Partiamo con una premessa: quest’articolo vuole spiegare il perché Sinner, in prospettiva, vincerà più di Alcaraz.Sappiamo tutti che naturalmente il conto adesso è favorevole allo spagnolo (4 slam a 2, 5 mille a 3) ma, da un anno a questa parte, Sinner ha alzato il suo livello in maniera esponenziale e si è avvicinato tantissimo […]
27 Mag 2024 16:24 - Roland Garros
Swiatek e Osaka 4 anni dopo: quando Naomi esultava al primo Roland Garros di Iga
di Diego Barbiani
Nell’ottobre 2020 Naomi Osaka, che aveva rinunciato a partecipare all’inusuale Roland Garros appena dopo aver vinto allo US Open, tornava da un viaggio ad Haiti per controllare i programmi e gli sviluppi della propria associazione in aiuto dei bambini di uno degli stati più poveri e funestati del nord-america. In quella prima settimana di stacco, non ha perso alcuna partita dello Slam parigino quando in campo c’era Iga Swiatek.
Le due avevano legato tanto nell’estate 2019, la prima volta che si trovarono l’una contro l’altra. Erano a Toronto, il match fu molto equilibrato e si impose la giapponese 7-6 6-4. Naomi, a inizio secondo set, subì un passante di dritto che la lasciò incredula e da lì fu grande ammirazione. Quando si trovarono a rete, fu lei a dirle: “Sei stata straordinaria”. Iga le rispose: “No, tu sei stata straordinaria”. Il giorno dopo, già pianificavano un allenamento assieme allo US Open.
Per oltre un anno sono state molto in contatto, malgrado un essere così introverse, prima che la vita le ponesse su strade differenti. Quando nel gennaio 2020 Osaka rivelava di aver cenato assieme e che sperava di avere una rivalità con lei, la sorte ha fatto di tutto per distruggere ogni speranza. Se Swiatek sta proseguendo fin troppo bene nella sua crescita sportiva, con estrema cura di dettagli, delle persone di cui circondarsi e di sviluppo fisico, Naomi ha passato almeno due anni di grande confusione, perdendo il filo con la carriera da tennista, subendo e soffrendo crisi depressive e passando poi all’estremo opposto con la gravidanza e la maternità.
Il 2024 sembra un nuovo anno zero per lei, che ha cercato di mettere da parte tante delle sue vecchie abitudini per affrontare la propria vita in campo in maniera diversa. A cominciare dalla stagione sulla terra battuta, a cui ha finalmente deciso di dedicare più considerazione fin dal tentativo di inserire un torneo nella propria programmazione appena dopo il weekend a Tokyo con la nazionale giapponese. Perse in due set contro Martina Trevisan a Rouen, ma le belle parole spese sui propri desideri di essere più coinvolta hanno avuto qualche riscontro soprattutto a Roma con i primi due successi contro top-20 sul rosso in carriera e la decisione di trascorrere il periodo pre-Roland Garros a Maiorca per un nuovo blocco di allenamento.
Dopo il successo di ieri di Naomi contro Lucia Bronzetti, ci voleva solo la mezza formalità odierna di Iga contro Leolia Jeanjean, liquidata con un chiaro 6-1 6-2. Swiatek, che all’esordio a Parigi non ha mai perso più di cinque game, sarà la chiara favorita di questo secondo turno comunque atteso: da un lato, tecnico, per capire se e quanta sarà la differenza tra le due (ammesso che si proporranno i valori previsti sulla carta) e da un lato più personale per ritrovarle una accanto all’altra. Da quella primavera del 2021 le occasioni furono pochissime, i contatti meno frequenti, ma già quando a Miami si trovarono l’una contro l’altra in finale bastò in nulla per ritrovare quella sintonia durante la premiazione. Swiatek, che era appena diventata numero 1 del mondo (ufficiosamente, perché il ranking l’avrebbe certificata 36 ore dopo) e sapeva bene le grandi difficoltà di Osaka in quel momento, la guardò e cercò di incoraggiarla dicendole: “Il tennis è migliore quando ci sei anche tu, forza”.
Due anni dopo, le due si ritroveranno con Swiatek che ha già raggiunto gli Slam vinti in carriera da Osaka (nessuna delle due ha perso una delle prime quattro finali Slam giocate, l’ultima a riuscirci prima di loro fu Monica Seles) ma Iga, in termini puramente numerici, ha vinto tre volte quanto Naomi è riuscita a fare. Purtroppo, quel sentimento di malinconia per non aver mai avuto una competizione continua tra loro (e non solo, perché il circuito femminile ha perso un’altra grande come Ashleigh Barty) è un chiodo fisso che fa esultare, magari, l’avvenuta di un nuovo confronto e non spegne i ricordi del loro passato.