Jennifer Capriati, alle volte ritornano (ancora una volta)

TENNIS – DI DIEGO BARBIANI – Jennifer Capriati ha gettato un sasso nel lago di Twitter: “Tornerò a giocare, stavo pensando a questo da molto tempo e voglio tornare nello Slam dove ho disputato la mia ultima partita, però dovrete attendere ancora un anno”. Il passaparola online è stato frenetico e tantissimi, contenti della notizia, hanno voluto comunicare il proprio appoggio alla statunitense.

Lei, ringraziando tutti, ha specificato anche le ragioni che l’hanno portata ad annunciare questa svolta personale. La risposta è stata molto particolare e toccante: “Lo faccio per mio padre che sta combattendo contro il cancro e mi sta dando una carica enorme. Voglio donargli un regalo speciale per renderlo felice e goderci ogni momento insieme”.

Poche parole ma cariche di bontà e tenerezza. Una figlia che vede il padre malato, è conscia del fatto che si può morire di cancro ed è stata emotivamente trasportata in una dimensione superiore, dove ogni minimo geste viene valorizzato anche tre o quattro volte tanto. E’ una promessa, una sfida anche a sé stessa oltre alla voglia di tornare a giocare perché, non si può nascondere, il tennis per tantissimi ex giocatori e giocatrici corrisponde ad una passione inscalfibile, capace di attrarre anche dopo anni in cui sono successe talmente tante vicissitudini che si vorrebbe quasi ricominciare una nuova vita. Si riparte da zero, ma il tennis a quanto sembra è per questi campioni l’unica roccia, il punto fermo su cui poi costruire tutto quanto.

Jennifer ne ha passate di ogni tipo. La sua carriera precoce si interruppe nel 2004 quando però era in fase calante già da due anni, ma dal 1989 ad allora è salita subito alla ribalta e con la stessa velocità è precipitata in un abisso colmo di buio, paure, problemi di varia natura. Prima uno scippo, poi possesso di marjiuana, poi altri reati vari. E’ rientrata nel 1996 e nei primi anni 2000 ha avuto il vero periodo d’oro con tre titoli dello Slam a cavallo tra il 2001 ed il 2002 e la posizione di n.1 al mondo.

Da lì è cominciata una nuova serie di problemi personali fino alla decisione del ritiro. Un talento rimasto impresso nella memoria di tutti perché uno dei primi esempi di giocatrice moderna, un talento precoce che già a tredici anni era capace di centrale la finale in un torneo Wta (a Boca Ranton) ed a scalare repentinamente il ranking. Le successive notizie di crisi depressive, ricoveri in ospedale e tentativi di suicidio non fecero altro che aumentare gli aloni di mistero e preoccupazione attorno a lei.

Poi però è arrivato questo annuncio, come se lei stessa voglia dare una sterzata alla sua immagine, alla sua persona. Un ritorno al tennis a trentanove anni, ma Kimiko Date Krumm ci ha insegnato che non è mai troppo tardi. Sarà un paragone che potrebbe tornare spesso, ma lo stesso vale anche con altre giocatrici come Mirjana Lucic o Nicole Vaidisova, anche lei in procinto di ricominciare l’attività da professionista. 

Tante storie diverse, tante ragazze divenute campionesse in età adolescenziale. Ognuna di loro però, per vari motivi, non ha mai potuto avere una carriera normale. Ora però anche Jennifer vuole riprovarci, perché in fondo al cuore il tennis è sempre rimasto un pensiero indelebile, capace di resistere a mille diversi problemi. Come una roccia, un ancora di salvezza gettata da una persona che ancora ti vuole bene.

 

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