Jasmine Paolini è a Stoccarda, dove da lunedì prenderà parte al WTA 500 tedesco da testa di serie numero 5 e con al suo fianco il successore di Renzo Furlan. Dopo la separazione abbastanza improvvisa con lo storico coach ed è tennista a livello ATP, la toscana ha deciso così di ripartire da Marc Lopez, […]
15 Apr 2025 18:43 - Senza categoria
Sabalenka: i tennisti meritano più soldi, siamo noi a fare show
di Diego Barbiani
Aryna Sabalenka, numero 1 del mondo, è a Stoccarda per il quinto anno consecutivo, ancora alla ricerca di quella Porsche che le sfuggì in tre occasioni proprio nella finale del WTA 500 tedesco.
La bielorussa è stata l’ultima, in ordine cronologico, a presentarsi davanti a microfoni per il media day. Di seguito la conferenza stampa.
Aryna, bentornata a Stoccarda. Come stanno andando questi primi giorni e a che punto ti senti nella tua preparazione?
“Sì sono davvero contenta di essere tornata, non vedo l’ora di cominciare la mia stagione sulla terra battuta”.
A proposito, abbiamo saputo che la tua prossima avversaria, Anastasia Potapova, ha già dovuto dare forfait e quindi, per tutte le varie circostanze non sarai in campo prima di sabato, il che è abbastanza inusuale. Questo ti crea qualche cambio di programma anche pensando ad allenamenti e preparazione fisica?
“Sì è un po’ scomodo, ma ero più che altro preoccupata per lei e ho voluto sincerarmi scrivendole prima. Le ho detto un po’ scherzando: ‘Ma cosa fai, mi lasci ferma fino a sabato così!”. Mi ha spiegato, ho capito un po’ e ora cerco di rivedere un po’ il lavoro ma già col team abbiamo un po’ riarrangiato gli allenamenti e il tempo in palestra”.
È solo aprile ma hai già giocato quattro finali, hai vinto due titoli. Credi sia il tuo miglior inizio di stagione di sempre?
“Non so, credo che vincere l’Australian Open fosse per me un modo migliore di iniziare l’anno. No però è sicuro un buon percorso, solo che avrei potuto far meglio nelle due finali che ho perso”.
In generale, per gli Slam, tu hai vinto in Australia e negli Stati Uniti, ti rimane il Roland Garros e Wimbledon. Quali pensi siano i più difficili per te?
“Non so, come facciamo per paragonare questi eventi così diversi? Entrambi sono davvero difficili da conquistare, però forse fisicamente il più duro è il Roland Garros, mentalmente, atleticamente… Ed è quello il mio obiettivo, quello per cui sto lavorando molto duramente ora”.
Ripensando un po’ al tuo ultimo anno, appena prima di Wimbledon hai avuto credo il tuo primo infortunio, il primo ritiro, sei stata senza tornei varie settimane, poi però dal rientro sei stata sempre protagonista: continuità, finali, titoli, numero 1. Ti ha sorpreso?
“Mah, guarda, il mio non è stato un infortunio che mi ha tenuto fuori, diciamo, sei mesi. Sono stata fuori solo per Wimbledon e poi sono tornata. Praticamente ho saltato un solo torneo. Non mi sento di essere stata fuori tanto. Per questo non credo di essere sorpresa del mio rendimento se lo paragoniamo a quello di chi rientra da problemi più importanti. Però sì certo sono contenta e orgogliosa di come son tornata, è stato fin qui tutto di grande valore”.
Sei stata in finale qui tre volte, non sei mai riuscita a vincere la Porsche. È qualcosa che hai in mente come pensiero fisso? Ti da una sorta di motivazione ulteriore a tornare?
“Ho perso tre finali sempre contro la numero 1 del mondo e mi sono detta: ‘Devi tornare qui come numero 1, forse è questa la soluzione’. No, non so, però sì è una cosa che ho in mente. Sono state tre partite molto dure. Le terrò a mente, sicuro. Spero di tornare in finale, sarò più affamata e concentrata che mai”.
Quasi tutti i tuoi video su Instagram praticamente arrivano al milione di visualizzazioni, complimenti. Sei tu a gestire il tuo profilo? È qualcosa che ti piacerebbe fare in futuro?
“Che domanda! (ride, nda) Beh, ogni foto e video che vedi è fatta da me. Ho un team che mi aiuta a mettere tutto assieme prima di pubblicare così che non debba spendere ore dietro a questo. Ti dirò che fino a un anno, un anno e poco più, fa ero io a fare un po’ tutto e mi toglieva abbastanza. Non avevo più voglia di farlo. Sì, ho questo team ora e non so, sono forse più dentro il mondo della moda che quello dell’influencer, ma forse questi due mondi si uniscono. Chi lo sa”.
I big hanno scritto ai tornei Slam che vorrebbero un aumento del montepremi. Sei d’accordo?
“Sì. Credo noi meritiamo una percentuale maggiore (degli introiti, nda). E sì, sono d’accordo, perché credo che siamo noi, i big, a portare spettacolo. Per questo credo dobbiamo avere di più”.
E dunque per te è un problema perché pensi che la percentuale di guadagno sia minore nei tornei Slam rispetto a quelli WTA?
“Diciamo che se facciamo un paragone tra il tennis e altri sport c’è una differenza enorme nella percentuale che va agli atleti rispetto magari alla NHL o alla NBA. Questo è uno sport individuale. Non so, non posso paragonare i vari sport, non voglio spingermi così in là, però credo davvero che meritiamo una percentuale maggiore nei tornei Slam. Come anche nel circuito WTA”.