B. Coric b. [6] D. Thiem 6-1 7-5 (Cristina Pozzoli)
Sorpresa importante nel match d’esordio di Dominic Thiem, numero 6 del seeding, che è stato sconfitto dal (più) giovane croato Borna Coric, al primo risultato di rilievo dopo l’intervento al ginocchio dello scorso autunno che gli ha impedito, tra l’altro, di essere al via della finale di Coppa Davis persa dalla sua Croazia contro l’Argentina.
Il primo set è scappato via in un batter d’occhio a favore del giocatore che non t’aspetti. Borna Coric è partito estremamente centrato e consapevole delle sue possibilità mettendo alle corde Thiem che per togliersi dalla pressione del ventenne croato ha messo a segno ben 12 errori non forzati che hanno fatto al differenza nonostante i 10 vincenti messi a segno. Sta in questi numeri la lettura del primo set in cui Thiem si è trovato a subire il ritmo forsennato imposto da Coric da cui si è trovato costretto a togliersi comunque andasse a finire lo scambio. Coric invece non ha sbagliato un colpo giocando con una velocità di piedi degna di Speedy Gonzales che gli ha permesso di giocare sempre in anticipo relegando Thiem al ruolo di tergicristallo.
Nel secondo parziale l’austriaco ha iniziato a variare il ritmo per interrompere lo strapotere del croato ed è riuscito a rimanere in scia con il servizio alzando notevolmente le percentuali specialmente con la seconda. Coric però non ha mollato di un passo continuando ad imporre un ritmo elevatissimo agli scambi anche se con meno precisione rispetto al primo parziale. Per tenergli testa Thiem è trovato costretto a fare gli straordinari, forzando oltre il lecito da fondo e cercando più spesso la via della rete senza però riuscire ad irretire Coric che ha continuato imperterrito sulla sua strada. Con una sicurezza impressionante sui propri turni di battuta, Coric è stato ingiocabile quando, piedi in campo ha preso in mano le redini del gioco, situazione nella quale, invece non si è quasi mai trovato l’austriaco. Nel decimo game è successo di tutto: Thiem ha dato sfogo a tutta la sua frustrazione spaccando una racchetta e beccandosi un warning dopo aver fallito tre set point in risposta e poi una pioggia improvvisa gli è arrivata in soccorso costringendo i giocatori a correre ai ripari sul 5-4 40-40 (senza break) in favore dell’austriaco.
Alla ripresa Coric è riuscito a non farsi deconcentrare e subire la pressione del momento riuscendo tra l’altro ad infilare 3 game di fila. Dopo il game tenuto sul 4-5 ha strappato il servizio all’austriaco ed ha poi chiuso l’incontro nel dodicesimo game. Al terzo turno per lui ci sarà il francese Adrien Mannarino.
[4] R. Federer vs [Q] F. Tiafoe 7-6(2) 6-3 (Daniele Vallotto)
Piuttosto opaco il debutto di Roger Federer, l’uomo del momento, al torneo di Miami. Che non fosse una delle giornate più scintillanti della lunga carriera di Federer, lo si è capito dopo qualche game di risposta giocato in maniera piuttosto pigra, tutto il contrario della volonterosa vivacità che si percepisce da ogni colpo di Francis Tiafoe, passato per le qualificazioni e alla terza partecipazione in un Masters 1000. Tiafoe ha tenuto senza nessun problema i suoi sei turni di servizio nel primo set, così come Federer del resto, ma nel tie break ha fatto vedere che cosa gli manca per vincere questo tipo di partite: la malizia. Dal punto di vista del tennis, ci siamo: i colpi da fondo campo sono sempre più solidi, il rovescio ha trovato spesso delle soluzioni strette che hanno messo in difficoltà il tennista del momento e il dritto, al di là di una preparazione non fluidissima, promette di diventare uno dei colpi più chiacchierati del circuito.
Perso il primo set, Tiafoe è stato bravo ad approfittare di una distrazione di Federer e a brekkarlo nel primo game del secondo parziale, anche per via di due errori evitabili con il dritto da parte dello svizzero. Ma è stata ancora la malizia a mancargli, nel momento più bello: Federer ha pareggiato i conti immediatamente, ha mancato il break nel turno successivo e alla fine si è conquistato il vantaggio grazie anche ad una disastrosa volée del suo avversario. A quel punto Federer si è sciolto e ha fatto vedere qualche magia delle sue, compresa una SABR fortunosa e una delicatissima demivolée che Tiafoe è pure riuscito a raggiungere. Il giovane statunitense ha giocato un buon match, ma dovrà rivedere qualcosa, in particolar modo i colpi in corsa visto che da fermo non ha nessun problema a trovare i vincenti, mentre Federer dovrà probabilmente alzare il livello della risposta per dare spettacolo contro del Potro, uno che non lo temeva a 21 anni, figuriamoci dopo tre infortuni come quelli che ha subìto. Il servizio di RF, ad ogni modo, è stato quasi perfetto: nel primo set Tiafoe ha vinto tre punti in sei turni di risposta; nel secondo, se togliamo il primo game, ne ha vinto uno in più.
[1] S. Wawrinka b. H. Zeballos 6-3 6-4 (Evaristo Desio)
Nel calcio queste partite sono quelle che gli allenatori giudicano decisive per vincere lo scudetto: giochi contro un avversario decisamente non alla tua altezza, non sei brillante, ma vinci di misura. È quello che ha fatto Stan Wawrinka, inedita testa di serie numero 1 per un Master 1000, contro il volenteroso Horacio Zeballos, che ha recitato il dignitoso ruolo della matricola al cospetto di un grande. In poco più di un’ora, 66 minuti per chi ama la precisione, lo svizzero ha regolato l’argentino grazie ad un break per set. Giusto il tempo di prendere un minimo di confidenza, col primo game che per poco non costa caro a Wawrinka, bravo a recuperare da 15-40, e poi il break al quarto game per scappare sul 3 a 1. Stan si limiterà a giochicchiare nei game di risposta ma non farà mai più arrivare l’avversario a 40 e una sola volta a 30, praticamente a partita finita. L’accelerazione all’inizio del secondo set è servita solo a star tranquilli e a tenere la testa avanti anche nel secondo parziale. Zeballos ha accettato il tacito patto di non belligeranza e ha chiuso dignitosamente. Tutti contenti.
[16] A. Zverev b. Y-H. Lu 6-0 6-3 (Cristina Pozzoli)
La partita tra Alexander Zverev, numero 16 del tabellone e Yen-Hsun Lu lascia davvero poco spazio alla cronaca. Il diciannovenne tedesco è stato ingiocabile dall’inizio alla fine per il “veterano” taiwanese che è riuscito a vincere un game solo nel nono gioco della partita. Avevamo lasciato Zverev sconfitto contro Lu al primo turno della Rogers Cup giocata alla fine di luglio 2016 in cui il tedesco si era praticamente suicidato in preda alle sue incertezze ed intemperanze. Da allora Sascha ha vinto due titoli ATP acquisendo una sicurezza notevole, almeno per quanto riguarda il calibro di avversari, per quanto degni di rispetto e comunque difficili da battere, come il 33enne taiwanese. Un passo avanti importante per la crescita del giovane Zverev che ha dominato l’incontro lasciando la sensazione che ormai sia davvero pronto, specialmente da un punto di vista mentale, per giocarsela con i più grandi. Non ci si aspetta che esca vincitore contro avversari ben più pesanti di Lu ma l’aver fatto un tale salto in avanti sul piano della sicurezza in così pochi mesi, registrando sempre 19 anni sulla carta d’identità, non fa che dare ulteriore credito all’ascesa della sua stella nel futuro del tennis. Al prossimo turno Zverev sfiderà John Isner, testa di serie numero 18.
Le altre partite
Ancora la pioggia protagonista a Miami, con l’organizzazione che ha pensato bene di chiedere, con un tweet, il tetto al Mutua Madrilena. Quindi programma completato solo nella tarda serata, quando Nick Kyrgios, ha superato ha iniziato in modo disastroso contro Damir Dzumhur, prima di recuperare dallo 0-3 “pesante” e giocare un secondo set più o meno tranquillo. Problemi minori per Juan Martin del Potro, alle prese con Haase.
Goffin ha avuto una partenza lentissima contro Darian King ma poi ha infilato un parziale di 13 giochi a 2 e ha chiuso la questione. Vittoria “normale” di Berdych, perché Rublev sarà campione ma non quest’anno. Hanno vinto gli statunitensi Isner e Querrey e con un po’ di tristezza assistiamo al tramonto di quella che fu una scuola inesorabile: Ferrer, Robredo e Feliciano Lopez si aggireranno ancora per un po’ nei campi ma se perdono contro Schwartzman e Jaziri difficile che li vedremo nei week end, giorni in cui si giocano le fasi decisive di un torneo.
Risultati:
[1] S. Wawrinka b. H. Zeballos 6-3 6-4
M. Jaziri b. [31] F. Lopez 6-3 4-6 6-3
[18] J. Isner b. [WC] T. Bellucci 7-5 7-6(5)
[16] A. Zverev b. Y. H. Lu 6-0 6-3
[12] N. Kyrgios b. D. Dzumhur 6-4 6-3
[17] I. Karlovic b. A. Kuznetsov 7-6(4) 6-1
D. Schwartzman b. [27] D. Ferrer 6-2 6-3
[8] D. Goffin b. [Q] D. King 7-5 6-1
[4] R. Federer b. [Q] F. Tiafoe 7-6(2) 6-3
[29] J. M. del Potro b. R. Haase 6-2 6-4
[22] S. Querrey b. [PR] T. Robredo 6-2 6-3
[14] R. Bautista Agut b. [Q] M. Kukushkin 6-3 7-6(3)
[10] T. Berdych b. [WC] A. Rublev 6-3 6-2
[24] G. Muller b. A. Seppi 7-6(3) 7-6(1)
A. Mannarino b. [32] P. Lorenzi 6-4 3-6 6-2
B. Coric b. [6] D. Thiem 6-1 7-5
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