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27 Mag 2017 04:53 - Correva l'anno
27 maggio 1999: il quasi trionfante debutto di Justine Henin in uno Slam
Alla prima partecipazione in uno Slam, per poco Justine Henin non batteva la numero 2 del mondo. Per poco.
di Daniele Rossi
“La ragazza è molto brava, sarà fra le prime venti entro un anno”. Così parlò Lindsay Davenport a proposito della 16enne Justine Henin, appena dopo essersi salvata da un’incredibile eliminazione per mano di una minuta teen-ager belga. Ju-Ju ovviamente non si limiterà ad entrare fra le prime venti del mondo, ma diventerà una leggenda del tennis vincendo 7 Slam, di cui 4 Open di Francia.
Proprio a Parigi, il 27 maggio 1999 il mondo scoprì il talento della Henin. Passata professionista appena qualche mese prima, Justine aveva già rotto il ghiaccio vincendo il torneo di Anversa ad inizio maggio. Passate le qualificazioni, al primo turno del Roland Garros liquidò facilmente la statunitense Kristina Brandi per poi trovare al secondo turno niente meno che la numero 2 del seeding Lindsay Davenport. Grazie a “un sublime rovescio a una mano e un creativo gioco d’attacco dalla linea di fondo” (così scriveva il Los Angeles Times), la Henin si ritrovò a servire per il match sul 5-4 nel terzo set, ad un passo da un’impresa storica.
Ma il passo si rivelò però troppo lungo per la gamba di una 16enne all’esordio in un Grande Slam: tre punti negli ultimi tre game e Davenport al terzo turno che la spunta per 6-3 2-6 7-5. “Sono solo felice di essere ancora nel torneo”, dichiarerà ‘Giunone’, la cui corsa si fermerà ai quarti di finale per mano di Steffi Graf. La corsa di Ju-Ju invece, era appena iniziata.
In un’era in cui la potenza fisica sembrava essere l’unica strada per vincere (le sorelle Williams, la stessa Davenport, Jennifer Capriati, Mary Pierce, Maria Sharapova…), la ‘Principessa di Ghiaccio’ sarà in grado di restituire classe e stile al gioco, grazie ad un talento unico. Vincerà tutto tranne Wimbledon, sconfitta nel 2001 da Venus e nel 2006 dalla Mauresmo.
Un ritiro precoce e quasi inspiegato nel 2008, un rientro poco fortunato due anni dopo e il secondo e definitivo ritiro nel 2011, sono state le tappe finali di una carriera bruciata in fretta e che forse poteva dare qualcosa in più. Dopo il fallimento del matrimonio con Pierre-Yves Hardenne, Justine ha ritrovato felicità e stabilità col suo nuovo compagno Benoît Bertuzzo, con cui ha avuto due figli, il secondo nato all’inizio del maggio di quest’anno.