Il raccattapalle se n’è liberato, ora la racchetta di Serena Williams vale migliaia di dollari

Dal New York Times: il raccattapalle che aveva recuperato la racchetta distrutta da Serena Williams nella finale dello US Open 2018 l'ha venduta per 500 dollari a una casa d'aste. La base ora è 2.000, ma si ipotizza la vendita possa arrivare tra 30.000 e 50.000 dollari.

Tutti ricorderete cosa successe nella finale dello US Open 2018, nel torneo femminile. Inutile rivangare la bomba a orologeria che esplose quel tardo pomeriggio e le scie (chimiche, dannose) di polemica che si susseguirono.

Concentriamoci però sul dettaglio che fece poi da miccia per uno dei momenti più duri e controversi del tennis degli ultimi anni, perché è quanto viene riportato alla luce dal New York Times, ma in un’altra versione.

Quella sera, Serena Williams perse il break di vantaggio sul 3-2 in suo favore nel secondo set. Naomi Osaka andò 4-3 e lei ruppe, anzi distrusse, la sua racchetta, lanciata poi verso le tribune ma dandole una traiettoria quel tanto che bastava per non colpire nessuno se non il muretto che le separava dagli spalti. Il raccattapalle in quella zona del campo, Justin Arrington-Holmes, la recuperò e a fine partita chiese alla statunitense di poterla tenere come ricordo.

Lo stesso Holmes, un ragazzo ora ventiduenne che è regolarmente nello staff dello US Open dal 2013, raggiunto dal famoso quotidiano statunitense ha poi dichiarato che quella dinamica dopo la partita era stata per lui abbastanza normale considerando che dopo diversi anni di lavoro al torneo con qualche atleta era riuscito a stabilire un rapporto di conoscenza e su questo aspetto elogiava proprio l’atteggiamento delle sorelle Williams, sia Venus che Serena, definendole tra le poche se non le uniche che si mostravano educate e interessate alla situazione, cercando di chiamarlo per nome e scambiare due parole.

Serena dunque acconsentì e lui mise il cimelio nell’armadio, dove rimase circa un anno. Tornata alla luce, Holmes si fece consigliare da un amico di portarla alla casa d’aste Brigandi Coins and Collectibles di Manhattan. La prospettiva di qualche soldo extra, per lo studente universitario di Boston, si è fatta mano a mano sempre più allettante e quando la presentò per la vendita si trovò dall’altra parte una persona che non sapeva granché di tennis e propose una cifra forfettaria di 500 dollari. Holmes accettò senza fare una piega, presentando anche un documento che ne garantiva l’autenticità.

Lunedì prossimo e per due settimane partirà l’asta di questo singolare cimelio sportivo e la base sarà di quattro volte tanto. Si partirà da 2.000 dollari, ed è molto facile pensare possa arrivare alle cinque cifre con il proprietario della casa d’aste che ipotizza addirittura una vendita tra i 30.000 e i 50.000 dollari. Nel frattempo, Holmes ha ammesso di non aver più saputo nulla della racchetta, rimpiangendo forse di non aver potuto prendere di più al momento della vendita e di non avere avuto qualcuno che lo aiutasse nella trattativa, ma aggiungendo con: “In quel momento volevo solo liberarmene”.

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