WTA Finals: Swiatek non sbaglia l’esordio, Vondrousova crolla

[2] I. Swiatek b. [6] M. Vondrousova 7-6(3) 6-0

Inizio completamente a due volti per Iga Swiatek, che riesce però a non compromettere l’esordio alle WTA Finals recuperando nel primo parziale una tenace e fastidiosa (sportivamente parlando) Marketa Vondrousova per imporsi 7-6(3) 6-0. Ventunesimo set vinto per 6-0 nel suo 2023, per la seconda stagione consecutiva oltre i 20 “bagel” inflitti, e vittoria numero 64 con annessa risposta ad Aryna Sabalenka: dopo il primo giro di gare, il distacco è ancora invariato a 630 punti in favore, in ogni caso, della bielorussa.

Match dai due volti, dicevamo, col brutto inizio della polacca ribaltatosi in un assolo conclusivo anche abbastanza inatteso ma meritato dal momento in cui ha trovato più bilanciamento nei colpi e nei piedi, vero tasto dolente della prima parte di gara. Come raccontato dalla stessa tennista, e come si è visto anche nelle due precedenti partite disputate ieri, le prime parti di gara non sono semplici. Nessuna sa bene come comportarsi. Swiatek, così come Rybakina e Sabalenka, ha espresso grandi lamentele sul campo con condizioni per nulla ideali. L’allenatore di Aryna, tra l’altro, ha parlato di sensazione di buche nel terreno, sotto la superficie.

Così nei primi game è stato tutto, o quasi, ad appannaggio di Vondrousova che copriva bene il campo e dava tanto fastidio coi suoi colpi lenti e abbastanza senza peso, ma variando molto bene le traiettorie e tenendo sotto pressione la polacca che recuperava un primo break sull’1-2 ma perdeva i due successivi game al servizio. Sotto 2-5, però, è riuscita a cambiare marcia. La fotografia della rimonta è nella palla del break per il 5-5 quando ha scambiato a lungo da fondo campo, con grande pazienza e senza farsi prendere dalla fretta come in altre circostanze fin lì, trovando un super rovescio incrociato stretto e chiudendo due colpi dopo. Al tie-break la conquista del parziale, con anche l’aiuto del servizio, e nel secondo set il dominio. Giusto in tempo, perché poi minuti dopo la stretta di mano con l’avversaria è arrivata la pioggia.

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