Sinner come Panatta, schiantato Alcaraz!

Grandissima soddisfazione per il tennis italiano, ben più di una qualsiasi qualificazione ad un inutile turno di Coppa Davis. Dopo 47 anni torniamo ad avere un tennista in top5 e Sinner ci arriva con una prestazione quasi perfetta, aiutato da un Alcaraz che continua a non imparare dai propri errori di presunzione e molto poco paziente. Dopo le tribolazioni di ieri – ma anche quelle contro Evans – in pochi avrebbero scommesso sulla vittoria di Jannik, e in effetti c’è da essere sorpresi, visto anche la facilità con cui Alcaraz aveva disposto di Ruud. Ma Alcaraz ha sprecato tantissimo nel primo set, ed è sempre sembrato in bilico tra l’idea di poter cambiare marcia quando voleva e la preoccupazione nel vedere che non oggi non gli riusciva di staccare l’avversario. Poche cose hanno funzionato nel gioco di Alcaraz e solo a singhiozzo: il dritto è stato spesso sotterrato e la palla corta non è stata l’arma devastante del solito. Sinner dall’altra parte ha fatto il suo, sbagliando pochissimo, servendo bene, e rimanendo molto, molto più concentrato del suo avversario. Il 6-1 del secondo set è figlio della frustrazione dello spagnolo, che dopo il break in partenza ha avuto palle break nel secondo e soprattutto nel quarto game, quando si è trovato avanti 0-40. Ha poi perso il servizio avendo sempre la palla-game, un po’ come nel primo set, quando due volte è stato avanti di un break e due volte è stato rimontato.

Finale contro Medvedev, la vera bestia nera di Sinner, che ha battuto facilmente Zverev. Di nuovo l’italiano non parte favorito e Medvedev difficilmente regalerà come Alcaraz, ma non si può mai sapere.

Semifinali

[6] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 7-6(4) 6-1
[2] D. Medvedev b. [8] A. Zverev 6-4 6-3

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