Sabalenka fa la voce grossa contro Andreeva: in semifinale ha Rybakina

Dodici mesi fa la partita tra Aryna Sabalenka e Mirra Andreeva, valevole in quel caso per il quarto turno del WTA 1000 di Madrid si concluse con la prima che riuscì a prendere il largo solo verso la fine del primo parziale e dilagando poi nella seconda frazione fino al 6-3 6-1. Stavolta, nei quarti di finale, il copione è stato pressoché invertito con la giovanissima Mirra capace di fare appena un game in più ma finendo comunque senza vere chance nemmeno di rendere la vita complicata all’avversaria.

6-1 6-4 il punteggio conclusivo di un match che ha evidenziato soprattutto l’enorme differenza a oggi tra Andreeva, ricordiamo sempre abbia compiuto 17 anni lunedì scorso, e una signora giocatrice già numero 1 al mondo sia in singolare sia in doppio, campionessa uscente qui e già vincitrice di uno Slam quest anno. Un incontro che ha forse ancor di più segnato la spaccatura attuale del circuito femminile, perché Mirra ha talento, buone qualità, può giocare su terra battuta contro diverse delle prime 20, può far più fatica contro alcune, ma contro le prime della classifica vede emergere i normali limiti che l’età e soprattutto l’inesperienza possono darle.

Non è detto che non le raggiunga, anzi. A tratti nel secondo set è parsa stare meglio in campo, capire un po’ di più dove Sabalenka poteva puntare, sfruttava le sue abilità in copertura del campo per cercare di allungare un po’ lo scambio ma contro una come Sabalenka non basterà mai. Soprattutto quando sente di avere tutta la superiorità e la tranquillità per gestire la situazione, perché il palleggio di Mirra non è ancora sufficientemente pesante e lei poteva mettere tutta la propria forza sulla palla da chiudere il punto a piacere.

L’unico aspetto positivo, fin dall’inizio, per la tennista classe 2007 era il rovescio. Da quel lato, e lo si è visto già in tante altre occasioni, ha un tocco di palla che può fare miracoli (soprattutto sul ‘rosso’) e pescare gli ultimi centimetri di campo con una naturalezza che sembra poter prendere la palla con le mani e metterla lei di persona in quell’angolino. Più volte Aryna è stata colpita in quel punto, a tratti sorpresa, a tratti semplicemente senza poter riprendere la palla. Non bastava, ma qualche piccolo sfizio se l’è tolto. Purtroppo però non aveva neanche la giusta dose di prime palle in campo, per nulla aiutata da una percentuale troppo bassa per non sentire ulteriormente pressione ed evitare pensieri su come mettere in campo la palla, cercare di non essere aggredita e al tempo stesso poter quantomeno far partire il punto.

Il primo parziale è volato, nel secondo c’è stato un po’ più di equilibrio ma senza momenti di affanno per la numero 2 del mondo, che alla prima chance utile ha affondato rapidamente il colpo per il break del 3-2 e da lì era partita chiusa. Serviva solo capire se Aryna avrebbe dilagato, o se le “bastava” tenere alta l’attenzione al servizio. Proprio alla fine, nel decimo game, è sembrata uscire un minimo da quell’aura inscalfibile quando già sul 15-0 ha chiuso uno smash un po’ tremebondo, poi si è vista ripresa sul 30-30 perché non ha spinto bene da fondo col rovescio e si è fatta prendere in contropiede, ma sul 30-30 ha trovato un’ottima prima palla a cui ne ha fatto seguito un’altra per la chiusura del match.

Sarà dunque semifinale contro Elena Rybakina, la nona sfida tra le due dal primo confronto nei quarti di finale del WTA 1000 di Wuhan nel 2019. Sabalenka ha vinto le prime 4, tra cui la finale dell’Australian Open 2023, mentre la kazaka si è imposta in tre delle ultime quattro sfide, tra cui la finale di Indian Wells 2023 e la finale di Brisbane di inizio 2024.

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