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Fed Cup – Italia: Giorgi possibile singolarista al posto di Vinci o Errani?

TENNIS – Di Diego Barbiani

Camila Giorgi è stata ad un passo dalla sua prima affermazione nel circuito Wta. Nelle fasi clou della finale di Katowice contro Alizé Cornet ha avvertito la pressione prima sul match point e poi sulla volèe di rovescio che poteva portarla ad avere una nuova chance di 6-5.

Erano colpi piuttosto semplici, soprattutto il secondo. Nel corso del match erano stati giocati correttamente più volte dalla stessa azzurra. Però va sottolineato come abbia perso non a causa della scelleratezza tattica di cui spesso viene imputata. Era tensione, solamente tensione che all’esordio in una sfida di questa importanza deve essere un fattore comprensibile

Sono comunque tante le belle notizie che accompagneranno l’azzurra in questa settimana, in cui a breve raggiungerà le sue compagne di nazionale per tentare l’assalto alla Repubblica Ceca ad Ostrava per conquistare un posto nella finalissima.

I miglioramenti registrati in settimana provengono soprattutto dal servizio, il colpo che fino a qualche mese fa le complicava tantissimo la vita in ogni turno di battuta. In tutto il torneo non se ne sono contati più di quindici, un numero che prima raggiungeva anche nell’arco del singolo incontro. Questo grazie alla maggiore sensibilità che sta trovando al momento dell’impatto, che le permette di lavorare la palla senza togliere troppa potenza al colpo. Quando gioca una seconda di servizio difficilmente ora forza un colpo piatto, diminuendo di molto il rischio del doppio fallo.

Per il gioco aggressivo ed asfisiante, la superficie molto veloce ed una condizione indoor possono averla aiutata ancora di più, ma è ormai da un paio di mesi che il rendimento della giovane di Macerata si è elevato. Fino a qualche tempo fa le veniva imputata la mancanza totale di costanza, oltreché di tattica. Da Febbraio invece l’unica sconfitta su cui davvero può avere rimpianti è contro Zarina Diyas al primo turno delle qualificazioni di Miami. Non c’è solo la vittoria su Sharapova di cui tener conto, ma anche due successi contro Andrea Petkovic, uno su Sorana Cirstea e quello su Roberta Vinci, che le permette di aver battuto almeno una volta tutte le quattro ragazze azzurre che hanno composto il team di Fed Cup vincitore di due edizioni consecutive (2009-2010).

Ora lei è parte di quella squadra, dopo il grande esordio a Cleveland contro gli Stati Uniti a Gennaio dove sconfisse la grande speranza statunitense Madison Keys per 6-1 6-2. Al momento ha davanti Sara Errani e Roberta Vinci, ma entrambe stanno vivendo un periodo diametralmente opposto a quello di Camila. La tarantina in questi primi tre mesi e mezzo ha rimediato tante sconfitte, alcune molto pesanti contro avversarie ancora acerbe di esperienza come Ana Konjuh o Elina Svitolina oppure contro chi come Casey Dellacqua fino a qualche tempo fa non avrebbe dovuto creare troppi problemi. E’ apparsa piuttosto scarica e l’efficacia del suo tennis è venuta meno. Le difficoltà si sono riflesse sul ranking, dove per un anno e mezzo ha cullato il sogno di entrare tra le prime dieci del mondo ed ora è scesa fino ai margini della top-20.

Chi invece dalla top-10 è appena uscita è Errani. Anche per lei un inizio di stagione abbastanza complicato, non tanto per le sconfitte quanto per come esse sono arrivate, e l’unica top-20 battuta in stagione è proprio l’amica Roberta. A perdere intensità in questo caso è il dritto, che rimane un colpo lavorato ma che al momento non è più garanzia di punti (tanti) come fino allo scorso anno. Inoltre le lacrime di frustrazione mostrate al cambio campo contro Belinda Bencic a Charleston sono il segnale inequivocabile che il disco si è rotto, o quantomeno ha delle crepe importanti. E’ difficile per una giocatrice come lei mantenere un livello da prime della classe per tanto tempo, probabilmente il suo rendimento è stato anche più roseo delle aspettative ed ora è in una fase in cui sta tirando il fiato, pagando dazio in maniera pesante contro avversarie come la stessa Bencic, che dovrebbe riuscire a contenere grazie soprattutto alla varietà del suo gioco ed all’esperienza, in confronto, di tanti anni nel circuito.

Così capitan Barazzutti si troverà con un quartetto non nelle perfette condizioni. Ad Ostrava servirà una mezza impresa per superare le campionesse del 2011 e 2012, oltretutto su un campo che esalta le caratteristiche del quartetto scelto da Petr Pala, in cui Petra Kvitova e Lucie Safarova saranno le due singolariste. Per l’Italia? In linea teorica ci sarebbero Errani e Vinci, ma la grande settimana vissuta da Giorgi potrebbe smuovere le idee del proprio capitano che già a Cleveland si era detto estremamente soddisfatto del comportamento tenuto dall’allora debuttante.

Lei ha nel suo tennis un punto di forza. Giocare ogni colpo con “cattiveria” è sì un pericolo, ma può essere anche una strategia per affrontare Kvitova: se fatta giocare, c’è il rischio che possa trovare una lunga serie di soluzioni vincenti che indirizzino la partita dalla sua parte. Con Camila questo non capiterebbe perché lei stessa rifiuta la condizione che non sia lei a decidere le sorti del punto. Potrebbe nascere uno scontro equilibrato, con una sfida tra sassate vincenti ed errori talvolta anche banali. A decidere l’esito sia della sfida contro la vincitrice di Wimbledon 2011 che contro Safarova potrebbe essere la differenza tra i momenti di pausa all’interno dello stesso match. I quali in questa settimana sono stati notevolmente ridotti (altra nota molto positiva in favore della ventiduenne azzurra) a brevi frangenti: contro Vinci ha avuto l’unico momento negativo quando serviva per il match rimediando poi con un netto 6-0 nel terzo set, contro Peer e Suarez Navarro ad inizio del secondo set si è fatta riprendere il primo break appena conquistato ed infine contro Cornet ha saputo reagire ai due momenti di difficoltà vissuti all’inizio del secondo e del terzo set, mancando poi il guizzo finale per pochissimo.

Al momento la posizione più a rischio potrebbe essere quella di Vinci. E’ vero che può contare su un certo bagaglio di esperienza, ma di contro, ad eccezione della netta affermazione su Kvitova dello scorso anno (a Palermo, altra superficie ed altro periodo di forma) ha sempre faticato più del dovuto. Roberta, in caso, tornerebbe utilissima in doppio dove in caso di 2-2 ci sarebbe un bisogno fondamentale della sua freschezza per elevare le possibilità di qualificazione azzurre.

Diego Barbiani

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