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02 Lug 2018 17:17 - Wimbledon
Wimbledon, Federer UNIQ(L)O! Esordio vincente per il nuovo Roger
Federer abbandona la Nike per Uniqlo e comincia così, con questo clamore, la difesa per il titolo ai Championships: esordio soft contro un Lajovic meno "rognoso" dello scorso anno.
di Rossana Capobianco
Il Centre Court soleggiato, pieno, in attesa ed emozionato è pronto a salutare il suo otto volte campione Roger Federer, che esordisce oggi inaugurando il torneo. Arriva Roger, dietro Lajovic, rassegnato per la seconda volta in due anni all’idea di dover fare da testimone al passaggio di uno dei più grandi campioni di sempre, il più vincente a Wimbledon.
Ma c’è qualcosa di nuovo in Federer, nella sua emozione, nel suo “nervosismo” -così lo definisce lui- a inaugurare il Centrale dell’All England Club: è quel baffo sparito dalla sua giacca, sulla sua maglietta, qualcosa di rosso incombe, il Sol Levante è arrivato; Federer non è più un ambasciatore Nike, la Uniqlo si è davvero “presa” lo svizzero con sé: lo annuncia non appena Federer mette piede sul Centre Court, arrivano in contemporanea i comunicati ai Media, è tutto organizzato alla perfezione, tutto per creare lo “shock”. Il contratto con la Nike è scaduto da Marzo ma le trattative sono andate avanti, evidentemente senza un accordo: almeno un accordo totale, visto che Roger indossa ancora scarpe Nike personalizzate che espongono il numero 8 come i titoli a SW19. E il logo RF? Tutti interrogativi e dubbi che presto (presumibilmente nella conferenza stampa) verranno dissolti dall’interessato.
Poi ci sarebbe anche una partita, che partita non è perché Federer è tirato a lucido, scattante e pronto ad aggredire alla prima occasione; l’erba è ancora intatta ma con questo tempo asciutto non durerà molto: Federer approfitta di una sicurezza che pare tornata dopo Halle e di un serbo meno incisivo al servizio rispetto all’anno scorso.
A Lajovic non resta che ammirare i movimenti di Federer che sembrano creati per questi prati, leggiadri e autoritari, in un luogo che lui conosce troppo bene per sorprenderlo.
Inizia quindi così, con clamore e sicurezza la difesa del titolo, un esordio “soft” che però, per motivi diversi, passerà alla Storia.