Laura Robson, la vacanza in Italia "rovinata" dallo US Open

TENNIS – Di Diego Barbiani

Laura Robson, dopo il successo per 7-6(5) 6-1 ai danni di Tatjana Maria nel 3° turno di qualificazioni dello US Open, ha raccontato un particolare aneddoto sui suoi ultimi giorni prima di partire per New York. Non aveva classifica sufficiente per entrare nelle qualificazioni nonostante il successo nel torneo ITF 25.000 di Landsville, il primo in tutte le categorie dal 2008, e domenica 14 agosto, mentre era al telefono con il suo agente, riceveva notizie poco incoraggianti circa la possibilità di una wild-card. “Vai pure in vacanza, mi ha detto, dalla USTA non mi hanno fatto sapere nulla ed ormai non c’è più molto tempo…”. Laura, a quel punto, aveva sentito qualche amica pianificando un viaggio in Italia ed alle 9 del mattino del 15 agosto è atterrata a Napoli, dove poi ha fatto una gita sul Vesuvio ed alle rovine di Pompei. Proprio all’interno della città travolta dall’eruzione del vulcano 2000 anni fa, ha richiamato Eisenbud: “Mi ha detto della wild card, sono corsa a fare i bagagli e 7 ore dopo il mio arrivo in Italia ero già sul volo di ritorno per Londra da dove poi ho preso un aereo per New York”. Un’ulteriore complicazione al suo arrivo negli Stati Uniti: la congiuntivite. “I miei occhi erano in pessimo stato e venerdì non sono potuta presentarmi al torneo per il sign in, mi sono prima messa in contatto con uno specialista, poi con Laura Ceccarelli (la supervisor, ndr) a cui ho chiesto di poter giocare mercoledì invece che martedì, così da darmi più tempo per recuperare. Le è bastato un attimo: ha visto la mia faccia ed ha detto “ok””. Poi le 3 partite vinte ed oggi l’esordio contro la connazionale Naomi Broady.

 

Dalla stessa categoria