Raccontando Singapore: Svetlana mani di forbici. La sala stampa esulta, Pliskova passa e ci rimane male

TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani

Singapore da amare. All’una del mattino, Garbine Muguruza serviva per il match contro Karolina Pliskova. Al di là della citazione dal cartone di Robin Hood (“è l’una di notte e tutto va bene”), l’altro motivetto che girava in sala stampa era questa canzone del 1994 dal titolo “The rythm of the night”.

 

Qualcuno guardava un po’ storto, qualcun altro rideva pensando a quello che si stava materializzando. Verso l’una ed un quarto del mattino, con Pliskova che aveva appena cominciato la sua rimonta, tra i giornalisti rimasti in sala stampa comincia a spargersi la voce: “Ma allora, cosa ordiniamo per colazione?”. Anche qui, tornavano alla mente i video più improbabili come questo sketch girato nel 1970 in Inghilterra

Pochi minuti prima delle 2 del mattino, mentre stavamo attendendo che Pliskova arrivasse per la conferenza stampa, due ragazze parte dello staff della sala stampa entrano dalla porta di servizio con delle borse. Un sogno che si realizza, al di là che fosse cibo preso da un McDonald nei paraggi. Dopo che si è cenato prima delle 7 di sera, la fame era abbondante. Loro gentilissimi, noi felicissimi, Pliskova… Un po’ meno. 

Dopo la conferenza stampa è passata di nuovo in sala stampa per uscire e ci ha visto addentare il cibo. “I hate you!” (“Vi odio!”) scoppiando poi a ridere. “This is life, buddy” (“Così è la vita, cara”) ha replicando, continuando lo scherzo, Courtney Nguyen, la WTA insider per eccellenza. 

Pliskova che era veramente contenta di essere venuta a capo di un match così delicato. Lo si notava anche perché era estremamente rilassata nel modo di parlare. Alle volte, quando magari non ha eccessiva voglia, accelera molto il tono di voce, quasi a mangiarsi le parole. Questa notte invece era estremamente sorridente. E giustamente, anche… “Penso sia la conferenza stampa più a tarda ora che abbia mai fatto! Però sono contenta, molto contenta di come ho giocato nella fase finale e di essere venuta a capo del match. Non penso di aver fatto qualcosa di così sbagliato che mi abbia complicato così tanto il match, era tutto merito di Muguruza: non c’è molto da fare quando colpisce così”.

Per Muguruza, invece, una nuova partita da dimenticare. Eppure la spagnola è sembrata voler intraprendere la strada dell’ottimismo, soprattutto considerato il fatto che un torneo del genere ti dà la chance di tornare in campo e provare a rifarti: “Ho patito la tensione, però penso abbiamo giocato entrambe bene. Io sapevo che se non avessi preso le mie chance al volo sarebbe stato tutto più complicato”.

Momento molto particolare, invece, quello accaduto durante la partita tra Svetlana Kuznetsova e Agnieszka Radwanska, con la russa che sul 2-1 nel terzo set per la sua avversaria si è tagliata una lunga parte dei suoi capelli: “Mi stava dando parecchio fastidio ed ho dovuto scegliere: loro o la partita? Poi però quando mi sono diretta nel mio lato di campo ed ho visto tutti quei capelli mi sono resa conto e stavo quasi per piangere”. Kuznetsova che è tornata in campo dopo meno di 48 ore dopo la finale di Mosca, meno di 36 dall’essere atterrata a Singapore, ed ha comunque vinto una partita super contro Radwanska: “Ero stanca, davvero, ma dovevo non pensarci. Perso il secondo set mi sono detta di mettere tutto da parte e pensare solo al match, di essere professionale… Non è facile quando hai stanchezza, jet lag o qualsiasi altra cosa ti stia annoiando”. Una cosa però ha voluto sottolineare: “Ora tengo molto più al tennis rispetto a quando avevo 14-15 anni e lo facevo soprattutto perché i miei avevano investito tanto in questo e volevo che fossero felici. 15 anni dopo ho cominciato veramente ad amare questo sport ed ora gioco con tutto un altro spirito e volontà. Avrei voluto farlo prima, avrei voluto credere così prima in me stessa, magari avrei imparato di più”.

Chi invece esce veramente male è Agnieszka Radwanska, arrivata in sala stampa con gli occhi visibilmente gonfi e rossi. Dopo aver perso una nuova partita contro Kuznetsova dove era grande favorita per la condizione fisica (nonostante i precedenti) ed aver perso con match point a favore già a Wuhan, la polacca non deve aver retto il risultato odierno. Tra l’altro, povera lei, ha rischiato pure grosso una volta entrata in sala stampa. Appena dopo la porta di servizio c’è un piccolo rialzo per coprire dei fili elettrici. ‘Aga’ non l’ha proprio visto ed ha sbattuto la punta del piede, dovendosi aggrappare alla stampante poco più in là per evitare un brutto volo a terra.

La giornata si conclude così alle 2:40 del mattino. Siamo rimasti in 6, il cibo è (ovviamente) finito, ed un giornalista della Repubblica Ceca sta cercando per la quinta volta di registrare un report del match della connazionale. Poteva anche andare molto peggio.

 

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