Vandeweghe: “Solo ora realizzo quanto questa settimana mi abbia tolto a livello emotivo”

CoCo Vandeweghe scherza in conferenza stampa dopo la finale persa a Stoccarda: "La racchetta data via al pubblico? È stato un peccato fosse un adulto e non un bambino".

CoCo è stata una grande battaglia oggi, decisa probabilmente da un paio di punti. Puoi raccontarci la tua percezione del match?
Match molto duro. Si è trattato di pochissimo per decidere chi fosse la vincitrice e chi no, soprattutto nel secondo set. Stavo cercando di rientrare ma lei poi ha servito un ace sul 5-4 15-30. Bravissima lei. L’unica cosa che so bene ora è che ho dato tutto e ho provato a cambiare le cose. Ho mancato forse un paio di voleè determinanti, ma sono molto felice di come ho giocato.

Hai avuto un lungo abbraccio con il tuo coach dopo la partita. Puoi raccontarci come sono stati i momenti appena dopo il match?
Non avevo realizzato quanto questa settimana mi abbia tolto a livello emotivo. Forse è stata una sorta di accumulo dalla Fed Cup perché comunque non ho avuto molto tempo per riprendermi, sono subito arrivata qui. Non ho realizzato quanto sia stato importante per me arrivare fino in finale con la sensazione di aver fatto tutto il possibile per vincere, e alla fine non aver vinto il titolo è qualcosa che mi ha fatto male. Ho provato a non essere una che piange, ma sembra che in realtà sia quel tipo di persona.

Hai parlato per tutta la settimana di quanto fosse importante mantenere alta la concentrazione. Sembra come che paragonata la situazione col tuo passato stai davvero cercando di cambiare le cose rimanendo concentrata per tutto il tempo, anche se nei momenti come oggi quando per frustrazione hai dato via la racchetta a un fan sembra tu sia ancora un po’ in fase di “costruzione”. Puoi parlarci di questo processo che stai attraversando?
Sì, per quanto di me si dica che sia un incubo per gli altri cerco sempre di essere gioviale per quanto possibile. Gioco in maniera molto intensa perché per permettermi di essere in questa posizione devo arrivare a odiare l’avversaria. Non è necessariamente così. È solo quello che ogni tanto cerco di fare. Non ho bisogno di una racchetta rotta, quella può fare più felice qualcun altro. È stato un peccato fosse un uomo adulto e non un bambino. Sono qui per lo sport e per le persone che capiscono quanto io faccia per loro e per farli divertire perché in fondo io sto vivendo il mio sogno ed è quello che voglio le persone vedano.

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