di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
27 Ago 2018 19:20 - US Open
Us Open – Nadal sui resti di Ferrer, bene del Potro, Murray e Tsitsipas, avanti Thiem e Wawrinka
Lo svizzero torna a far paura, mentre Grigor sembra proprio non riuscire a trovare il passo giusto in questo per lui mediocre 2018
di Redazione
[1] R. Nadal b. D. Ferrer 6-3 3-4 Rit. (Cristina Pozzolli)
Esordio vincente ma non felice per Rafa Nadal che passa al secondo turno giocando solo un set e mezzo contro il connazionale e amico David Ferrer costretto al ritiro per un infortunio a metà del secondo set. Nonostante il sole sia calato da un pezzo l’aria carica di umidità è quasi irrespirabile e condiziona il rendimento dei giocatori. Ferru gioca al massimo, insiste sul rovescio di Rafa per colpirlo in lungo linea dall’altra parte ma appena accorcia è finito. Il numero uno del mondo sbaglia qualcosa di troppo ma è lucido quando gli si presenta l’occasione e chiude il primo set con due break nel terzo e nel nono game. Alla fine della partita Ferrer ha annunciato che questa è stato il suo ultimo Slam e si è detto molto dispiaciuto per non aver potuto finire il match. Rafa gli ha riservato parole piene d’ammirazione definendolo uno dei suoi migliori amici e una grande persona di cui tutti sentiranno la mancanza.
[3] J. del Potro b. [Q] D. Young 6-0 6-3 6-4 (Cristina Pozzolli)
Juan Martin del Potro chiude il programma sul Louis Armstrong Stadium con la vittoria schiacciante contro Donald Young. Nonostante in campo ci sia un giocatore statunitense il pubblico è tutto per l’argentino. Cori da stadio lo accompagnano alla fine di ogni game e lui ripaga l’affetto dimostrato vincendo il primo set con un bagel in poco più di venti minuti. Non c’è storia, sul servizio di Delpo quasi non si gioca e su quello di Young poco di più. Delpo lascia andare il dritto, che lo statunitense gli fa giocare un po’ troppo spesso, e gli scambi finiscono lì. Il problema per l’argentino è tenere la concentrazione e infatti nel secondo parziale subisce il break in apertura subito confermato da Young. Il vantaggio però dura poco, Delpo riordina le idee e, specialmente, ritrova il dritto momentaneamente smarrito infilando un parziale di cinque giochi a zero che gli permettono di servire per il set sul 5-3 e chiuderlo con un turno di servizio agevole. Il terzo parziale, dopo uno scambio di break in avvio, è più lottato. Il caldo è opprimente e Delpo è meno preciso nel piazzare i suoi colpi anche se è sempre lui ad avere in mano il gioco. Nel nono game Young cala al servizio, l’argentino trova il tempo di spostarsi sul dritto e gli strappa il servizio senza lasciagli più alcuna possibilità.
[15] S. Tsitsipas b. T. Robredo 6-3 7-6(1) 6-4 (Simone Milioti)
Tutto tranquillo per la nuovissima testa di serie che dopo la super settimana in Canada arriva qui convinto di poter dire la sua anche tre su cinque. Robredo è ormai un tennista avanti con l’età e ha potuto ben poco contro il greco, molto più esplosivo e giustamente molto più in forma.
Match che scorre via abbastanza liscio, già nel primo Tsitsipas ottiene il break che continuerà a confermare fino all’acquisizione del parziale, nel secondo i due si ritrovano a giocare un tie-break in cui, come non detto, il greco lascia un solo punto allo spagnolo. Nel secondo la storia non cambia, Robredo non riesce mai a far partita e capitola con un 6-4 finale. Ottimo esordio di Stefanos che sarà sicuramente tra i giocatori da tenere d’occhio.
[28] D. Shapovalov b. F. Auger-Aliassime 7-5 5-7 4-1 Rit. (Simone Milioti)
A Denis Shapovalov il derby tra canadesi, Auger-Aliassime lotta ma alla fine è costretto a ritirarsi quando era sotto al terzo set. Shapovalov supera il turno ma qualcosa non è andata. Forse sono state semplicemente le emozioni a tradire la tds #28 del torneo, giocare contro un amico sul circuito non è mai facile.
Nel primo set era stato il tennista qualificato a prendere vantaggio, allungando sul 4-2, seguivano una serie di break e contro break e a fine primo set Shapovalov con una bordata vincente di rovescio rimetteva le cose in chiaro nel primo set, brekkando definitivamente all’undicesimo gioco l’amico. Nel secondo la storia si invertiva, Denis dilapidava il vantaggio facendosi rimontare il set di vantaggio. Tutto da rifare all’alba del terzo, nuovamente Shapovalov allungava, ma stavolta non c’era da scoprire come sarebbe finita. Auger-Aliassime stremato era costretto al ritiro e l’incontro finiva con un commosso abbraccio dei due amici che sicuramente rivedremo contro molte altre volte in futuro.
S. Wawrinka b. [8] G. Dimitrov 6-3 6-2 7-5 (di Giovanni Putaro)
La superficie è la variante, l’accoppiamento è la costante: Grigor Dimitrov e Stan Wawrinka, dopo il primo turno di Wimbledon, in cui lo svizzero si impose in quattro set, tornano ad incrociare le racchette nella loro partita inaugurale sui campi di Flushing Meadows.
Quella di oggi poteva e doveva essere, per Dimitrov, la rivincita non solo del trascorso sull’erba, ma di un 2018 gravemente insufficiente per un ragazzo che ha, non tanto nella nomea di Baby Federer, che anzi, forse, un po’ l’ha frenato mentalmente, la predestinazione, quanto nella tecnica…perché quella c’è ed è indiscutibile. Ma ancora una volta il bulgaro gioca in maniera anonima, si disgrega di fronte alle prime difficolte e scompare dal campo in situazioni di punteggio sconvenienti, ma non irrecuperabili. E pensare che era stato lui il primo ad insidiare la battuta di Stan, procurandosi una palla break appena ad inizio set. Più in generale, fino a quel decisivo ottavo game, nel quale ha approcciato in maniera fallosa e, di fatto, ha consegnato il break nelle mani dello svizzero, il cui unico merito è stata una risposta vincente, aveva più o meno diligentemente gestito, provando anche timidamente qualcosa in ricezione.
D’altro canto, il tre volte campione Slam Wawrinka, appena sentito l’odore del sangue, ha immediatamente chiuso 6-3 e strappato via due volte il servizio nel secondo parziale ad un Dimitrov estremamente confuso, poco sicuro dei suoi mezzi e tatticamente in balia dell’avversario, issandosi 4-0 e bissando il vantaggio nel conteggio dei set.
Una reazione d’orgoglio l’aspettavano tutti, forse anche il bulgaro stesso, che riesce in apertura della terza frazione, a guadagnarsi tre break point consecutivi, senza tuttavia riuscire a concretizzarli. Nonostante questo, prova a mettere in pratica il suo schema, comanda più spesso il gioco, rendendo più difficile la lettura dei propri colpi a Stan. Ed infatti torna a crearsi una chance d’allungo nel sesto game, ma ancora una volta non c’è nulla da fare. Sembra che faccia scoccare la scintilla, senza riuscire mai ad accendersi, Dimitrov, che, però in battuta risulta essere più solido e questo gli permette di fare gara di testa, quantomeno nel set. È, allora, Wawrinka a dargli una mano, disputando un pessimo ottavo gioco e subendo il brek che permette a Grisha di servire per allungare l’incontro, ma farlo oggi è come dare una macchina ad un cavallo e pretendere che la guidi. Dimitrov infatti, combina il disatro per eccellenza e, da 5-3 e servizio spegne la lampadina, giocando un punto più brutto dell’altro, senza lucidità alcuna, sparacchiando qua e là dritti e rovesci. Senza fare nulla di eccezionale, Stan The Man vince quattro giochi di fila e, con essi, il match, proseguendo la rincorsa verso la sua forma migliore.
A. Murray b. J. Duckworth (5)6-7 6-3 7-5 6-3 (Aldo Cutaia)
È dovuto passare poco più di un anno per rivedere Andy Murray vincere una partita in un torneo Slam. Vittima designata dell’incontro, l’australiano James Duckworth, che ha comunque offerto una battagliera resistenza contro l’ex numero 1 del mondo.
È un Murray parecchio arrugginito quello che si vede nel primo set, con evidenti difficoltà soprattutto in risposta. Duckworth serve bene e senza troppi fronzoli prova ad incidere appena ne ha l’occasione, anche in risposta e con il rovescio bimane. Murray si difende aggrappandosi al servizio e provando a tenere l’avversario lontano dalla riga di fondo, non potendo tuttavia contare su una chiara superiorità nello scambio prolungato. Lo stato di forma non è ancora ottimale. È l’australiano a gestire maggiormente i punti, sfidando Murray con degli insidiosi back di rovescio e nascondendo fino all’ultimo brucianti accelerazioni sempre da quel lato.
È il tiebreak a decidere il primo parziale, con Duckworth che è il primo ad allungare nel punteggio prima di farsi pareggiare sul 5 pari. Quando sembra che per il britannico il peggio sia alle spalle, ecco che arriva l’ultimo strappo vincente dell’australiano, 7-6 (5).
Il secondo parziale si apre quasi immediatamente con la reazione dell’ex numero 1, che riesce a mettere la testa avanti 2-1. Ora Murray tiene meglio lo scambio da fondo, costringendo l’avversario a concedere più gratuiti in modo da evitare palleggi troppo lunghi. Duckworth è costantemente sotto attacco, dovendo annullare ben quattro palle break, mentre Murray non rischia più nulla, 6-3.
Il terzo set mette in luce la grande tenacia di Duckworth, che non vuole saperne di mollare contro un avversario che sta via via riprendendo più fiducia. Il livello di Murray è più alto, ma tutt’altro che ingiocabile per l’australiano, che continua con il suo gioco di variazioni, colpi d’anticipo e discese a rete. Il parziale è equilibrato, i due servono ottimamente lasciando le briciole in risposta. Quando sembra tutto pronto per il secondo, inevitabile tiebreak, Duckworth rallenta il ritmo, Murray se ne accorge e non gli concede tale occasione. 7-5.
Pur essendo l’inerzia del match ormai chiara, il britannico stacca la spina per un game, proiettando temporaneamente l’australiano avanti di un break. A Murray non basta che recuperare la concentrazione, tornando a sotterrare l’estro di Duckworth, per riprendere le redini del match. Dopo un ping pong di break, è il britannico a spuntarla definitivamente, chiudendo il set 6-3.
Ritorno soddisfacente per Andy Murray, che testa il proprio corpo in ottica Slam, con risultati tutto sommato positivi. Molto bene il servizio, ancora non troppo precisi gli spostamenti difensivi, ma Andy sembra probabilmente tornato competitivo.
D.Thiem b. M.Basic 6-3 6-1 6-4 (Alessandro Ticali)
Vita facile per Dominic Thiem al primo turno dello US Open 2018, l’austriaco ha annientato in poco meno di un’ora e trenta minuti il numero 81 del mondo Mirza Basic, con il punteggio di 6-3 6-1 6-4 . Il numero 9 del seeding parte subito forte strappando il servizio al bosniaco. Il povero Basic non riesce ad essere incisivo nonostante un’ottima percentuale di prime palle in campo; il set prosegue nel più agevole dei modi per Thiem e in finale di parziale arriva il secondo break che fissa il punteggio sul 6-3.
La partita sembra non avere storia, in apertura di secondo parziale l’austriaco sale sul 3-0, non lasciando nessuna possibilità di rimonta al suo avversario grazie a diversi turni di servizio vinti senza nessun patema. Basic riesce a portare a casa, con molta fatica, solamente un turno di battuta; il secondo set si chiude con il punteggio di 6-1. Il terzo parziale è pura accademia per il top ten, dati i due parziali di vantaggio. In quest’occasione, tuttavia, non arriva il break in apertura per l’austriaco, il sorpasso arriva bensì al quinto gioco. La pesantezza di palla di Thiem è stata un fattore che ha letteralmente spostato gli equilibri del match. Anche in questo parziale, non c’è spazio per la rimonta del bosniaco, 6-4 Thiem. Il numero 9 del mondo al secondo turno incontrerà Steve Johnson, il quale ha battuto in tre comodi set l’uzbeko Denis Istomin.