Elena Rybakina non ha approcciato questo Wimbledon nel migliore dei modi, per usare un eufemismo. La kazaka da fine aprile non ha mai avuto più di un paio di settimane in cui è stata bene fisicamente: prima la schiena, poi una infezione batterica che l’ha costretta al ritiro all’ultimo Roland Garros e tenuta a letto per i successivi quattro giorni.
Che non sia ancora a posto lo si può capire dal travagliato percorso di avvicinamento, con appena una vittoria in due uscite (a Berlino) e un ritiro a Eastbourne prima di scendere in campo. La settimana passata a prendere feeling coi campi di Church Road non è stata ottimale, con un allenamento in coppia con Aryna Sabalenka di due giorni fa che è stato descritto come piuttosto negativo per quanto Elena si facesse travolgere dalla bielorussa.
L’inizio gara, oggi contro Shelby Rogers, ha riproposto quelle sensazioni di un cartello con scritto “lavori in corso” ancora bello presente nel suo angolo. Mettendoci magari anche un po’ di tensione per l’onore simbolico di aprire il Centre Court da campionessa in carica e gli occhi di tutti addosso, ecco che il break immediato subito contro Shelby Rogers apriva scenari abbastanza grigi. Alla fine ha risolto con un relativamente agevole 4-6 6-1 6-2, scrollandosi di dosso tanti pensieri dall’inizio del secondo set quando ha cominciato a forzare tanto col servizio, ribaltando un primo parziale molto titubante e negativo.
Se la statunitense serviva piuttosto bene, soprattutto da destra dove puntava spesso alla traiettoria a uscire, il dritto di Rybakina era troppo falloso sia in risposta sia in impostazione dello scambio. Non trovava vincenti, Elena, e malgrado qualche mezza chance in risposta non arrivava mai alla palla break che poteva cambiare il copione come invece è successo dall’inizio del secondo parziale. Già dai primi servizi si vedeva un atteggiamento molto diverso della numero 3 del seeding, coi primi punti diretti con la propria battuta e un game a zero che la portava avanti. Rogers, a sua volta incartatasi in uno scomodo turno di servizio, ha concesso la prima palla break della partita e il dritto (stavolta poco efficace) è rimasto sul nastro. 2-0 Rybakina, 3-0 immediato, 4-0 con un pessimo game al servizio della statunitense, 5-0 altrettanto rapido.
Si è arrivati molto velocemente al terzo parziale, lì dove la kazaka ha preso subito il break con una gran risposta di dritto e ha gestito ogni turno di battuta con grande autorevolezza. Aveva completamente svoltato dopo l’inizio molto incerto e finalmente si avevano sprazzi della giocatrice che sta contendendo a Iga Swiatek e Aryna Sabalenka il ruolo di grande protagonista della stagione. Con l’ennesima prima vincente ha chiuso la partita, in un nuovo game tenuto a zero, e ora il suo torneo può davvero cominciare.
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