Wozniacki mette il turbo: ora Gauff. Incubo Ostapenko per Swiatek

È bastato un mese a Caroline Wozniacki per mantenere la parola data: “Torno perché credo di poter ancora dare qualcosa” e per ‘qualcosa’ intende anche poter essere competitiva nei grandi tornei. È rientrata a Montreal a inizio agosto proprio per arrivare allo US Open con qualche partita nelle gambe e qui, con un buon tabellone e un buon livello di gioco, è riuscita a issarsi fino alle migliori 16.

Credeva di poter avere da subito chance di vincere un torneo come uno Slam. Siamo solo a metà percorso, da adesso cominceranno ad arrivare i carichi pesanti, ma già solo riaverla immediatamente al quarto turno è un gran bel segnale. Tatiana Prozorova, Petra Kvitova e Jennifer Brady sono le avversarie fin qui battute, con un livello abbastanza solidificatosi almeno da giocatrice tra le prime 30 del mondo, aiutata (come nel match di ieri) dalla solidità da fondo campo e dalla tenuta fisica, fattore tra più a rischio ripensando a cosa fosse stato l’ultimo anno e mezzo nel tour tra fine 2018 e inizio 2020.

Stavolta, sull’Arthur Ashe, nella sfida contro Brady si incrociavano la numero 433 del mondo contro la numero 623. Due wild-card per giocatrici arrivate a giocarsi finali Slam, rientrate in queste settimane: una, mamma di due figli: l’altra, vittima per due anni di problemi al piede sinistro. Di qualità ce n’era: Brady ha anche lei impressionato in questo rientro, prendendo vittorie contro top-30 a Cincinnati e qui a New York, e per un set e spicci aveva il comando della partita. Purtroppo per lei, non ha avuto l’aiuto che cercava dalla continuità fisica e dopo essere stata avanti di un set e un break (6-4 2-0) è crollata fino a cedere 4-6 6-3 6-1.

La partita è iniziata con una danese molto fallosa, più che nel turno precedente contro Petra Kvitova. Un avvio positivo è stato cancellato dal controbreak del 2-2 e da lì ha cominciato un po’ a subire in risposta il dritto fastidioso e pesante della statunitense che mano a mano ha messo insieme sempre più vincenti e con otto punti di fila ha chiuso il set a proprio favore. Era un momento d’oro per Brady, che arrivava a un parziale di 19 punti a 5 vinti sul 2-0 40-15 nel secondo set quando vedeva l’incantesimo interrompersi. Non è riuscita a trovare il killer instict, non ha potuto chiudere quel game, e Wozniacki ha cominciato a rosicchiare terreno fino alla parità, ma con l’inerzia sempre più a favore non sbagliando quasi più nulla: 15 errori gratuiti nel primo set, soltanto 10 nei successivi due. E finirà dunque con l’ex numero 1 del mondo dilagante, ancora viva al primo Slam dopo tre anni e mezzo di pausa e che nella seconda settimana diventerà sempre più pericolosa. Lo capirà anche Coco Gauff, di nuovo costretta a una vittoria in rimonta: 3-6 6-3 6-0 contro Elise Mertens.

Lo spirito mai domo della giocatrice classe 2004 ha ribaltato anche questa situazione, contro una belga arrivata senza più le giuste energie alla fine di un torneo rocambolesco: tre match point (consecutivi) salvati al primo turno contro Mirjane Bjorklund, due al secondo contro Danielle Collins. L’ex numero 12 del mondo ha tenuto con enorme dignità il palcoscenico di alto livello, facendo male all’avversaria con il solito ordine e ritmo, non subendo granché dell’esuberanza di questa nuova versione di Gauff e anzi dilagando dopo aver salvato due palle break sul 3-3 fino a concludere con due break ottenuti. C’erano diversi problemi con la seconda fin lì per Coco, che raccoglieva poco più del 20% dei punti giocati, mentre Elise era regolarissima anche nelle percentuali. L’incontro si è giocato tutto nei primi game del secondo set. La statunitense ha salvato quattro palle break sullo 0-1, ha perso un break di vantaggio sul 2-1 ma in quei 20 minuti Mertens è andata in riserva di energie, spremuta anche dalle giornate precedenti. Così dal 3-3 la belga non è più riuscita a fare un game, salutando comunque New York con due imprese nella valigia.

Chi invece a New York rimane, e prenota il colpaccio, è Aljona Ostapenko. La lettone sta avendo un percorso, al solito, da montagne russe: vittoria in tre set al primo turno contro Jasmine Paolini (6-2 4-6 6-1), dura vittoria in tre set al secondo turno contro Elina Avanesyan (6-2 5-7 7-5), altri tre set giovedì in doppio, ancora tre set ieri contro Bernarda Pera (3-6 6-4 6-4) seguiti da altre due ore in doppio dove però è stata sconfitta. Domenica, avrà di fronte a sé una giocatrice contro cui non ha mai perso in carriera: Iga Swiatek. Per la polacca, Ostapenko è la giocatrice dell’attuale top-100 contro cui ha giocato più volte senza mai ottenere anche solo una vittoria: 0-3. Travolgente Aljona nel loro primo confronto: 6-0 6-2 sull’erba di Birmingham nel 2019. Cinica a Indian Wells nel 2021, nell’edizione di ottobre: 6-3 6-4. Sudata, invece, la terza e ultima affermazione: 4-6 6-1 7-6(4) a Dubai, nel febbraio 2022, l’ultima sconfitta per Swiatek prima di cominciare la serie di 37 vittorie consecutive e dove ebbe anche match point servendo per il match sul 6-5 dopo essere stata dietro 0-3 e doppio break di svantaggio nel terzo set.

Swiatek soffre tantissimo quella palla piatta, soprattutto col dritto incrociato. Nei tre precedenti non è quasi mai riuscita a stare alla velocità dell’avversaria, subendo spesso la volontà della lettone e cercando di rimanere aggrappata alla partita in qualche modo. Ostapenko lo sa, ha già vissuto questa scena nel confronto con un’altra leader della classifica WTA: Wozniacki, con cui è avanti 4-0 nei confronti diretti. Sa che avrà una chance importante, dovesse riuscire a gestire nel miglior modo possibile tutti i pensieri, gli errori e i fattori extra (ieri contro Pera ha dovuto “litigare” con un fan molto fastidioso in tribuna, prima arrabbiandosi e poi cacciandolo via dal campo) che si presenteranno. Sarà ancor più delicata perché, con Aryna Sabalenka che oggi salvo apocalissi sportive farà il suo dovere contro Clara Burel, avrà il destino del numero 1 del mondo nelle sue mani: una sua vittoria, infatti, e la bielorussa sarà già certa di scavalcare la polacca in testa alla classifica WTA.

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