Azarenka sul suo futuro: “Posso giocare fino a Wimbledon”

Victoria Azarenka in conferenza stampa annuncia che ha ricevuto l'ok per giocare fino a Wimbledon: "Dopo Madrid sarò a Roma, al Roland Garros, a Maiorca e a Wimbledon".

Una vittoria attesa da due anni sulla terra rossa, una gioia che voleva vivere a tutti i costi dopo le recenti vicissitudini personali. A Victoria Azarenka il tennis giocato mancava da matti: una persona con quel carattere, che vive per la competitività, che assapora intensamente ogni momento in cui è sul campo da gioco, vedersi privata di questo sport oltretutto col rischio di vedersi sottratto il proprio figlio deve essere tutt’ora un incubo tremendo da affrontare.

Il tennis era sempre stato la sua priorità, poi la nascita del figlio, la contesa con l’ex compagno e la decisione, ovvia, di dover dare priorità diverse alla propria vita. La vicenda legale è sempre stata proposta alla stampa con pochi frammenti: non si è capito bene cosa ha fatto nascere questo scontro, anzitutto, né a che punto esatto sia. Eppure l’aver rivisto l’ex numero 1 del mondo in Europa, dopo che ad agosto dello scorso anno a suo figlio venne imposto il divieto di uscire dalla California, è stato un primo importante segnale.

La bielorussa, in conferenza stampa dopo il successo per 6-3 6-3 contro Aleksandra Krunic, ha per la prima volta fatto un accenno alla sua situazione personale. Poche parole, ma quanto basta per avere un’indicazione importante per l’immediato futuro: “Mi hanno dato il permesso di giocare fino a Wimbledon. Dopo Madrid farò Roma, Parigi, Maiorca e Wimbledon: è ufficiale”. La notizia della possibilità di viaggiare è arrivata soltanto a fine aprile: “Ho cercato di tenermi sempre pronta, allenandomi come se il torneo fosse la settimana seguente”. Poi, verosimilmente, tornerà negli Stati Uniti per riprendere la causa legale. Intanto, però, è a Madrid con il figlio Leo: “Ero così felice di poter prendere quell’aereo, non potete avere idea. Non potete immaginare quanto fossi felice solo di respirare l’aria europea, di mangiare cibo europeo, qualsiasi cosa”.

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