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02 Lug 2025 08:53 - Wimbledon
Erba letale a Wimbledon: mai così tante teste di serie fuori al primo turno
Nel singolare maschile già out in 13, è record a Londra. Tra le donne ko in 10.
di Piero Vassallo
Non sarà più l’erba degli anni ’90, velocissima e ingestibile per chi non possedeva il passaporto di specialista, eppure i prati di Wimbledon sanno ancora essere una trappola terribile. Lo dimostra l’edizione del 2025, appena cominciata ma già entrata nella storia per quanto accaduto nelle partite di primo turno: nel singolare maschile sono state subito eliminate 13 teste di serie su 32 (con Nakashima, numero 29 del seeding, che deve ancora completare il suo match), record assoluto nella storia dei Championships. A livello Slam, il record negativo resta quello degli Australian Open 2004, con 14 teste di serie su 32 eliminate al primo turno. Numeri importanti anche nel singolare femminile, con 10 teste di serie già ko dopo le prime due giornate.
Difficoltà nell’adattarsi all’erba, condizioni fisiche e mentali non al top: sono diverse le motivazioni dietro questa clamorosa debacle di gruppo. Prendiamo Alexander Zverev, numero 3 del seeding, la più alta testa di serie eliminata nel tabellone maschile. Il tedesco è finito ko al quinto contro Arthur Rinderknech in un match spalmato su due giorni, confermando tutte le sue gravi mancanze sull’erba e rivelando in conferenza degli inquietanti problemi psicologici che gettano ombre sul suo immediato futuro. Se Zverev è alle prese con i suoi demoni, diverse sono le situazioni di Lorenzo Musetti, Holger Rune e Daniil Medvedev, rispettivamente numero 7, 8 e 9 del tabellone, tutti già tornati a casa. L’azzurro, battuto da Basilashvili, ha pagato una condizione fisica precaria dovuta all’infortunio accusato durante la semifinale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz.
Il danese si è reso invece protagonista di un suicidio sportivo facendosi rimontare da 2-0 dal cileno Nicolas Jarry. E poi c’è il russo – ko contro Bonzi -, la cui crisi di risultati prosegue imperterrita dopo il fuoco di paglia della finale di Halle, che sembrava potergli dare nuova linfa e fiducia. Una finale persa contro Alexander Bublik, il grande spauracchio del sorteggio, affondato anche lui nelle sabbie mobili del primo turno contro Jaume Munar, giocatore dal buon tennis ma tutt’altro che erbivoro. Si aggiungono alla lista dei grandi esclusi anche Francisco Cerundolo (testa di serie numero 16), Ugo Humbert (18), Alexei Popyrin (20), Stefanos Tsitsipas (24), Denis Shapovalov (27), Alex Michelsen (30), Tallon Griekspoor (31, vincitore a Maiorca) e il nostro Matteo Berrettini (32).
E tra le donne? Anche qui non sono mancate le uscite inattese. A partire dalle teste di serie 2 e 3, Coco Gauff e Jessica Pegula. La campionessa del Roland Garros – mai troppo a suo agio sull’erba – è stata anche sfortunata nel sorteggio ed è stata eliminata dall’ucraina Dayana Yastremska, mentre la vincitrice a Bad Homburg ha offerto una prova sconcertante contro Elisabetta Cocciaretto, raccogliendo appena cinque game in un’ora. Altra “allergica” all’erba è la cinese Qinwen Zheng, numero 5 del seeding, mai oltre il terzo turno a Wimbledon e sconfitta all’esordio dalla ceca Siniakova. Fuori anche Paula Badosa (9), Karolina Muchova (15), l’ex semifinalista Jelena Ostapenko (20), Magdalena Frech (25), Marta Kostyuk (26), Magda Linette (27), e McCartney Kessler (32). Insomma l’erba di Wimbledon non sarà più la stessa, ma sa ancora regalare delle sorprese. E in fondo è meglio così.