Featured

22 maggio 1977: Gerulaitis batte Zugarelli e nega a Tonino la vittoria più importante

Lo scorso anno Tonino Zugarelli ha fatto uscire un’autobiografia: “Il riscatto di un ultimo”. Così veniva considerato e forse lo era. Come origini, ma di certo non come giocatore. Certo, ha avuto la sfortuna di trovarsi in qualche modo la strada sbarrata da campioni come Panatta e Barazzutti (in singolare) e Bertolucci (in doppio). Ma, statene certi, in campo ultimo non s’è mai sentito. Anzi. In un’intervista concessa a Federico Ferrero si è tolto un sassolino dalla scarpa: “Tutti dicono che sono stato 27 al mondo ma c’è un vecchio Tennis Weekly, la pubblicazione che l’Atp stampava tutte le settimane, in cui la classifica diceva 19. Bisognerebbe andare a spulciare gli archivi dell’anno 1977: a me non cambia nulla, però dire che sono stato 30 al mondo mi dà un po’ fastidio perché non è così”.

Ed è proprio ad un giorno di quel 1977 che vogliamo tornare appunto, esattamente al 22 maggio di venti anni fa, quando il nostro Tonino – l’ultimo che ultimo non era – sfiorò la sua impresa più grande.
Si gioca il torneo di casa, a Roma, e dopo aver superato avversari ostici come Franulovic, Pecci e Dent, in finale gli si presenta l’ostacolo più grande: Vitas Gerulaitis.
L’americano numero 8 del mondo nei quarti aveva eliminato l’idolo di casa – e detentore del titolo – Adriano Panatta, col punteggio di 1-6, 7-6, 6-3. In semifinale aveva avuto la meglio in 4 set su Brian Gottfried e in finale avrebbe dunque dovuto vedersela con il romano meno famoso, l’outsider Tonino Zugarelli.

L’inizio per il nostro è un incubo. Il servizio non funziona e l’americano gli prende sempre il tempo: 6-2 senza storia. Ma Tonino non si scoraggia, resta nel match e decide di giocare punto su punto. Arriva al tie-break del secondo set, ma lo perde trovandosi sotto di due set. Gerulaitis inizia forse a sentire la fatica dei dueri match con Panatta e Gottfried, mentre Zugarelli gioca sempre meglio. Vince agevolmente il terzo set (6-3) e si gioca alla pari un drammatico quarto set. Avrà sulla racchetta un preziosissimo setpoint, ma la volée che avrebbe potuto portarlo al quinto è purtroppo morta sul nastro: “Che sfortuna. Se avessi vinto quel punto il torneo era mio, perché Gerulaitis era morto: nel quinto set, sarebbe crollato”.

Un vero peccato, molto probabilmente sarebbe cambiata anche la sua carriera. Oltre al titolo del suo libro.

Enzo Cherici

Share
Published by
Enzo Cherici

Recent Posts

Davis Cup, Berrettini&Sinner trascinano l’Italia in finale

L’Italia sconfigge per il secondo anno consecutivo l’Australia nella final eight di Malaga (l’anno scorso…

1 giorno ago

Davis Cup, Sinner e Berrettini salvano l’Italia, semi contro l’Australia

Italia è in semifinale di Coppa Davis grazie al successo del doppio azzurro composto da Jannik Sinner…

3 giorni ago

Trionfo Paolini: l’Italia vince la Billie Jean King Cup

L'Italia ha chiuso la serie contro la Slovacchia grazie al secondo singolare di giornata, dominato…

4 giorni ago

BJK Cup Finals: Bronzetti regala l’1-0 all’Italia, Paolini può chiudere

Inizia nel modo migliore la finale della Billie Jean King Cup 2024 per l'Italia, che…

4 giorni ago

Gracias Rafa, l’emozionante tributo del mondo del tennis

20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal

4 giorni ago

Davis Cup, Nadal perde e la Spagna è eliminata, Rafa saluta così il tennis

Si conclude a Malaga, davanti al pubblico di casa, la carriera di Rafa Nadal. L’ultimo…

5 giorni ago