di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
05 Lug 2017 22:21 - Wimbledon
Wimbledon, l’erba di Camila Giorgi
Ci ha messo più del necessario ma la Giorgi batte la Keys in tre set e sfida la neo regina del Roland Garros, Jelena Ostapenko. Si rinnova l'amore per una superficie e un torneo a lei congeniali.
di Rossana Capobianco
Che le piaccia proprio giocarci lo vedi dal sacrificio che mette nel recuperare palle poco recuperabili, il più delle volte. Nel non scoraggiarsi quando la prima non va e non va per più di dieci minuti. Nel colpire la palla con un lift maggiore pur di vincere quel punto in più.
Sul campo numero 3 di Wimbledon l’atmosfera è serena, c’è un venticello caldo che non ti pare vero, il sole sta svanendo e le campane di St Mary che si vede in lontananza su Church Road suonano a festa: qualche volta disturbano, qualche volta sono gradevoli.
Passano tanti aerei, si sentono le sirene, perché è uno di quei campi che sta proprio ai bordi del complesso e le auto che passano, i vip (ancora pochi) che escono dal Royal Box, i parcheggi, la gente già un po’ alticcia che passa e va, è tardi.
Camila Giorgi pare in trance, tra l’incitamento del papà e quello dei tanti fan italiani accorsi a vedere il suo match contro Madison Keys: si sa, Camila non si scompone mai. O se lo fa, non lo dà a vedere.
Però quello che vedi è bello: il timing naturale sulla palla, i piedi che si muovono a piccoli passi, perfetti per questa superficie, i colpi che non risparmiano velocità, le idee sempre molto chiare. Qualche volta si perde il lancio di palla, qualche volta è la Keys a prendere il tempo. Poco importa, la Giorgi è a Wimbledon e a lei piace così. Preferirebbe dominare, fare sempre e comunque il suo gioco ma se non è possibile pare pensare che ci sarà sempre un altro momento per farlo, un po’ più in là.
Madison arriva da un’operazione al polso (un’altra dopo quella post-Singapore) dopo Parigi per pulire in artroscopia: dice di non avere più dolore finalmente e probabilmente è così.
Alla Giorgi non importa: il tempo di un sorriso dopo l’ultimo punto in un terzo set dominato dopo i match point sprecati nel secondo, già pensa alla prossima. Non una qualunque, la neo Regina del Roland Garros. Con Jelena Ostapenko saranno botte. Ma non è affatto chiusa, anzi.
E’ Wimbledon, la sua erba. Il suo torneo. E’ la vera Camila Giorgi.