[28] L. Pouille b. [16] M. Raonic 7-6(5) 6-3 6-7(2) 6-4
Le emozioni sulla Rod Laver Arena non si sono esaurite con l’incredibile epilogo dell’ultimo quarto femminile, anche se l’incontro tra Pouille e Raonic era forse il meno interessante della giornata. I due però sono riusciti a dar vita se non proprio ad un incontro spettacolare ad una buona partita di tennis in cui si è potuto ammirare tutto il lavoro di Amelie Mauresmo, capace di prendere un giocatore in piena crisi di fiducia come Pouille e trasformarlo se non proprio in un fulmine di guerra in un giocatore estremamente intelligente. Pouille ha battuto Raonic ragionando, applicando alla perfezione un piano tattico che prevedeva una cosa tutto sommato molto semplice a pensarsi e naturalmente molto difficile a farsi: costringere il canadese a giocare delle palle basse. Non era tutto lì, perché Pouille ha trovato una giornata perfetta col passante ed è stato attentissimo, dopo il break iniziale, a servire più per condurre lo scambio che per cercare il punto. Così si spiega l’incredibile percentuale di prime del secondo set, l’88%, risultato di appena 3 prime sbagliate su 24. La cosa ha decisamente destabilizzato Raonic, che non è mai più riuscito a giocare sulla risposta e ha perso sicurezza anche le volte che andava al servizio. In questo quadro è sembrato un incidente di percorso e poco più il tiebreak perso nel terzo set, e l’epilogo era ormai ampiamente previsto.
Lucas Pouille raggiunge così la sua prima semifinale in uno slam e si troverà di fronte verosimilmente Djokovic. Sarà un piccolo vantaggio per il clan francese che dovrà pensare naturalmente ad una partita completamente diversa rispetto a quella di oggi. Ma figuriamoci se sarà un problema per Amelie Mauresmo.
[1] N.Djokovic b. [8] K.Nishikori 6-1 4-1 rit
Il quarto di finale serale della Rod Laver Arena si chiude in un’oretta circa, giusto il tempo per vedere quattro scambi tra Djokovic e Nishikori, perchè fondamentalmente di questo si è trattato. Nessuno nutriva la benchè minima aspettativa di incontro, sia perchè i due fanno lo stesso gioco ma il serbo è due volte almeno più forte del giapponese, sia perchè Kei era reduce da 5 e più ore di partita contro Carreno Busta, con tanto di dramma finale, e dunque conoscendo il fisico e i tempi di recuperi della testa di serie numero 8 del mondo le previsioni erano quelle che erano.
Ed infatti, dopo un primo set che si era praticamente chiuso al secondo gioco dopo il break del numero uno del mondo, il secondo si apriva con un infinito MTO chiamato da Nishikori, che si vedeva ad occhio nudo era tennisticamente morto. Tempo 5, inutili, game, lo è stata anche la partita. Per il giapponese è il ritiro numero 18 (in altre occasioni ha avuto almeno la buona idea di non scendere nemmeno in campo), il quinto in un torneo dello slam. Altri numeri per Djokovic, alla settima semifinale in Australia. Per fare capire del curriculum del serbo a Melbourne, quando è arrivato a questo punto, ha sempre vinto il titolo. Dunque, auguri ai prossimi avversari.
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