Non è stata la più forte, forse la più grande se per “grandezza sportiva” s’intende la capacità di entrare nel cuore della gente, di farsi riconoscere e ricordare, e di lasciare qualcosa di sé alla storia dello sport che si è praticato. E Lea Pericoli, spirito libero, al tennis ha lasciato molto, e in molti […]
29 Gen 2017 13:21 - Interviste
Nadal: “Federer sempre aggressivo, non mi ha fatto giocare come volevo”
La conferenza stampa di Rafael Nadal dopo la sconfitta in finale contro Federer agli Australian Open: "Sulla terra battuta potrò fare grandi cose".
di Daniele Vallotto
Come ti senti fisicamente?
Bene. Un po’ stanco, ovviamente. Ma bene.
E le tue emozioni?
Bene, no? Ho giocato una grande partita. Sono felice di esserne stato parte. Ho lottato per portare a casa il trofeo. Ho avuto qualche chance nel quinto, ero avanti di un break. Ma dopo il mio break, lui ha giocato in modo molto aggressivo, con dei colpi fantastici. Per cui era diventato difficile tenere sempre il servizio. Ho avuto l’opportunità di tenere il servizio. Chissà, se avessi tenuto quel turno… Sei solo a due game dalla vittoria. Ma non ho tenuto quel turno, quindi… Tutto qua, no? Credo abbia giocato aggressivo per tutta la partita. Era difficile per me giocare nel modo in cui volevo. Ma sono contento, ho giocato con la giusta mentalità, ho cercato di fare bene quello che so fare, di lottare su ogni palla. Forse mi è mancata un po’ di velocità nelle gambe rispetto agli ultimi giorni, solo un po’. Ma è normale dopo quello che è successo venerdì. Ci ho provato. Non ho giocato male. Ma era davvero difficile giocare, perché lui aggrediva ogni palla, quasi ogni palla.
In che posizione metteresti questo match se dovessi fare una classifica dei tuoi match contro di lui?
Non lo so. Ora non lo so. Sento che è stata una bella partita, cinque set, in un match molto speciale sia per i fan che per noi. È bello giocare ancora contro di lui dopo un paio d’anni senza nemmeno giocare in una finale importante. Questo è quanto. Non posso fare la classifica, in questo momento.
Che significato ha, per te, tornare in una finale Slam? È passato qualche anno. Puoi descrivere come ti senti?
Felice. Ho giocato dell’ottimo tennis per tutto il mese. È un’ottima notizia. Il mio obiettivo è uno solo: continuare così. Credo che se il corpo mi assisterà, sarà un buon anno per me, perché sento di giocare bene.
Credi di non aver recuperato completamente dalla semifinale?
No, ho recuperato bene. Non è facile recuperare dopo cinque ore nel mondo in cui l’ho fatto. Credo di aver recuperato a sufficienza. Come ho detto prima, forse mi è mancata un po’ di velocità. Ma è normale. Per il resto, sono felice di come ho recuperato.
Dove pensi che sia girato il quinto set, quando eri avanti di un break? Quando hai pensato che il tuo momento fosse passato?
L’unico aspetto negativo della partita è che nel quinto non riuscivo a vincere facilmente i miei turni di servizio. Ho sempre sofferto. Ho sempre avuto palle break da annullare. E anche se giocavo bene le palle break, stavo soffrendo. Credo che lui abbia vinto più punti facili sul mio servizio, che era quello di cui avevo bisogno io, e non è andata così. Nel mondo in cui gioca, gli possono entrare i colpi, oppure no. E gliene sono entrati molti, di colpi, si è preso molti rischi, ha anticipato molto la palla, ha giocato molto veloce. E lo ha fatto bene. Mi congratulo con lui.
Può essere una buona base di partenza per il resto della stagione?
Non posso prevedere il futuro. Penso di aver giocato bene. So solo che ho lavorato sodo per arrivare qui. Credo che se continuerò a giocare così possano succedere delle belle cose. Può succedere su questa superficie, può succedere in modo particolare sulla terra. Se riuscirò a giocare così, se riuscirò a tener duro come ho fatto l’altro ieri e a recuperare bene. Sulla terra poi, recupero pure meglio e non lascio punto facili ai miei avversari, sono molto solido da fondo campo. Se riesco a fare tutto questo, potrò fare ancora bene sul cemento e sulla terra battuta posso fare qualcosa di speciale.
Quanto è stato importante aver vinto le partite più dure che avete giocato negli anni, mentre la partita andava avanti?
Molto importante. L’ho detto prima del torneo, sentivo che mi stavo allenando bene. Poi hai bisogno di applicare tutto ciò nelle partite, ed è quello che è successo. Sono molto soddisfatto. Non sono triste, non posso dirlo. Volevo vincere, sì, ma non sono molto triste, ho fatto tutto quello che potevo. Ho lavorato molto in questi mesi. Ho continuato a lavorare e ho giocato bene. Mi sono divertito. Ho vinto contro alcuni dei migliori al mondo, ho giocato bene contro tutti. Questa è la cosa più importante, e mi dà molta fiducia per continuare a giocare, che è quello che sto cercando di fare.
Giocavi per il quindicesimo Slam, lui per il diciottesimo. Pensi che questa cosa vi pesasse, almeno nel primo set?
Alla fine è solo un altro titolo. Uno vince, uno perde. In questo tipo di partite, chiunque può vincere. Ad essere sinceri, in questo tipo di partite, ho vinto molte volte contro di lui. Oggi mi ha battuto. Mi posso solo congratulare. Non è solo un titolo importante per lui, sono anche due settimane importanti per me. Anche se non è finita come volevo, sono state due settimane importanti. Ora posso solo congratularmi e andare a casa con delle ottime sensazioni.