Da colpevole per non aver commesso il fatto a innocente squalificato per non aver impedito ad altri di sbagliare. Se la vicenda Clostebol ha un merito (ma davvero ce l’ha?) esso viene dalla plastica raffigurazione che ha assunto ai nostri occhi la giustizia sportiva quando non si attiene ai fatti ma deve rispondere a esigenze […]
[6] C. Ruud b, [3] C. Alcaraz 6-1 7-5
Pessima prestazione di Carlos Alcaraz, che adesso dovrà superare Rublev e Zverev se vuole provare ad arrivare in semifinale. Lo spagnolo, che pare non stesse bene per via di un forte raffreddore e qualche linea di febbre, ha giocato a strappi più del solito, alternando alcuni tocchi pregevoli, pochi, a dei disastri che possono spiegarsi solo con le cattive condizioni fisiche. Non è stato nemmeno troppo fortunato Carlitos, che ad inizio partita ha sciupato 5 palle break che hanno dato fiducia a Ruud, uno che è arrivato a Torino senza chiedere niente al torneo, considerato le ultime quattro sconfitte di fila e le otto in nove partite contro giocatori di livello medio. Il norvegese però è un ragazzo intelligente, ha capito preso che gli sarebbe bastato non fare niente di straordinario ed evitare di sbagliare per raccogliere i regali dello spagnolo, che arrivavano copiosi. Il primo set si è addirittura chiuso 6-1 e solo il fatto che Casper è in cattiva forma ha permesso di assistere ad un secondo set quasi equilibrato. “Quasi” perché dal 5-2 Alcaraz ha perso cinque game di fila e il match, con Ruud quasi incredulo.
Continuano a non entusiasmare queste Final torinesi, ed è difficile pensare sia casuale il fatto che siano le meno “nobili” forse mai giocate sin qui. Stasera toccherà a Zverev e Rublev, non proprio Laver e McEnroe. Ma questo passa il convento.
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