Coppa Davis: Bolelli e Fognini ko! Il doppio è di Fleming e Murray, Italia-Gran Bretagna 1-2

TENNIS – Dal nostro inviato a Napoli, Lorenzo Di Caprio

FLEMING / MURRAY b. BOLELLI / FOGNINI 6-3 6-2 3-6 7-5

Dopo tre ore esatte di lotta, Colin Fleming ed Andy Murray sovvertono i pronostici e superano in quattro set (6-3 2-6 6-3 7-5) Fabio Fognini e Simone Bolelli, portando la Gran Bretagna avanti 2-1 contro l’Italia ed ad un passo dalla semifinale di Coppa Davis.

Per vincere, infatti, l’Italia ha bisogno di ottenere i punti di ambedue i singolari di domani.

D’altronde la ruota – in casa azzurra – è girata al contrario fin dall’inizio e porta con sé tanto rammarico. Fino al 4-3 per gli ospiti (senza break) dominano i servizi, la Gran Bretagna concede poco o nulla e l’Italia non soffre grandi patemi d’animo. L’ottavo gioco sembra confermare il trend, gli azzurri vanno avanti 40-0 ma tutto, quando meno sembra possibile, si trasforma nel peggiore degli harakiri: Fognini non porta certezze al servizio mentre Murray e Fleming, sorretti dal calore dei sostenitori d’oltremanica, continuano a crederci. Cinque punti consecutivi e break. Cambia l’incontro ed il game che regala il parziale ai britannici è poi un caos: sul 30-30 l’Italia rivendica un’irregolarità nella volée di Fleming, Ramos non è d’accordo e Murray, chiamato a servire per passare in vantaggio, non si lascia piegare dalle proteste.

La speranza, nell’Arena del Mare, è quella di ristabilire la parità nel secondo; tuttavia, se solo qualche minuto prima l’Italia aveva diritto di recriminazione per il modo beffardo con cui era scappata la prima partita, nel secondo parziale è la stessa che viene a mancare. Andy Murray si carica sulle spalle Colin Fleming (che svolge egregiamente il proprio “compitino”) mentre Bolelli e Fognini escono fuori dal campo, risultando nulli in risposta e tutt’altro che solidi al servizio. Il 6-2 finale lascia poco spazio ai commenti: i britannici hanno un altro passo e le pochissime occasioni raccolte dagli azzurri vengono malamente gettate alle ortiche.

Sotto due set a zero, il duo nostrano si prende un attimo di pausa. Esce dal campo, ma al rientro la storia pare riprendere il corso intrapreso nei primi due set: l’Italia non perde la battuta anche se nei primi due turni – prima ai vantaggi poi salvando addirittura quattro palle break – rischia grosso. E la Gran Bretagna? Fa il proprio gioco, gestisce in maniera ordinata il turno di servizio e senza grandi colpi fa 2-1. In tribuna stampa si sente il brusio di chi annuncia la fine dell’incontro a minuti, eppure il punteggio dice 2-1 Italia e Fleming si appresta a servire: il 29enne sbaglia una comoda volée, viene bucato a rete da Fognini, fa un doppio fallo benedetto dal pubblico e – al secondo tentativo – l’Italia trova finalmente il break. 

Piccolo passo indietro: il pubblico di casa accorso all’ Arena del Mare, senza girarci intorno, ha leggermente deluso per numero e partecipazione, tanto che spesso in questi due giorni si è parlato di prezzi fin troppo onerosi. Ciò ha ovviamente penalizzato il calore dei tifosi azzurri eppure, per la prima volta nel weekend, si è potuto davvero parlare di “tifo da stadio”: il 3-1 ha suscitato nel pubblico e nella coppia nostrana un’enorme carica e se i primi hanno sfogato il tutto incitando i nostri, per quest’ultimi è stato fin troppo facile trasportare tutto nel gioco. Fognini ha cambiato marcia, Bolelli è tornato a far male da fondo e per il duo d’oltremanica è diventato impossibile recuperare (anche sul  5-3, quando il nativo di Budrio salva una pericolosissima palla break grazie ad un lob di pregevole fattura). Si va al quarto.

Lo stadio arde, le urla italiane annullano la passione ospite e i nostri ingranano: nemmeno il tempo di godersi il tifo e l’importanza del momento che l’Italia va 3-1. «Murray è cotto» bisbiglia qualcuno in tribuna stampa: non l’avesse mai detto. La spiegazione al perché Fleming sia stato affiancato dal numero otto del mondo anziché dallo specialista Hutchins trova una lunga risposta che parte da qui: il giocatore di Dunblane è riuscito – a differenza del nostro Fognini – ad adattarsi da vero campione allo stile di gioco richiesto dal doppio, pur tenendo come solida base la sua indole regolarista. Grazie soprattutto a questo la Gran Bretagna è riuscita a riprendere l’Italia sul 3-3 e – soprattutto – sul 5-5.

Gli ultimi due games? Giustizia. I giocatori di Capitan Smith hanno gestito senza problemi il proprio turno di battuta e chiuso ai danni di una coppia, quella nostrana, troppo discontinua per battere Andy Murray. Ora all’ Italia occore un miracolo.

 

MURRAY B. SEPPI 6-4 7-5 6-3

Il continuo del match tra Andy Murray ed Andreas Seppi è durato poco, troppo poco per quanto dimostrato dall’azzurro sia ieri sera sia stamane. Ne è consapevole tanto l’altoatesino quanto il pubblico azzurro accorso quest’oggi sui campi del TC Napoli, più numeroso (l’organizzazione, dopo la sospensione di ieri, ha concesso un settore a tutti gli spettatori paganti per la prima giornata) e soprattutto per buona parte dell’incontro carico come quello britannico, ormai notoriamente spettacolare. 

6-4 7-5 6-3 in poco più di tre ore lo score, fin troppo generoso con lo scozzese per quanto visto in campo ma indicativo perché strettamente collegato ai momenti importanti: Seppi ha avuto più di una chiara opportunità per staccare ma lì, vuoi per le qualità dell’avversario (salito per qualità di gioco e attenzione nei punti principali) vuoi per qualche disattenzione di troppo, ha ingenuamente fallito. Per trovare riscontri a quanto detto poc’anzi basta analizzare il primo gioco di quest’oggi, sul 5-5 del secondo set: l’azzurro – al servizio – ha salvato due palle break, sprecato un’occasione per il 6-5 eppure è stato bucato da Murray, infastidito e critico nei confronti del campo (ancora in cattive condizioni per via della fitta pioggia caduta nella notte all’ombra del Vesuvio). Andazzo, questo, ampiamente confermato nell’ultimo game del secondo parziale, dove Murray (da 30-0) ha permesso a Seppi di impattare sul 30-30 prima di ricevere in regalo un brutto errore di rovescio.

Gli spalti colorati di “Union Jack” tremano dal baccano e per Seppi, a questo punto, serve l’impresa: l’azzurro sembra addirittura farla quando si porta 3-1 (complice un avversario falloso) e carica come non mai il pubblico; tuttavia Murray, come anticipato in apertura, riesce ad innalzare il proprio tennis nel momento del bisogno e spinto dai supporters d’oltremanica non tarda a cambiare strategia. Back, palle profonde e corse interminabili erigono un muro invalicabile per Seppi, che inciampa nella ragnatela scozzese e quasi liberandosi della situazione regala un doppio fallo alla quarta palla break. Il resto è formalità, perché lo scozzese sale in cattedra ed il giocatore di casa subisce il contraccolpo psicologico.

La sensazione è che se l’incontro si fosse disputato integralmente ieri sarebbe cambiato qualcosa ma tempo da dedicare al passato non ce n’è e per il tennista nostrano, in vista dell’incontro di domani, resta la certezza di aver ritrovato il suo tennis. E questo non è poco.

ANTICIPATA L’ORA DI INIZIO DEL DOPPIO – Saranno Fognini-Bolelli e Murray-Fleming le coppie che, alle 14.15, disputeranno il doppio. Smentita, dunque, l’indiscrezione caldeggiata in mattinata che portava Paolino Lorenzi come probabile alternativa a Fabio Fognini (da preservare anche in vista di domani). Tour de force, infine, per Andy Murray: il britannico – stando a quanto detto dai colleghi d’oltremanica – non avrebbe gran voglia di disputare un altro incontro quest’oggi ma Leon Smith, capitano della formazione, farebbe forza su di lui per passare in vantaggio e stravolgere i pronostici.

 

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