Francesca Schiavone rifiuta la convocazione nella finale di Fed Cup, in quella che probabilmente sarebbe stata la sua ultima partita in maglia azzurra. Ma già da un po’di tempo si intravedevano i primi sintomi del “disinnamoramento” della Leonessa, quali i motivi?
Quando Corrado Barazzutti ha sciolto le riserve sulle giocatrici convocate per la finale di Fed Cup contro la Russia, l’esclusione di Francesca Schiavone aveva lasciato tutti un po’ perplessi. E’ vero che da tempo ci si chiedeva se ci fosse ancora posto nel quartetto azzurro per l’ex reginetta del Roland Garros, 33 anni suonati e protagonista di prestazioni non all’altezza del suo talento nelle ultime stagioni. Nulla di strano in tutto questo. Si sa che Francesca ha sempre avuto nell’incostanza il suo difetto più grande ma d’altronde non le si può chiedere di più, il tempo passa per tutti ed un ricambio generazionale è giusto e necessario. Alla vigilia però si pensava che Barazzutti scegliesse Francesca per concederle una vetrina nella sua quasi certa ultima apparizione in una competizione che l’ha vista grande protagonista negli anni passati. Queste erano in effetti le intenzioni del Capitano azzurro ma è stata la stessa Schiavone a spiazzare tutti rifutando la convocazione.
La tennista milanese già nella prima eliminatoria di quest’anno aveva chiesto di essere lasciata a casa nonostante l’assenza forzata anche della Pennetta, lo stesso avvenne nel 2011 nella semifinale contro una Russia che ai quei tempi faceva veramente paura. Ora il forfait di due anni fa fu dato dal fatto che Francesca difendeva il pesantissimo titolo del Roland Garros, lo aveva spiegato lei stessa dicendo che avrebbe continuato a vestire l’azzurro nei prossimi appuntamenti. Comprensibile però che per una volta abbia deciso di pensare a se stessa. Con tre Fed Cup vinte e la golosa tentazione di portare a casa uno storico bis a Parigi, di gran lunga più prestigioso dell’ennesima finale mondiale, non la si poteva certo biasimare. Però mentre nella “semi” di due anni fa la Leonessa sarebbe stata titolarissima, dato il calibro delle avversarie, l’assenza di Flavia, ed una Errani che non era certo quella attuale, ad oggi le cose non starebbero così. Le gerarchie in casa Italia, infatti, sono cambiate da un po’ di tempo. Sara e Roberta nell’ultimo biennio hanno regalato prestazioni migliori di Schiavone e Pennetta e questo ha giustamente portato ad una loro promozione anche nella competizione a squadre.
Difficile quindi pensare che a Cagliari la Leonessa sarebbe scesa in campo, e qui sta il punto più scottante della faccenda. Ci si chiede se il malumore di Francesca non nasca dal fatto di essere relegata oramai al ruolo di comprimaria, che sembra non gradire particolarmente.
Francesca in Fed Cup è l’italiana che vanta più presenze e più vittorie ed è sempre stata schierata titolare anche quando non era al massimo della forma, eccetto nella semifinale di quest’anno contro la Repubblica Ceca, che l’ha vista comunque partecipare alla gioia per l’impresa di aver mandato a casa Kvitova e compagne. E’ considerata la tennista italiana più forte di sempre, è stata n.4 WTA, campionessa del Roland Garros e due volte finalista, forse le è difficile digerire una situazione che non la vede più protagonista. Una campionessa però si vede anche nella capacità di mandare giù qualche boccone amaro, nel saper stare al posto che ora le compete all’interno della squadra. Francesca poteva mettere a servizio delle compagne il carisma che l’ha sempre contraddistinta, lei che di questa nazionale pluricampione è stata una leader indiscussa.
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