Berrettini c’è! Battuto Zverev, ora Alcaraz!

Matteo è tornato e non si vuole fermare. Battuto anche Zverev, adesso la sfida al numero uno del mondo

È il quinto giorno consecutivo qui a Wimbledon in cui Matteo Berrettini torna in campo: tra pioggia, ritardi, derby e tre avversari consecutivi che hanno già vinto un torneo su erba.
Ma se c’è qualcuno a cui l’erba piace molto e lo ha mostrato più volte in questi anni è proprio lui, che arriva a questo Wimbledon in un periodo tremendo, che lo gioca perché vuole giocarlo, perché ha troppa voglia di campo e di palline, di sentire l’adrenalina, di sentirsi di nuovo sotto i riflettori.

E sotto i riflettori ci sta bene, Matteo; partito con zero aspettative in questi Championships, in un derby che sembra la replica delle lacrime di Stoccarda, che si gioca su tre giorni ma che vince ritrovando le sensazioni giuste, servendo come sa fare.

Servendo come oggi: un treno che sfiora sempre le 130 miglia, che gli permette di giocare come vuole lui, senza rimanere intrappolato in scambi troppo lunghi che darebbero a Zverev quel ritmo per cui diventerebbe davvero un incubo rimanere sul campo numero 1.

Malgrado la partenza non sia stata delle migliori (subito l’unica palla break concessa a inizio match) Berrettini ha pronto un piano e non c’è nulla che possa distoglierlo dal realizzarlo.
“Anche mia mamma mi dice sempre di avere gli occhi della tigre ogni tanto e che quelle volte vinco sempre”, aveva detto ieri in conferenza stampa dopo la bellissima vittoria contro De Minaur.
La mamma qui non c’è, sono presenti però il papà di Matteo e la fidanzata, quella Melissa Satta così contestata per motivi che vanno bene solo al bar, che oggi si è commossa quando ha visto esultare Berrettini al termine di una partita praticamente perfetta.

Nemmeno la pausa per uno scroscio improvviso e la chiusura del tetto anche per avere le luci hanno distratto l’azzurro: back su dritto e rovescio di Zverev, smorzate imprendibili e passanti di dritto quando servivano, davvero oggi non è mancato niente.
Il pugno sul cuore e quell’ accovacciarsi sulle gambe subito dopo aver realizzato di essere, inaspettatamente, dentro la seconda settimana a Wimbledon.
Domani finalmente un giorno di riposo, poi la montagna Alcaraz; questo Berrettini non parte battuto ma non è tempo di pensare a questo. E’ tempo di gioire perché si è ritrovato, ha ritrovato tennis, forma, voglia, grinta.
E se magia deve essere, è certo che ci sarà in mezzo Wimbledon.

Terzo turno

[1] Alcaraz b. [25] N. Jarry 6-4 6-7(6) 6-3 7-5
M. Berrettini b. [19] A. Zverev 6-3 7-6(4) 7-6(5)
[10] F. Tiafoe vs [21] G. Dimitrov 2-6 3-6 2-1 int.
[6] H. Rune b. [31] Davidovich Fokina 6-3 4-6 3-6 6-4 7-6(8)
[3] D. Medvedev b. M. Fucsovics 4-6 6-3 6-4 6-4
J. Lehecka b. [16] T. Paul 6-2 7-6(2) 6-7(5) 6-7(9) 6-2
C. Eubanks b. C. O’Connell 7-6(5) 7-6(3) 7-6(2)
[5] S. Tsitsipas b. L. Djere 6-4 7-6(5) 6-4

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