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Statistiche della settimana: una devastante Ostapenko spegne i sogni di Halep

Lo Slam parigino in campo femminile si conferma un torneo imprevedibile, come dimostrano le 8 diverse campionesse che hanno alzato il trofeo negli ultimi 10 anni durante i quali le uniche tenniste in grado di fare il bis sono state Serena Williams (2013 e 2015) e Maria Sharapova (2012 e 2014).

L’edizione di quest’anno che, per la prima volta nell’Era Open, ha visto uscire all’esordio la prima testa di serie (Angelique Kerber), ha avuto un epilogo impronosticabile alla vigilia ma allo stesso tempo esaltante. Ha vinto Jelena Ostapenko, una ragazzina lettone di 20 anni, nata l’8 giugno 1997, il giorno in cui il brasiliano Kuerten vinceva proprio sulla terra rossa del  Philippe Chatrier il suo primo torneo in carriera. Una favola che si ripete oggi con la Ostapenko, n.47 del ranking alla vigilia del torneo,  che non aveva finora mai alzato un trofeo benché fosse approdata  3 volte in finale  (Quebec City nel 2015, Doha nel 2016 e Charleston quest’anno) e non aveva mai vinto un match dello Slam parigino nelle precedenti 2 partecipazioni (2015-2016).

L’ultima giocatrice a poter vantare uno Slam come primo torneo vinto in carriera fu l’americana Barbara Jordan che nel 1979 vinse gli Australian Open superando in finale la connazionale Walsh.

Ciò che ha sorpreso di più nella prestazione offerta dalla Ostapenko durante tutto il torneo è stata la tranquillità e la fiducia nei propri mezzi, trasformate in autorevolezza spregiudicata  man mano che il torneo è andato avanti. In circostanze come queste l’esperienza normalmente fa premio mentre l’emozione e la tensione tendono a prendere il sopravvento, soprattutto per chi è meno avvezzo a palcoscenici così importanti. La Ostapenko  non ha mai tremato, facendo funzionare il suo bazooka  in modo spietato (104 vincenti tra finale e semifinale, 299 in tutto il torneo). Ha recuperato in ben 5 dei 7 match disputati, un set di svantaggio e in finale è riuscita a rientrare nel match sia nel secondo set  (da 4-6 0-3 e 3 palle o per lo 0-4) che nel terzo set (da 1-3 ).

Per la Halep, troppo attendista specie  quando si è trovata ampiamente avanti nel punteggio, trattasi in compenso di una sconfitta dolorosissima anche per il modo in cui è maturata. Dopo aver agganciato miracolosamente il treno della vittoria nei quarti contro la Svitolina che era stata avanti 6-3 5-1, salvando anche un match point, in finale è scivolata giù dallo stesso treno almeno 2 volte facendosi alla fine travolgere, perdendo gli ultimi 5 game e lasciandosi sfuggire una vittoria che mai come quest’anno era alla sua portata.

Per la tennista rumena, che comunque è tornata numero 2 del ranking, sarà difficile smaltire in fretta i postumi di questa delusione tanto più pesante dal momento che le avrebbe consentito di scavalcare in classifica la Kerber e diventare così la 23sima regina del ranking femminile, obiettivo tuttavia  solo rimandato ove si pensi che per la tennista tedesca si avvicina la scadenza pesante dei punti raccolti con la finale a Wimbledon dello scorso anno (1300).

La Ostapenko  è la più giovane tennista ad aggiudicarsi lo Slam parigino da quando nel 1997 vi riuscì la croata Majoli a 19a10m, ed è anche la più giovane vincitrice di Slam in assoluto da quando nel 2006 la Sharapova si impose agli Us Open a 19a2m.

La tennista lettone risulta anche la quarta tennista nell’Era Open a vincere uno Slam senza essere compresa nel seeding:

Per la Lettonia trattasi del primo successo in assoluto in uno Slam (tra uomini e donne). Finora il miglior risultato era quello conseguito in campo maschile da Gulbis semifinalista al Roland Garrros del 2014 (sconfitto da Djokovic).

Altri numeri

1- La  tunisina Ons Jabeur (entrata in tabellone come lucky loser) è la prima tennista araba nella storia dello Slam parigino ad approdare al terzo turno.

2– le sconfitte in finale al Roland Garros di Simona Halep. La prima risale al 2014 per mano della Sharapova.

4– la posizione che occuperà da lunedi la Ostapenko nella Race.

5– le partire vinte dalla Ostapenko al terzo set, recuperando un set di svantaggio in 4 circostanze.

8- le presenze della Ostapenko in tornei dello Slam. Solo la Sharapova fu più precoce vincendo il suo primo Slam (Wimbledon 2004) alla settima partecipazione.

12– la nuova classifica da lunedì della Ostapenko. Con la Sevastova al n. 20 sono 2 le tenniste lettoni tra le best 20.

18- le nazioni rappresentate dalle tenniste che hanno vinto al Roland Garros almeno una volta.

40– gli anni trascorsi dal 1977, ultima volta prima di quest’anno in cui nel torneo femminile nessuna vincitrice precedente è giunta nei quarti. Quell’anno si impose la yugoslava Mima Jausovec che, a 20 anni , ottenne la sua unica vittoria in uno Slam.

43– le nazioni rappresentate nel tabellone maschile; dato che uguaglia il record assoluto stabilito nel  2015

46- le tenniste ad aver iscritto il proprio nome nell’Albo del Roland Garros almeno una volta (26 nell’Era Open).

185 – i punti che separano Simona Halep (n.2) dalla Kerber, leader del ranking.

IL TORNEO DEGLI ITALIANI

Non è stata certo un’edizione esaltante per gli italiani ove si consideri che lo Slam parigino è quello storicamente più congeniale alle caratteristiche dei nostri giocatori. Per il secondo anno consecutivo nessun tennista nostrano tra uomini e donne è approdato agli ottavi di finale. Nel contempo però i 5 tennisti presenti nel tabellone maschile (grazie anche al superamento delle qualificazioni da parte di Bolelli e di Napolitano) hanno tutti superato il primo turno, un en plein che non si verificava dal 1978. È pur vero che solo Fognini ha giocato 3 partite avendo vinto il derby di secondo turno contro Seppi.

Consoliamoci pensando che nonostante si registri la peggiore performance dal 1982 delle ragazze, che hanno vinto una sola partita con 4 giocatrici (Errani contro la giapponese Doi), siamo riusciti ad invertire la tendenza negativa che ci aveva visto toccare il fondo lo scorso anno con soli 3 match vinti complessivamente (tra uomini e donne) nonostante gli 11 rappresentanti in campo. Quest’anno ne abbiamo vinti 7 con 9 presenze.

Giancarlo Di Leva

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Giancarlo Di Leva

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