TENNIS – QUIET PLEASE!- Di ROSSANA CAPOBIANCO – l 2014 di Murray fin qui è stato davvero deludente. A parte le semifinali di Roma e Parigi, peraltro su una superficie che non ama particolarmente, la stagione è stata difficile, l’eliminazione a Wimbledon la ferita più grande. L’Asia gli regala vittoria e fiducia: è tornata la serenità?
Andy Murray è un personaggio incompreso. Da sempre. Forse sarebbe meglio dire poco personaggio, in realtà però gli faremmo un torto. Andy ha il suo senso dell’umorismo, che mostra poche volte, in poche interviste, così come una chiara sensibilità verso i meno fortunati e le situazioni problematiche.
Non si può certo dire che non ami esprimere le proprie opinioni: fu il primo a schierarsi a favore del passaporto biologico nel tennis, ad esprimere sempre concetti forti su squalifiche, problemi ATP… ultima e probabilmente più importante, la possibile indipendenza scozzese.
Uno sportivo già non esattamente simpatico agli inglesi (al di là di quel mese post vittoria a Wimbledon e Olimpiadi) che si schiera a favore di una scissione dal Regno Unito, su un social network, la mattina del voto. Ci vuole personalità. Quella che anche grazie a Ivan Lendl, Andy Murray aveva acquisito pure sul campo.
Fino all’operazione, il divorzio dal ceco, i tanti dubbi e cambiamenti, le difficoltà del ritorno. Il 2014 di Murray fin qui è stato davvero deludente. A parte le semifinali di Roma e Parigi, peraltro su una superficie che non ama particolarmente, la stagione è stata difficile, l’eliminazione a Wimbledon la ferita più grande. A Shenzen però è arrivata la tanto agognata vittoria in un torneo, a Pechino ha perso ma in semifinale e da un Djokovic stellare.
Oggi ha vinto un match che si era complicato, mostrando ancora qualche alto e basso ma una convinzione ed una voglia superiori a quanto visto ultimamente.
Motivazione Finals di Londra? Sicuramente è importante per Murray esserci, malgrado non ne abbia fatto (almeno a parole) una questione di importanza vitale.
Più che altro sembra che Murray, finalmente, abbia ritrovato la calma. Dopo le tempeste causate da cambiamenti nel team e, per forza di cose, nella routine psico-fisica (dopo l’operazione) l’assestamento pare essere finito e la fiducia, forse, sta tornando.
«Ho disputato alcuni bei match quest’anno Ho giocato un ottimo tennis contro Rafa a Roma. Credo che anche nel match contro Novak a New York abbia espresso un buon livello. Ora, tutto sta iniziando ad essere di nuovo più costante. Credo di essere più difficile da battere rispetto a quanto non lo fossi prima. All’inizio dell’anno, avevo molti alti e bassi e mancavo di costanza. Adesso sto finalmente ottenendo quello slancio, sto riconquistando questa continuità. Questo significa ottenere bei successi contro solidi avversari.»
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