M. Vondrousova b. [4] J. Pegula 6-4 2-6 6-4
Marketa Vondrousova è questa: una giocatrice scomoda, difficile da affrontare, che addormenta il ritmo con vari cambi per accelerarlo a piacere o fare giochi di polso come si sente meglio. Tanta qualità non sempre seguita degnamente dal fisico, perché se a Parigi si raccontava la storia di Karolina Muchova la sua non è molto differente (anzi!). Medaglia d’argento olimpica, finalista al Roland Garros 2019 e in mezzo una marea di guai e interventi chirurgici, soprattutto al polso.
Ritornata lo scorso autunno dopo altri sei mesi di stop, la ceca ha fatto una buona preparazione e in questo 2023 sta tornando ad avvicinare le prime 30 del mondo quando potrebbe tranquillamente valere di più. Questo Wimbledon ne è un po’ la dimostrazione, con la netta vittoria contro Donna Vekic al terzo turno, il recupero nel quarto contro Marie Bouzkova e ora lo scatto nella parte decisiva del match contro Jessica Pegula nel primo quarto di finale giocato a Wimbledon.
Semifinale Slam per la giocatrice classe 1999, impostasi 6-4 2-6 6-4, cambiando il volto a una partita che sembrava indirizzata verso la statunitense e che forse la pausa per pioggia, sul 3-1 Pegula al terzo, ha aiutato Marketa a ricollegare le idee e ritrovare la giusta calma.
Il primo set è stato, dal 2-0 Pegula, un manuale del suo gioco mancino, fastidioso, difficilmente leggibile, letale nelle combinazioni tra smorzata e lob fino a mettere assieme quattro game consecutivi e chiudere con relativo agio il parziale. Nel secondo non ha tenuto il ritmo dell’avversaria, che ha cominciato a spingere meglio e a far valere il suo ritmo senza incartarsi nella ragnatela della ceca, scappando subito avanti di un break e raddoppiandolo sul 5-2. Nel terzo l’inerzia continuava e Jessica trovava il break del 3-1, appena prima della sospensione per pioggia. Alla ripresa, la numero 4 del seeding allungava sul 4-1 ma lì, pur col livello che si alzava, non ha più vinto un game. Spettacolare il modo in cui Vondrousova ha chiuso il gap e sul 4-4 ha fatto il break decisivo, chiudendo col servizio un match da grande protagonista.
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