“È uno di quei match che non avrei mai dovuto perdere”: oltre alla partita, Roger Federer, dieci anni or sono, perse anche le buone maniere, almeno per un po’, esprimendo tutta la sua frustrazione per la seconda sconfitta consecutiva contro Guillermo Cañas, capace di batterlo anche a Indian Wells (7-5 6-2) e di interrompere una striscia di 41 vittorie consecutive. La sconfitta di Miami fu probabilmente più grave, perché Federer perse al tie-break del terzo dopo aver avuto un break di vantaggio e quattro occasioni per andare avanti di due. Nonostante tutto ciò, Federer non riuscì a vincere e in un certo senso fu da quel momento che si ebbe la percezione che lo svizzero non fosse più imbattibile (percezione che non impedì a Federer di vincere tre Slam su quattro per il secondo anno consecutivo).
Cañas, allora numero 55 del mondo, viene ricordato principalmente per queste due vittorie, ma l’argentino è stato qualcosa in più di quelle due vittorie. “Non so quale sia la chiave per batterlo, so solo che ho combattuto su ogni punto”. A quel punto il favorito per la vittoria finale a Miami sembrava Rafael Nadal, che aveva appena battuto Novak Djokovic nella finale di Indian Wells e che a Miami aveva già giocato una finale, due anni prima. A vincere fu invece proprio Djokovic, che si prese la rivincita nei quarti di finale battendo per la prima volta in carriera il maiorchino. In semifinale il serbo superò agevolmente la testa di serie numero 12, Andy Murray, lasciandogli appena un game e in finale, contro Cañas, vinse per 6-3 6-2 6-4.
Il 2007 di Federer, a parte gli scivoloni con Cañas, non andò malissimo: dopo aver vinto gli Australian Open, alzò il trofeo a Wimbledon per il quinto anno consecutivo, quello degli US Open per il quarto, e aggiunse alla bacheca i titoli di Dubai, Amburgo (battendo Nadal e interrompendo la sua striscia di 81 vittorie sulla terra battuta), Cincinnati, Basilea, oltre al Masters di fine anno. Federer e Cañas si ritroveranno altre due volte in carriera: lo svizzero gli lascerà rispettivamente 3 e 6 game, pareggiando così il conto negli head-to-head. L’argentino si ritirerà nel 2010, con 7 titoli in bacheca (tra cui un Masters 1000, il Canada Open del 2002) e un best ranking all’ottava posizione.
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