, invece l’ennesimo black out le è costato carissimo. Aumenta il rammarico se si pensa che un anno fa, in California, l’allieva di papà Sergio era stata capace di battere Maria Sharapova e di raggiungere gli ottavi di finale. Perderà qualcosa in termini di classifica, però anche dando un’occhiata al possibile tabellone con Agnieszka Radwanska al terzo turno, è difficile non pensare che si poteva fare ancora più strada.

 

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