Djokovic: “Sorpreso dalla scelta di Sinner. ‘Last dance’ a Wimbledon? Non so…”

I cambiamenti nel team di Jannik Sinner stanno ovviamente facendo discutere tutto il mondo del tennis. Nel media day pre Wimbledon, anche Novak Djokovic ha detto la sua sull’argomento incalzato dai giornalisti, lui che per tanti anni ha avuto al suo fianco Marco Panichi e Ulises Badio. “Ho lavorato con Marco e Uli, e penso che entrambi siano dei professionisti fenomenali, entrambi hanno contribuito tanto ai miei successi e del mio team – spiega il serbo -. Non so quali siano le ragioni che hanno portato alla separazione con Jannik, è stata una sorpresa anche per me perché penso che il suo gioco e il suo fisico siano migliorati molto nell’ultimo anno e mezzo. E loro sono stati una parte integrante del team. A essere onesto, quindi, ripeto, non so perché si siano separati. Ma i cambiamenti possono succedere. Non è necessariamente qualcosa legato a un aspetto professionale, magari può essere anche qualcosa di più privato. Ci possono essere tanti fattori che ti portano a decidere a voler lavorare o a non voler più lavorare con qualcuno”. 

“Quello che posso dire come persona che ha fatto dei cambiamenti, è che lo capisco – ha aggiunto l’ex numero 1 del mondo -. Capisco che a volte non sei semplicemente più allineato a un modo di pensare o vedere le cose. E a quel punto ti separi. A volte stai cercando qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, qualcosa di più fresco. Dipende, ad alcuni invece piace stare nella comfort zone. Quando hai un allenatore, o un preparatore o un fisioterapista che è stato con te a lungo, come è successo a me – metà del mio team è con me da tantissimo tempo – questo sicuramente ti dà stabilità emotiva. Ti dà un senso di comfort e sicurezza, e da questo punto di vista anche forza. Ma ripeto, è difficile dare giudizi generali perché ognuno di noi è diverso dagli altri”.

Nole ha poi parlato del suo futuro e delle sue aspettative a Wimbledon: “Non so se sarà la mia ‘last dance’. Il mio desiderio è giocare ancora per molti anni. Mi piacerebbe essere fisicamente in salute e mentalmente motivato per continuare a giocare ai massimi livelli. Questo è l’obiettivo, ma a questo punto non si sa mai”. Ai Championships ha già vinto sette volte e forse è questo lo Slam in cui ha più chance di raggiungere quota 25. “Concordo sul fatto che Wimbledon potrebbe essere l’occasione migliore, visti i risultati che ho ottenuto, come mi sento e come gioco qui”, ha confessato il serbo. Nelle ultime sei edizioni ho raggiunto sei finali. Ho giocato molto bene qui; forse è stato il Grande Slam più costante per me negli ultimi 10 anni. Quando vengo qui mi sento più ispirato a offrire il miglior tennis. Conosciamo tutti la tradizione, il patrimonio e la cultura di questo meraviglioso torneo, che si è preservato per tanti anni. È impressionante ogni volta che si entra in questo luogo”.

“Ho giocato ai massimi livelli nelle ultime partite. Questo mi motiva a continuare – spiega Nole, semifinalista a Parigi -. Sulla terra battuta, probabilmente ho meno possibilità di vincere che sull’erba. Fisicamente sto bene, e tecnicamente, credo di sì, da quello che ho visto in allenamento”. Sul ranking: “Ora è leggermente diverso per me, nel senso che non inseguo più la classifica in quel modo. Cerco di giocare il miglior tennis possibile negli Slam e di vincerli. Questo non è cambiato. Rimane lo stesso. Sebbene il mio livello tennistico sia oscillato molto di più rispetto alla maggior parte della mia carriera, negli Slam è rimasto piuttosto costante”.

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