Elisabetta Cocciaretto si è fatta un gran regalo per il suo diciassettesimo compleanno. L’azzurra, classe 2001, è in semifinale all’Australian Open junior dopo il successo per 6-3 6-4 contro Daniela Vismane in un match che è stato abbastanza a senso unico, se non per il tentativo finale della numero 13 del seeding di rimettere in piedi la partita dopo una serie di 7 game consecutivi per la giocatrice nata a Lido di Fermo.
Elisabetta si è mostrata superiore sotto tanti aspetti: testa, forza, tranquillità. Fin dall’inizio la partita ha avuto come tema dominante molta fisicità: due giocatrici che non spiccano per altezza, che instauravano una battaglia serrata di scambi da fondo. Vismane è andata avanti 2-0, poi sul 2-1 e servizio ha perso la battuta dopo 9 vantaggi salvo poi rientrare in comando con un brutto game (di entrambe, ma dove Cocciaretto ha pagato maggiormente) sul 2-2. Da lì, invece che decollare, Vismane ha fatto sempre più fatica a reggere l’intensità degli scambi e nelle fasi finali Cocciaretto ha preso il largo.
A inizio del secondo set c’è stato subito un medical time out della lettone, per qualche difficoltà fisica, e Cocciaretto dopo aver allungato sul 3-0 e servizio ha un attimo calato il livello, permettendo alla lettone di muoversi meno e attaccare di più. Sul 3-3 però il nuovo break, quello decisivo, e la chiusura abbastanza agevole sul 6-3 6-4 che vale la prima semifinale junior in generale, a livello italiano, da Giangluigi Quinzi a Wimbledon 2013.
In conferenza stampa, Cocciaretto si è detta ovviamente felicissima del traguardo, oltretutto in un giorno così speciale per lei. Parlando di come ha vissuto la situazione con l’avversaria che ha fermato il gioco per chiamare il fisioterapista ha poi detto: “La conosco, è una giocatrice particolarmente emotiva e si innervosisce parecchio, chiamando spesso il fisioterapista in queste circostanze anche se non ha problemi. Io lo so, la conosco, dunque ho cercato di rimanere lì con la testa, concentrata fino alla fine”.
Questo risultato importante, forse un po’ inatteso (ricordiamo sempre che non è testa di serie, ma grazie a questi risultati dovrebbe avvicinarsi alle prime 20 del mondo junior), non cambia granché nella sua programmazione di crescita: “No guarda, mi fa molto piacere certamente ma vincere a livello juniores conta ma fino a un certo punto. È uno Slam, fa grande piacere essere in semifinale, ma quello che voglio ora è giocare ogni partita al massimo e migliorare sotto ogni aspetto, godendomi l’esperienza: non penso né a vincere lo Slam né a fare punti o classifica junior”.
Elisabetta ha già qualche punto anche nel ranking WTA, essendo appena fuori dalle prime 800 del mondo. Tante giocatrici (Marta Kostyuk è solo l’ultimo esempio) hanno voluto lasciare l’attività junior il prima possibile perché, come la stessa Cocciaretto diceva, non danno un vero valore delle potenzialità ma sono più uno step obbligatorio da affrontare, il più delle volte. Avendo 17 anni e trovandosi in una semifinale Slam junior, l’azzurra ha precisato che per la programmazione esatta nei prossimi mesi deciderà dopo questo torneo, ma al momento “l’idea è quella che comunque vorrò fare ancora i tornei junior più importanti, ma darò sicuramente spazio ai tornei professionistici”.
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