di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
25 Gen 2017 00:33 - Correva l'anno
25 gennaio 1989: Lendl vince l’ultima sfida con McEnroe nei tornei dello Slam
Una rivalità vera si conclude ai quarti di finale degli Australian Open del 1989 con la vittoria in tre set di Ivan Lendl
di Enzo Cherici
Prima di Federer e Nadal ci sono stati loro: Lendl e McEnroe. E chissà cosa sarebbe stata la loro rivalità se in quegli anni ci fossero stati già i social. Perché se è vero che Supermac, con il suo gioco spumeggiante, faceva sognare le masse, va anche riconusciuto che anche lendl in quegli anni aveva un grande seguito. Probabilmente più di quanto si potesse allora immaginare.
La loro è stata una rivalità feroce, in campo e fuori. Che si odiassero non è mai stato un mistero. Né loro hanno mai fatto nulla per cercare di nasconderlo. Due pianeti diversi, lontanissimi. Inconciliabili. Una rivalità profonda e molto particolare, che possiamo dividere in tre tronconi. Dopo i due successi iniziali di McEnroe nel 1980 infatti, nel 1981 e 1982 solo vittorie per Lendl: sette di seguito per la precisione. Il biennio 1983/84 è quello di massimo splendore per Mac. “The Genius” gioca un tennis paradisiaco e mette a segno in quel periodo un parziale di 10-2. Piccolo particolare: uno dei due match persi è la sanguinosa finale del Roland Garros 1984…
Dal 1985 al 1992 è un calvario per McEnroe: in 15 match, solo 3 vittorie per lui. L’ultima a Dallas nel 1989: da quel momento non vincerà più un set contro Lendl negli ultimi sei scontri diretti.
Oggi vi raccontiamo del loro ultimo scontro diretto in uno Slam, avvenuto esattamente nei quarti di finale dell’Australian Open di 28 anni fa. Lendl era stato appena spodestato dalla prima piazza mondiale da Mats Wilander, nella famosa finale dello Us Open 1988. McEnroe era tornato ad essere competitivo dopo alcuni anni di appannamento, risalendo al numero 7 del ranking. Prima di quel match, gli scontri diretti erano in perfetta parità: 14-14. E l’ultimo se lo era aggiudicato proprio McEnroe nella citata finale del WCT di Dallas. Mai e poi mai, c’è da giurarlo, Supermac poteva pensare che quello sarebbe stato il suo ultimo successo contro l’odiato rivale.
In campo si presenta il solito McEnroe, aggressivo e spavaldo. Il primo set è equilibrato, ma nel momento decisivo del tie-break Lendl sfodera 7-vincenti-7 e si porta a casa la prima frazione. McEnroe accusa il colpo, Lendl prende ulteriore coraggio. Il secondo set non ha storia, con l’ex ceco che breakka due volte il rivale e perde soltanto un quindici nei suoi turni di servizio: siamo 7-6, 6-2 dopo due orette scarse. Il match torna equilibrato nel terzo set, ma Lendl sa di non poter perdere e – quel che è peggio – McEnroe sa di non poter vincere. Avete presente la SABR di Federer? McEnroe in quel match la tentò anche contro la prima palla di Lendl!
Lo sforzo non gli procura break, ma lo issa fino a un meritato secondo tie-break. Questa volta bastano “solo” cinque vincenti a Lendl per vincere il match e guadagnarsi la semifinale. Dove non troverà Edberg, ma Muster, che batterà in drammatico match in cui venne spaventato più da una tremenda insolazione che dal suo avversario. In finale dominò Mecir con un triplo 6-2, aggiudicandosi il suo primo titolo a Melbourne.