US Open: Cilic, Nishikori e quei volti nuovi che tanto chiedevamo… O no?

   

TENNIS – Di Contro Break

Sappiamo che siete tutti già protesi verso l’evento tennistico del millennio, la semifinale di Davis tra Svizzera e Italia, ma ci preme ricordarvi che ieri sera, con il successo a sorpresa di Marin Cilic, si è chiuso l’Atp 250 di Flushing Meadows. 

Il match, giocato davanti a una cornice di un paio di migliaia di spettatori bestemmianti (vorremmo vedere voi a spendere millamilioni per vedere Djokovic e Federer e ritrovarvi davanti a un monaco convertito al satanismo opposto a un tamagochi) è stato nettamente a senso unico. 
Non vi stiamo a raccontare punto per punto quanto successo, anche perché la nostra visione della partita è stata frequentemente interrotta dallo sbattere della fronte sulla tastiera, ma in sostanza è accaduto questo: Cilic, dopo aver lanciato tutto il catalogo Ikea a Federer, non si è lasciato prendere dall’emozione e dalla pressione, e come già fatto in semifinale, ha espresso tutta la sua potenza, mista a precisione, per demolire le scarse difese del povero Nishikori. 

Un match senza storia, alla faccia del buon Wilander che pre-partita non aveva voluto sbilanciarsi esprimendo il suo favorito, ma si era lanciato in un secco “finirà in 4 o 5 set”. Infatti, 6-3, 6-3, 6-3 e sayounara. 

Piccole riflessioni. E’ da anni che chiediamo qualcosa di diverso, dei vincitori nuovi, una ventata di freschezza. Se agli Australian Open siamo stati accontentati dalla vittoria del sempre piacevole Wawrinka, stavolta il nuovo che avanza è stato meno gradevole. Appeal dei due finalisti pari allo zero, spettacolo poco e nulla, discese a rete che si contano sulle dita di una mano. Wow.

Ora sarà bello capire se si è trattato di un fenomeno passeggero, o se davvero qualcosa sta cambiando. Qualcosina forse si, ma non troppo. Djokovic quest’anno ha indovinato solamente Wimbledon, Murray è definitivamente sparito dal novero dei big – continuiamo a ripeterlo all’infinito, lo scozzese ha vinto solamente nei momenti in cui Nadal era fuori per inBANfortunio (scusate abbiamo la tastiera difettosa) – Federer sappiamo bene che è grandicello, a Wimbledon quasi faceva lo sgambetto a Djokovic e qui a New York ha avuto la grande occasione di portare a casa un altro Slam, ma è stato polverizzato dall’ottimo Cilic. E infine Nadal, che ogni tanto DEVE (mannaggia al maiuscolo che ci scappa ogni tanto, maledetta tastiera) starsene a casa, ma che in un’occasione del genere avrebbe vinto il torneo in ciabatte. E’ troppo presto però per trarre delle conclusioni, la stagione ormai è agli sgoccioli e per avere conferme dovremmo attendere l’anno prossimo, ma la sensazione è che ormai anche nei Major possano aprirsi degli spazi dove altri possono infilarsi, se poi questi “altri” sono Cilic e Nishikori evidentemente siamo delle brutte persone e ce lo meritiamo. 

 

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