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02 Giu 2014 17:59 - La parola del Direttore
Roland Garros: e con la stampa, Sara Errani andò all’attacco…
di Daniele Azzolini
TENNIS – ROLAND GARROS
da Parigi, DANIELE AZZOLINI
Sara Errani va all’attacco, e la cosa mi sorprende. Dopo aver rintronato la Jankovic con una vagonata di palline, va di volée coi giornalisti. Il cambio tattico, a dirla tutta, ha un suo plafond storico e non pochi precedenti cui rivolgere l’attenzione. Entra a pieno titolo in un filone che ha spesso portato fortuna all’Italia sportiva. Se ne stupirà, forse, la giovane Sara, che scopriamo ben più impulsiva di quanto non dimostri sul campo, ma le auguriamo con tutto il cuore lo stesso successo che le precedenti guerricciole con i giornalisti – sempre nel nome, si badi bene, di “un nuovo punto di partenza per tutti” – hanno portato in dote ad altri azzurri prima di lei, se è vero che almeno due mondiali calcistici – quello del 1982, e in buona parte anche quello del 2006 – presero forma e sostanza dalla reazione d’orgoglio della nazionale nei confronti di “certa stampa” losca e cattiva che “travisava” il pensiero dei poveri atleti.
Ora, senza farla troppo lunga, sembra che Sara se la sia presa per i giudizi che sono stati dati, ieri, su alcuni organi di stampa, dopo la conferenza a seguito del doppio vinto contro la stessa Petkovic, che ritroverà mercoledì nei quarti del singolare. Forse tesa, forse nervosa, Sara aveva risposto picche a chi le chiedeva di soddisfare qualche domanda sul singolare odierno. Un errore, magari veniale e dettato dalla stanchezza. Credo che lei stessa se ne sia accorta, di essere andata oltre le intenzioni. Lo desumo da ciò che lei stessa ha detto (e scritto) oggi stesso. Del resto, sa bene Sara come l’attenzione nei confronti dell’ultimo azzurro in gara (chiunque esso sia) si amplifichi per vie naturali quando c’è di mezzo un possibile approdo ai quarti, e magari anche qualcosa in più, visto il buon tabellone di cui dispone la nostra. Questo non ha evitato, qui e là, qualche pezzullo critico nei suoi confronti, dove l’accusa più severa era quella di essersi comportata da “star”, dunque a metà fra il viziato e il poco educato.
Schermaglie, come si vede. Polemichette da due lire, facilmente stemperabili se ricondotte in un ambito di tranquilla convivenza. Ma Sara, forse, non è abituata a questo genere di controversie, dunque si è rifatta sotto al termine della conferenza stampa odierna – peraltro del tutto tranquilla – con un comunicato (sono costretto a dirlo, e me ne scuso… Un po’ abborracciato) che riporto integralmente a fine articolo. In esso si chiede, sotto mentite spoglie, quel “nuovo punto di partenza” cui accennavo prima. Perché sotto mentite spoglie? Oh, be’, perché il comunicato chiede pace senza rinunciare a essere sferzante nei confronti della stampa, e commette a mio giudizio un nuovo errore, frutto forse della non perfetta valutazione delle parole utilizzate. Là dove si accusa di manipolare… Perché un conto è travisare, un conto è non rendere con chiarezza il suo punto di vista. Altro invece è manipolare volutamente le sue parole. Non so a chi o a che cosa si riferisca Sara (anche, a esempio, quando parla dei suoi genitori), e da dove abbia tratto una così pessima impressione, certo è che la “manipolazione” è una delle accuse più gravi che si possano rivolgere alla stampa, che per sua funzione ha quella di riportare, al meglio, quello che si è visto, detto, sentito. Insomma, si può battibeccare sul fatto che un dato episodio, o una particolare dichiarazione non siano stati riportati nel modo giusto, ma se si accusa di manipolare si aggiunge l’intenzione da parte della stampa di scrivere il falso. A questo punto, se si è davvero convinti che vi sia stata manipolazione (io personalmente l’ho chiesto alla Errani… Sicura di aver utilizzato la parola giusta? Ricevendone per risposta un “sì, sicurissima”), si dovrebbe procedere facendo nomi e cognomi, perché un’accusa del genere rivolta a tutta la stampa – ammesso che sia giusta e legittima – finisce per tirare in ballo giornalisti e testate che non lo meritano. E questo non è accettabile.
C’è una conclusione a tutto questo? Mah, non so, e nemmeno mi interessa più che tanto. Spero che la Errani vada avanti il più possibile nel torneo. E se accusare la stampa le porterà in dote un bel po’ di energie nervose, ben vengano anche le accuse. Magari, occhio alle forme e alle parole, la prossima volta. Ma del resto, questo è un sano principio cui è giusto che anche la stampa si attenga.
IL COMUNICATO DELLA ERRANI
Dato che la stanchezza e il nervosismo è tanto, onde evitare di esprimermi male o essere fraintesa e in vista di avvenimenti successi sia in passato che recentemente ho preparato queste righe.
Partiamo dal presupposto che io sono una ragazza timida e che non ama essere al centro dell’attenzione. E prima ancora di essere una giocatrice di alto livello, cerco sempre di essere un buon esempio per tutti, sia dentro che fuori dal campo.
Mi sono sempre presentata in conferenza stampa, anche dopo partite lunghissime e stancanti, rispondendo in modo cortese e disponibile a tutte le vostre domande.
Da parte vostra voi dovreste capire che dietro la vita di un tennista non c’è solo la partita, non ci sono solo le due ore sul campo, ma una marea di altre cose che non vedete. Con questo non voglio assolutamente lamentarmi, amo la mia vita, faccio il lavoro che amo, guadagno tanto e giro il mondo in posti bellissimi, sono consapevole di essere una ragazza molto fortunata.
Detto questo credo sia capitato troppe volte che mie dichiarazioni o mie risposte siano state manipolate, travisate, cambiate per cercare il titolo clamoroso, per fare notizia o per creare polemiche gratuite.
Per cui, proprio perché non voglio fare polemica, mi piacerebbe che quando rispondo alle domande si scriva solo quello che dico, senza giri di parole, solo la verità.
Inoltre non credo abbia molto senso che vi lamentiate delle mie risposte dato che sono direttamente proporzionali alle vostre domande.
Penso di avere dimostrato sia in diverse interviste sia in trasmissioni televisive che se le domande sono brillanti, stimolanti, coinvolgenti riesco ad esprimermi bene e a tirare fuori tutto quello che ho dentro.
Le cose successe poi negli ultimissimi giorni, in cui è stata tirata in ballo la mia famiglia, francamente li ho trovati di pessimo gusto ma soprattutto ingiusti.
Spero che queste mie dichiarazioni possano essere un nuovo punto di partenza per tutti, da un lato per far sì che quello che dico non sia più frainteso e manipolato, dall’altro per cercare di farvi capire che magari con un po’ più di correttezza e briosità in quello che fate i risultati potrebbero essere migliori per tutti.
Grazie del vostro tempo!!