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20 Gen 2017 17:46 - Commenti
Non solo Federer, l’Australian Open entra nel vivo
La prestazione di Federer. ma anche la sicurezza di Murray e Nishikori. La gioia di Tsonga, la classe infinita di Kuznetsova, i nervi di Boucherd e degli aussie. L'Australian Open è sempre più interessante
di Redazione
Anche se tutti abbiamo ancora negli occhi (lucidi? ma sì…) l’ennesima esibizione di un giocatore infinito, la giornata di Melbourne oggi ha vissuto numerose altre emozioni. Ed è con una certa soddisfazione che tra queste ci sia quella offerta da Andreas Seppi, che nel finale della scorsa stagione sembrava avviato verso un inesorabile declino e che in modo del tutto inaspettato si trova adesso al cospetto di Wawrinka, tra i migliori 16 del primo slam della stagione. Andreas è stato magari fortunato, visto che era sotto due set a zero contro Kyrgios che sembrava in totale controllo, ma il quinto set giocato contro l’australiano è stato tipicamente da manuale del tennis. Nick era riuscito a recuperare i suoi nervi e teneva i suoi servizi senza troppa difficoltà, al contrario di Andreas costretto a faticarseli uno per uno. Ma Seppi ha trovato una profondità di colpi, un coraggio, un’intelligenza tattica ed anche una tenuta nervosa non proprio comune, e in fondo Kyrgios è stato sfortunato perché ci fosse stato dall’altra parte qualcuno meno solido magari la partita l’avrebbe ripresa.
Ma anche l’impresa di oggi merita più di qualche riga, perché la partita con Darcis si era complicata dopo il primo set e giocare il tiebreak con uno che serve bene come il belga non era un’impresa semplice. Il fatto che proprio in quel frangente l’altoatesino abbia aggredito più che nel resto del match mostra ancora una volta quanta lucidità tattica e concentrazione Andreas riesca a tirar fuori a Melbourne. L’approdo agli ottavi di finale ha riportato Seppi tra i primi 70 (adesso sarebbe numero 68) e magari gli potrà dare il morale per una stagione diversa – e migliore – di quella che si prospettava.
Per Seppi adesso c’è Stan Wawrinka, che ormai è considerato alla stregua di una mina vagante permanente. Anche oggi ha rischiato di complicarsi una partita già vinta facendosi brekkare due volte di fila quando serviva per il match, col bel risultato di essere stato costretto ad annullare un set point che l’avrebbe trascinato in un pericoloso quinto set. Stan ha rischiato grossissimo anche a primo turno contro Klizan, quando si è trovato sotto di un break al quinto, ma se andiamo col pensiero allo US Open viene facile ricordare che lo svizzero aveva dovuto persino fronteggiare match point prima di riuscire a vincere con relativa facilità il torneo. Tutto sommato questo potrebbe significare che la partita per Andreas non è poi così chiusa, magari Wawrinka si è alzato dalla parte sbagliata del letto e c’è da star certi che se gli capitasse non potrebbe trovare avversario peggiore dall’altra parte.
La giornata di oggi per il resto è filata via abbastanza liscia. Murray con l’uscita di Djokovic è praticamente certo di mantenere la posizione numero 1 almeno fino a Parigi mentre Tsonga è sembrato molto contento della sua vittoria contro Sock. La partita contro Evans lo vede favorito ma deve stare attento perché l’inglese ha giocato dei tiebreak spettacolari contro Tomic avvilendolo non poco. È un po’ curioso che tutti stiano a dire quanto meravigliosa sia questa Australia e osservare poi che i due giocatori più instabili presenti nel circuito arrivino proprio da lì. Il che induce anche a riflettere su quanto possa essere diverso un posto se visitato da turista – l’inviato di tennis non è poi una cosa tanto diversa – o se costretto a viverci.
Per chiudere con le partite maschili, Nishikori ha finalmente giocato una partita da campione “normale”, superando Lacko come doveva e cioè sforzandosi poco. Ovviamente dopodomani tutti gli occhi saranno puntati sulla partita tra il giapponese e Federer e chissà se la prestazione di oggi dello svizzero sia legata ad un’arrendevolezza di Berdych o ad una ritrovata forma fisica. Certo è che non è pensabile che tutto si riduca nuovamente ad una sorta di one man show, come capitato oggi.
Anche la parte alta del tabellone femminile si è allineata agli ottavi di finale e per una Bouchard che ha perso una grossa occasione perché si è sentita troppo sotto pressione c’è una Kerber che finalmente ha evitato il terzo set ed è sembrata la numero 1 del mondo. Anzi no, perché ad impressionare è stata di più Venus Williams, che ha lasciato appena un game alla malcapitata Duan. Ma la protagonista del giorno è stata ancora una volta Svetlana Kuznetsova che insieme a Jelena Jankovic ha dato vita ad un partita molto bella chiusa soltanto in dirittura d’arrivo dalla ritrovata bicampionessa slam. Lo spicchio di tabellone della russa è interessante perché adesso incrocia la Pavlyuchenkova, che ha avuto un po’ a sorpresa la meglio sulla Svitolina e poi probabilmente Venus, se la maggiore delle Williams supererà, come da pronostico, Mona Barthel che oggi ha chiuso la favola della Barty. Dall’altra parte saranno probabilmente Kerber e Muguruza a giocarsi l’accesso alla semifinale.
Insomma è uno slam che promette faville, a cominciare da domani, quando Rafa Nadal proverà a rispondere alla prestazione di Federer ma soprattutto a battere Alexander Zvererv, e non è detto che sia un’impresa così facile. Da quella parte l’eliminazione di Djokovic ha prodotto un buco su cui in tanti proveranno ad infilarsi, ma per quanto Rafa sia l’unico della compagnia che abbia già giocato la finale di questo torneo, in mezzo a Dimitrov, Raonic e Thiem, non è affatto detto che sia lui il favorito.