Lo sport ha la responsabilità di combattere la violenza di genere. Con i suoi valori paritari e la sua risonanza mediatica, lo sport ha una voce per fare la differenza. Ha una voce per iniziare il cambiamento. Oggi ce la fanno sentire uomini e donne, schierati insieme contro ogni forma di durezza e diversità. Oggi che, […]
04 Lug 2019 11:57 - Wimbledon
Djokovic e lo scontro in conferenza stampa: è polemica su Gimelstob e sulla gestione dell’accaduto
Scontro tra Bill Simons e Novak Djokovic, che interrogato sul caso Gimelstob e la possibilità di riassumerlo nel Board ATP, ha ammesso di non avere mai letto le carte della sentenza e di non sapere che si fosse dichiarato colpevole, accusando il giornalista di attacco personale
di Rossana Capobianco
Non c’è pace per Novak Djokovic, che da Presidente del Council ATP, vive momenti di non serenità in una fase transitoria per il futuro organizzativo e dirigenziale del tennis.
Ieri durante la conferenza stampa dopo il semplice match contro Kudla, Bill Simons, noto giornalista di tennis, ora diviso tra Tennis Channel e Inside tennis, ha chiesto a Novak come mai considerasse Justin Gimelstob per un possibile ritorno nel board, dopo quello che è successo e la condanna per aggressione aggravata.
È venuto fuori che Djokovic non avesse nemmeno letto le carte del processo:
ND: “È stato dichiarato colpevole?”
BS: “Si è dichiarato tale, secondo le carte. Ha usato l’espressione “No contest”, che nella corte della California vuol dire rinuncia a difendersi, in pratica un’ammissione di colpevolezza. Quando il giudice gli ha chiesto se fosse a conoscenza di ciò, ha risposto “Sì”, per cui è colpevole.
ND: “Non ho letto le carte. Ho parlato con Justin che è un mio caro amico e ovviamente ho sentito solo quella parte della storia, la sua versione dei fatti. Però sento che tu mi stai attaccando”.
BS: “Non ti sto affatto attaccando, sto solo chiedendoti se avessi letto le carte, perché trovo strano che un condannato per aggressione rappresenti il nostro sport”.
ND: “Le leggerò, certo. Però mi sento attaccato per questo”.
Suona abbastanza strano che Djokovic, da Presidente del Council e dunque rappresentante del Board, non abbia trovato il tempo di leggere la sentenza in considerazione della scelta dei collaboratori per ridisegnare il futuro Council/Board.
Le polemiche dunque continuano tra uno scambio e un secondo turno all’All England Club, dove splende il sole ma probabilmente soltanto qua fuori.