Questo è un capitolo tratto dal libro del 2014 “Solo uno- Analisi di una rivalità”, scritto da Rossana Capobianco e Riccardo Nuziale Non lo riconosceremmo più, ormai, quel tennis. Quello riservato solo a pochi, quello che gli amici ti guardavano come fossi un extraterrestre quando confessavi di rimanere a casa per seguire la finale di […]
Finisce in maniera molto amara il Roland Garros di Elisabetta Cocciaretto, che ha visto la sua giornata speciale col primo ottavo di finale Slam della carriera tramutarsi in una sconfitta piuttosto pesante contro Coco Gauff, impostasi con un netto 6-1 6-2 in un’ora di gioco. La (molto) magra consolazione di aver se non altro racimolato qualche game, visto quanto successo nel primo match di giornata sul Philippe Chatrier, può cambiare ben poco dell’umore odierno, per quanto magari nel giro di qualche giorno ci sarà comunque una buona dose di soddisfazione per una settimana condotta molto bene finché non ha trovato davanti a sé qualcuna fin qui ben più forte e attrezzata di lei.
Un po’ di emozione e un po’ di sensazione di impotenza di fronte a Gauff si poteva mettere in conto non tanto, o non solo, per la classifica delle due ma pur ammettendo mesi non proprio fortunati della statunitense parliamo comunque di una giocatrice con una cilindrata piuttosto elevata per Elisabetta, che si è trovata quasi subito in affanno e abbastanza inerme. La sua partita inevitabilmente passava da una resa quantomeno accettabile con il servizio e un buon comportamento in risposta, ma già dopo una decina di minuti si è messo tutto in discesa per Coco che solo sul 5-0 ha tirato un attimo i remi in barca.
Nel secondo parziale ha concesso una distrazione al servizio sull’1-0, c’è stato forse qualche punto più combattuto e tentativi di Cocciaretto di far valere quantomeno il rovescio che tante soddisfazioni le aveva dato nelle tre partite precedenti, ma la sfortuna è anche che nella diagonale incontrava il colpo più sicuro della statunitense e, col dritto, non riusciva a evidenziarne i difetti. Gauff, così, ha saputo prevalere abbastanza comodamente in un torneo per lei molto tranquillo: 6-1 6-1 all’esordio contro Julia Avdeeva, 6-2 6-1 al secondo turno Tamara Zidansek, 6-2 6-4 (conduceva 5-2 e servizio con match point nel secondo set) contro Dayana Yastremska e ora soltanto altri tre game ceduti. Probabilmente il livello ora si alzerà, soprattutto nell’eventualità di avere Ons Jabeur nei quarti di finale, ma rimarrà comunque favorita per tornare in semifinale a Parigi due anni dopo il primo exploit Slam, nel 2022. Non è forse un caso che proprio su terra riesca a trovarsi piuttosto bene al di là delle condizioni, con la sua ottima mobilità in campo e il maggior timing da fondo. Ne parlava a Stoccarda di come consideri Parigi una sorta di seconda casa, ed essere passata così lontana dai riflettori fin qui è probabilmente solo un bene.