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05 Giu 2017 05:15 - Correva l'anno
5 giugno 2005: il primo Roland Garros di un certo Rafael Nadal
A vederlo oggi non sembra aver perso nulla della sua grinta. Eppure sono dodici anni che Rafa Nadal combatte nell'inferno di Parigi. Ecco il suo primo trionfo.
di Raffaello Esposito
Quando l’abito non fa il monaco. Rafael Nadal da Manacor è stato un grande fin da subito, capace di distogliere immediatamente l’attenzione dall’eccentrica tenuta di gioco dei primi anni, che anzi è stata un best seller. Potere all’immagine, più che all’immaginazione.
Ma quando l’ho visto giocare la prima volta calzoncino lungo e canotta li ho dimenticati subito. Quello che mi ha colpito era lo sguardo fra un punto e l’altro. Occhi da predatore, decisi, cattivi, convinti. Poi colpi, velocità, perfetta lettura tattica di ogni singolo momento.
Finale di Davis 2004 allo Stadio Olimpico di Siviglia fra Spagna e Stati Uniti, che schierano l’allora numero due mondiale Andy Roddick e i gemelli Bryan in doppio. Indovinate la superficie. Parrebbero tre punti assicurati ma nel secondo singolare un diciottenne Rafa riduce in polpette il kid di Omaha rifilandogli un 6-2 al quarto e cambia l’equilibrio dello scontro. Il giovanotto aveva vinto da poco il suo primo torneo a Sopot, Polonia ma il vero battesimo del fuoco fu quello.
E l’anno dopo è decollo verticale. Inizia la stagione col Grand Tour San Paolo, Acapulco, Montecarlo, Barcellona e Roma. Quando inizia il Roland Garros è solo la quarta testa di serie ma nessuno ci crede. Infatti il cammino è regale. Nadal perde il primo set del torneo negli ottavi contro Grosjean, poi lo punisce con un 6-0 per lesa maestà. Stesso trattamento per Ferrer e si arriva alla semifinale contro Roger Federer. È il giorno del suo compleanno, ha già battuto Federer una volta e mezzo su due (Roger aveva vinto a Miami pochi mesi prima da due set sotto e 1-4 nel terzo) e ci crede. Federer dirà “I was bad at the start, good in the middle,and bad at the end” ma di fatto il risultato non è mai in discussione, 6-3, 4-6 6-4 6-3 ed è finale contro l’argentino Mariano Puerta.
Il suo avversario non è compreso fra le teste di serie, è stato bravo ad approfittare dell’uscita di scena del secondo favorito Roddick e in finale, forse grazie ad una maggiore umiltà, riesce a fare una figura migliore di Roger. Rafa sente la tensione e perde il primo set in un combattuto tie break ma poi si scioglie e con un 7-5 al quarto alza la sua prima coppa.
A quando la decima?