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Wimbledon: Swiatek trema, ma sono 37 vittorie di fila. Raggiunta Hingis al quinto posto nell’era Open

[1] I. Swiatek b. [LL] L. Pattinama Kerkhove 6-4 4-6 6-3

Iga Swiatek ce l’ha fatta, soffrendo e faticando tantissimo dai primi punti fino all’ultimo game, ma è arrivata alla vittoria consecutiva numero 37. Come Martina Hingis nel 1997, entrando nella top-5 delle migliori tenniste nella storia WTA per vittorie consecutive.

Un match durissimo, psicologicamente, contro la lucky loser Lesley Pattinama Kerkhove che si è mostrata da subito molto più adatta a giocare sui prati verdi mentre lei, ancora quasi inesperta, a tratti improvvisava e soprattutto col dritto ancor più che nel match contro Jana Fett è andata costantemente in affanno. È stata la vera nota negativa della giornata, perché nel 6-4 4-6 6-3 odierno c’è stato un servizio che paradossalmente ha reso meglio che in molte delle recenti prestazioni e la risposta era spesso molto aggressiva e incisiva.

Il problema, però, era praticamente tutto nel suo lato destro per un’impugnatura che se attaccata fa molta fatica a trovare il tempo giusto. Così Pattinama Kerkhove è stata bravissima, protagonista fin dall’inizio di un’idea molto chiara contro un’avversaria che era sì stra-favorita ma che non trovava le misure per contenere palle non particolarmente potenti ma abbastanza tese ed efficaci nel scomporla e toglierle il tempo. Per tutto il primo set, nel 6-4 4-6 6-3 conclusivo, ha fatto tanta fatica e pur trovandosi indietro 2-4 si è salvata anche grazie ai problemi al servizio dell’olandese. Due doppi falli le hanno reso il break di ritardo, un altro ha aperto il game sul 4-5, chiuso poi da alcune ottime risposte della polacca che si è presa così il parziale.

Da quel punto di vista, tra servizio e risposta, c’è stato un buon passo in avanti rispetto alla partita di esordio. La prima oggi entrava spesso, aveva molti punti diretti rispetto al solito. Però non ha sfruttato l’inerzia favorevole a inizio secondo parziale. Sull’1-0 30-40 si è persa su un servizio dell’olandese che le è parso fuori ma non è stato chiamato, e dal 2-1 il dritto è tornato un bancomat di errori. Il momento era tornato critico, tanto che sul 3-3 Pattinama Kerkhove trovava addirittura il break di vantaggio con una risposta molto fortunosa che ha pizzicato il nastro ed è morta appena di là dalla rete. È stato il momento peggiore per Iga, che si vedeva respingere con molta sfortuna ogni tentativo di recupero: sul 3-4 ha avuto la palla del controbreak ma una sua ottima risposta è stata erroneamente chiamata out, sulla ripetizione un episodio simile le è girato completamente contro. L’olandese ha allungato sul 5-3 e sul 5-4 Swiatek ha buttato uno 0-30 con ancora tanti errori di dritto cedendo il terzo set negli ultimi tre mesi.

Il parziale decisivo è cominciato con tanta incertezza, perché la numero 1 del mondo era vulnerabile come poche volte fin qui da fine febbraio. È riuscita a salvare una palla break nel game di apertura e gestire abbastanza bene quello sull’1-1 per scrollarsi di dosso il momento e sul 2-1 ha trovato la prima risposta vincente di dritto della sua partita, sul 15-15, seguita poi da un passante di rovescio in spaccata sul 30-30. Grave qui, però, l’errore di Pattinama Kerkhove: lei che si districa pure piuttosto bene in doppio ha deciso di lasciare la palla che è rimbalzata invece appena prima della riga. Sul punto successivo, un nuovo vincente di dritto della polacca spaccava l’equilibrio e un buon turno di battuta le dava finalmente un margine significativo. Da lì, malgrado continui balbettamenti col dritto, non ha più sofferto ed è riuscita a prendersi una vittoria davvero sudata.

Dovrà ricaricare bene le pile, ora, perché al prossimo turno avrà Alizé Cornet e dovrà pedalare parecchio nella speranza per lei di cominciare a gestire meglio le palle profonde sul suo dritto.

Diego Barbiani

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