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Zheng Qinwen è la delusa della finale femminile dell’Australian Open. La numero 12 del seeding non è riuscita a fare partita alla pari contro Aryna Sabalenka, involatasi verso il secondo titolo Slam col punteggio finale di 6-3 6-2. La faccia, nel discorso di premiazione, diceva più di tante parole: una prima finale Slam molto difficile per lei, che ha provato a radunare qualche pensiero in conferenza stampa.
“Credo di aver cominciato molto male, non c’era il mio tennis lì” ha esordito verso la stampa, “non ho tenuto il servizio e nel game successivo non sono riuscita a fare il break da 0-40. Giocare contro Sabalenka a questo livello, se non si prendono queste occasioni la partita va via facile. Non c’è molto altro da dire sulla partita, credo. Avrei potuto fare molto meglio di così”.
Zheng non è parsa nemmeno voler dare alla stampa l’alibi del nervosismo o della tensione pre finale più importante fin qui della carriera: “Non mi sentivo molto nervosa, ero abbastanza ok. Sono però partita male e Aryna è quella giocatrice che ti toglie ritmo, è molto diversa da tutte le altre. Io avrei potuto fare molto di più, cercare di tenere più palle in campo e avere un buon servizio, cosa che non è accaduta. Avrei dovuto fare molto di più e sono dispiaciuta per quanto mostrato”.
La cinese ha parlato di voler migliorare nell’aspetto mentale e nel gioco, riconoscendo comunque che Sabalenka sia tra le più dure da affrontare, e l’obiettivo ora deve essere quello di ripresentarsi con un altro spirito.
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