Wimbledon: Rafael Nadal sul velluto, Kyrgios cede un set, del Potro cinico

Seconda giornata a Wimbledon, nel torneo maschile gioca la parte bassa. In apertura del Potro che ha superato senza problemi Gojowczyk, Kyrgios impegnato contro Istomin si distrae e cede un set al tie-break vincendo poi al quarto in una partita decisa da un solo break in quattro parziali.

[2] R. Nadal b. D. Sela 6-3 6-3 6-2 (Simone Milioti)

Esordio sul velluto anche per Rafael Nadal, il numero uno del mondo che, a causa del particolare calcolo che avviene solo a Wimbledon relativo alle teste di serie, si presenta come numero due del seed ha superato senza problemi al primo turno Dudi Sela.
Due confronti in precedenza tra i due, entrambi sul duro e in nessuno dei due casi l’israeliano era riuscito a strappare alcun set allo spagnolo. Quest’oggi sul Centrale la storia non è stata diversa. Nadal si è presentato col suo completo Nike, quasi una notizia ripensando al ‘coup de theatre’ di ieri pomeriggio dell’eterno rivale Roger Federer, col solito pantaloncino in versione leggermente più corta rispetto al solito.
Chiaramente il suo gioco non è stato così illuminante, d’altronde lo spagnolo non scendeva in campo dalla finale del Roland Garros contro Thiem ed era la prima sull’erba per lui in questo 2018. La partita non ha comunque richiesto un grosso impegno da parte del numero uno del mondo che infatti inizialmente ha controllato e studiato superficie e avversario salendo di livello da metà primo set in poi.
Nel primo parziale equilibrio fino al 3-3 poi Rafa ha dato la prima accelerazione all’incontro, vincendo sei dei successivi sette giochi. Break a zero nell’ottavo gioco del primo parziale, chiuso poi per 6-3, e allungo sul 3-1 nell’inizio del secondo con un secondo break a chiudere nuovamente per 6-3 anche il secondo parziale. Ad inizio terzo Sela fa esplodere il Centre Court ottenendo il break, che verrà subito restituito e doppiato permettendo a Nadal di fare corsa di testa anche nel terzo set allungando sul 4-1. Sela perderà ancora una volta il servizio nel game finale cedendo, praticamente per stanchezza, in un ultimo gioco lunghissimo all’instancabile torero spagnolo.
Prossimo turno per il numero due del tabellone uno tra Pospisil o Kukushkin, sicuramente chiunque dei due arriverà sarà un avversario più adatto a questa superficie ed entrambi hanno un gioco veloce che potrà infastidire, su un’erba che sarà ancora verde, Nadal.

[15] N. Kyrgios b. D. Istomin 7-6(3) 7-6(4) 6-7(5) 6-3 (Simone Milioti)

Match distratto per il numero 15 del seeding, Nick Kyrgios, Istomin lo ricordiamo tutti come colui che eliminò Djokovic, a sorpresa, all’Australian Open 2017. L’australiano è però uno dei favoriti a raggiungere la finale tra coloro che sono stati sorteggiati nella parte bassa del tabellone. Nick, grande battitore e testa matta, contro l’uzbeko che sull’erba se la cava abbastanza bene, avendo vinto Nottingham nel 2015 e raggiunendo gli ottavi di finale proprio qui a Wimbledon nel 2012. Istomin è comunque un giocatore che vuole sembrare più grosso di quello che realmente è: miglior risultato Slam gli ottavi di finale; vittorie contro giocatori teste di serie in uno Slam solo due, Nole appunto scorso anno a Melbourne e Almagro allo Us Open 2015.
Anche negli scontri diretti Istomin non ha mai impensierito più di tanto Kyrgios, due sfide, entrambe tre su cinque, una al Roland Garros e una in Coppa Davis giocata sull’erba. Entrambe le volte Kyrgios ha vinto per 3 set a 0. Quest’oggi Istomin è arrivato al suo massimo di giochi in un parziale contro l’australiano, 6 nei primi tre parziali, strappando anche il terzo set, ma cedendo alla fine in quattro.
Il tie-break vinto nel primo set da Kyrgios per sette punti a tre, era arrivato dopo che la testa di serie numero 15 aveva annullato due set point nel decimo gioco, sotto 4-5, a Istomin. Nel secondo l’equilibrio prosegue, Kyrgios manca due palle break nell’ottavo gioco, 4-3 e 15-40 tutto in suo favore. Non ci saranno altre possibilità per nessuno dei due e si arriverà nuovamente al tie-break, Kyrgios scappa immediatamente sul 3-0 poi gestisce chiudendo per sette punti a quattro. Nel terzo solito equilibrio, a romperlo potrebbe essere Istomin che avanti 5-4 ha due palle break/set consecutive che non sfrutta. Si arriva al terzo tie-break in altrettanti set e stavolta Kyrgios gioca proprio disinteressato senza impegnarsi mai in risposta, basta un minibreak a Istomin per strappare il primo set in carriera contro l’australiano per sette punti a cinque. Nel quarto Nick serve per primo e sfrutta finalmente questo piccolo vantaggio, nell’ottavo gioco sfrutta perfettamente l’unica palla break che Istomin offre e ottiene il primo break dell’incontro, salito 5-3 va a servire per chiudere l’incontro dopo due ore e mezza tenendo il servizio a quindici.
Esordio giocato con superficialità da Kyrgios, che contro un giocatore che non scambia poi così bene ha sempre cercato di chiudere anzitempo lo scambio, forzando il servizio o provando delle improbabili variazioni in chop di dritto o back di rovescio, ovviamente si poteva permettere una gestione così bizzarra contro Istomin. Prossimo turno per lui ancora un turno tutto sommato semplice, ma occhio a non abbassare la guardia contro uno tra Copil o molto più probabilmente Haase.

[5] J.M. del Potro b. P. Gojowczyk 6-3 6-4 6-3 (Giovanni Putaro)

Supera abbastanza agevolmente il suo ostacolo, Juan Martin del Potro, in questa seconda ventosa giornata di tennis londinese. Gli bastano un break nei primi due set e due nel terzo, per regolare Peter Gojowczyk, che, forse un po’ condizionato dal fastidio alla gamba da cui è reduce, ha, inizialmente, timore di spingere. Anche Delpo parte col freno a mano tirato, si limita a ribattere i colpi del suo avversario e, sebbene la prima viaggi sul 60% circa, i punti sono 11/12 e gli aces ben otto. Conquista l’allungo nel sesto gioco, l’argentino, per merito di diversi errori in lunghezza del tedesco, ed è bravo a gestirlo. Scivolano via molto più lisci i game del secondo parziale, Gojowczyk sembra aver trovato la quadratura del cerchio al servizio e riesce a procurarsi due insidiosissime palle break, nell’ottavo gioco. Ma è in queste circostanze che riemerge l’anima del campione: la torre di Tandil alza l’asticella e le annulla entrambe. Subito dopo completa l’opera brekkando il buon Peter con un bellissimo attacco a rete e garantendosi l’occasione, che non fallirà, di servire per bissare il distacco. Nonostante la bussola del match penda prepotentemente da un lato solo, Gojowczyk prova a restare appeso al filo della speranza, ma del Potro sente ormai l’odore del sangue e brekka anche stavolta, sull’1-1. Avrà tuttavia un momento di blackout, prima di archiviare la pratica, regalando tre break point di fila al tedesco, ma annullandoli con cinque pesanti aces di fila. In generale più che discreta prestazione di Juan Martin, che, se al top, sull’erba potrebbe essere la mina vagante del tabellone.

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