Master Wta ai nastri di partenza: tutte contro Serena

Con il sorteggio dei due gironi di oggi pomeriggio, cominceranno ufficialmente a Istanbul i Wta Championships 2013. La cerimonia si svolgerà alle 18 (ora locale, le 17 italiane) e potrà essere seguita live sia sul sito della Wta che sul canale ufficiale di youtube.
Le competizioni prenderanno il via solo martedì 22 ottobre e vedranno impegnate (in rigoroso ordine di qualificazione) Serena Williams, Victoria Azarenka, Agnieszka Radwanska, Li Na, Petra Kvitova, Sara Errani, Jelena Jankovic e Angelique Kerber (Caroline Wozniacki e Sloane Stephens le due riserve). Rivediamo allora, a tre giorni dallo start, la stagione delle otto partecipanti e la loro condizione alla vigilia del master.

Serena Williams. La donna dei record e ovviamente la donna da battere. Serena ha superato le 70 partite vinte in stagione, sulla terra non ha mai perso facendo il filotto Madrid, Roma, Roland Garros. Ha poi portato a casa il quinto Us Open, oltre ai tornei di Pechino, Toronto, Charleston, Miami e Brisbane. In pratica – tolti l’Australian Open dove ha avuto qualche problema fisico e lo scivolone a Wimbledon – la Williams ha perso solo da Victoria Azarenka, battuta però nel torneo più importante: Flushing Meadows.
Serena va a caccia del quarto master (secondo di fila) e la vittoria di quest’anno sarebbe a ciliegina sulla torta al termine di una stagione di dominio assoluto.  

Victoria Azarenka. Vika ha vissuto una stagione di alti e bassi, ma nei tornei che contano ha sempre risposto presente. Secondo successo agli Australian Open, cui ha fatto seguito quello di Doha su Serena Williams. Dopo i quarti a Indian Wells ha dovuto fare i conti con qualche acciacco prima di ritornare e far finale a Roma e semi al Roland Garros. Ha poi battuto un’altra volta Serena nella finale di Cincinnati, subendo poi la rivincita agli Us Open. Tornei asiatici da dimenticare ma – per sua stessa ammissione – avrebbe dovuto prendersi una pausa per ricaricare le batterie.
I risultati in questo 2013 non sono dunque mancati, anche se a dir la verità in termini di gioco non ha mai espresso il tennis di altissimo livello messo in mostra lo scorso anno. Resta però una delle poche a dar sempre del filo da torcere a Serena, perché quando se la trova di fronte – anche se non è al top della condizione – riesce sempre a dare il meglio di sé.

Agnieszka Radwanska. Tre tornei vinti (Auckland, Sydney, Seoul) e un’altra stagione all’insegna della regolarità per la polacca, stabile tra le prime ma mai vincente. Ha perso la sua grande occasione a Wimbledon, battuta in semifinale da Sabine Lisicki. Anche negli altri slam i piazzamenti la rispecchiano: quarti in Australia e a Parigi, ottavi agli Us Open. Insomma, buoni risultati ma l’acuto mai. E’ andata in crescendo sul finale di stagione e ha raggiunto la semifinale a Pechino, poi però ha trovato Serena Williams e i ‘nodi’ son venuti al pettine. Dopo due anni al master da riserva (2008 e 2009) e uno nel round robin (2011), Agnieszka punta sicuramente a ripetere le semifinali dello scorso anno.

Li Na. La cinese è partita forte vittoria a Shenzhen, semifinale a Syndey e soprattutto finale agli Australian Open, aggiungiamoci pure i quarti a Miami. La terra l’ha un po’ spenta, e dopo la finale di Stoccarda ha inanellato tre brutte sconfitte a Madrid, Roma e Roland Garros (rispettivamente primo, terzo e secondo turno). Passata la stagione del rosso, la cinese è tornata a far registrare risultati regolari, seppur senza vittorie: quarti a Wimbledon poi tre semi consecutive (Toronto, Cincinnati e Us Open), infine i quarti a Pechino, dove ha perso da una grande Kvitova. Al di là della terra, quest’anno non ha quasi mai perso da giocatrici fuori dalla top ten.

Petra Kvitova. E’ probabilmente la ‘minaccia’ maggiore per Serena Williams assieme all’Azarenka. Petra nelle ultime settimane ha messo in mostra un gran tennis, stralci della campionessa capace di trionfare a Wimbledon e al master di due anni fa. Il tutto si è tradotto nella vittoria di Tokyo e nella semifinale a Pechino persa al terzo dalla Jankovic, alla quale è arrivata comprensibilmente stanca dopo una serie di cinque partite consecutive vinte al terzo.
I risultati dall’inizio dell’anno fino alla tournée asiatica, vittoria di Dubai a parte, non sono però stati esaltanti: finali nei ‘torneini’ (per una come lei) di Katowice e New Haven, e deludenti piazzamenti negli slam (secondo turno in Australia, terzo al Roland Garros, quarti a Wimbledon e terzo turno a New York).
In Asia ha però messo rimesso in piedi la stagione, qualificandosi per Istanbul per il terzo anno consecutivo.

Sara Errani. Tra tutte le partecipanti è quella che ha avuto la flessione maggiore dalla seconda metà della stagione in poi. Sara è partita bene, rivincendo Acapulco e raggiungendo la finale al Gaz de France e a Dubai. Ha poi confermato e migliorato i suoi risultati nel corso della stagione sulla terra con la semifinale in tutti i tornei più importanti (Roma, Madrid, Roland Garros). Dopo la prevedibilmente infelice parentesi erbivora, la romagnola ha raggiunto perdendo da Roberta Vinci la finale di Palermo e da lì sono cominciati i problemi. Non è più andata oltre i quarti (Toronto) patendo soprattutto una prematura eliminazione al secondo turno degli Us Open per mano di Flavia Pennetta, dopo la quale ha detto di faticare a ritrovare motivazione in campo.
La seconda qualificazione al mater sono però già motivo di grande orgoglio e soddisfazione per la Errani, che dopo il ko combattuto a Pechino contro la Kvitova ha dichiarato di sentirsi nuovamente bene fisicamente e di aver ritrovato la voglia di lottare in campo.

Jelena Jankovic. Sicuramente la stagione 2013 per la serba è quella del rilancio dopo molte ombre nelle stagioni precedenti. Il rientro nella top ten e il ritorno al master dopo tre stagioni lo testimoniano. Il miglior risultato stagionale è il quarto di finale al Roland Garros, accanto alla finale del premier di Charleston, persa con Serena. A febbraio è tornata anche a vincere un torneo a Bogotà. Negli altri major ha un terzo turno agli Australian Open), un secondo turno a Wimbledon e gli ottavi agli Us Open. Sicuramente è andata in crescendo sul finale di stagione.

Angelique Kerber. Anche la tedesca come la Jankovic ha spinto molto sull’acceleratore per agguantare l’ultimo posto disponibile. In questo rush finale ha conquistato il torneo di Linz, ha raggiunto la finale del premier di Tokyo e i quarti al mandatory di Pechino. Prima del finale di stagione non aveva mai particolarmente brillato in stagione, se si esclude comunque una semifinale a Indian Wells. Regolare il suo andamento nei tornei dello slam (tre ottavi di finale e un secondo turno a Wimbledon) ma nessun acuto.
Sul finire dell’anno le avversarie che la precedevano in classifica, o che erano già sicure della qualificazione, hanno
tirato un po’ il fiato e la tedesca è stata una delle più brave ad approfittarne. Sicuramente arriva in fiducia e sarà un osso duro per tutte.

Twitter: @elitonks

 

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